Radiogrammofono Argirita tipo 33
1932 - 1933
inventario
IGB-10134
autori
RadioMarelli
(progettista/ costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Mobile in legno e radica con una serranda nella parete frontale che protegge i comandi e un coperchio apribile. Poggia su quattro piedini sagomati. All'interno del coperchio superiore era presente il giradischi, attualmente mancante insieme al motore elettrico e al relativo circuito. Apertura del giradischi e serranda si possono chiudere con una serratura.
I comandi del radioricevitore consistono in una manopola superiore per la sintonia (ricezione di onde medie), quella di sinistra per l'accensione e la regolazione del volume, quella di destra aziona un commutatore per la tonalità radio/fono. Il potenziometro del volume è a doppia sezione una per la radio e l'altra per il giradischi.
Sopra alle manopole si ha una scala di sintonia semicircolare con indicazioni numeriche da 20 a 56.
Sotto ai comandi, protetto da un tessuto e una decorazione in legno intagliato, si ha l'altoparlante circolare.
Il retro è aperto, senza pannello, ed è visibile il circuito supereterodina a 8 valvole. Si hanno inoltre due connettori per la messa a terra e il collegamento dell'antenna.
Il brevetto di Guglielmo Marconi del 1896 del sistema di Telegrafia senza fili (Wireless Telegraph) per la trasmissione di impulsi adatti per il codice Morse, aprì la strada alle comunicazioni via etere a grande distanza. La trasmissione di suoni fu poi resa possibile con l'invenzione della valvola termoionica (diodo a vuoto) a cura dell'inglese Sir John Ambrose Fleming nel 1904. Nel 1906 fu la volta dell'Audion (triodo a vuoto) a cura dell'americano Lee De Forest.
L'invenzione della supereterodina, brevettata nel 1918 da Edwin H. Armstrong, ma successivamente attribuita a Lucien Levy, rese possibile la modulazione di frequenza.
Nel 1919 nacque la prima stazione radio, con Frank Conrad che fondò a Pittsburg la KDKA. Nello stesso anno in Olanda nasceva la prima emittente europea che trasmetteva concerti di musica classica (e spot pubblicitari), ricevuti anche in Germania e Inghilterra.
Negli anni '20 e '30 gli apparecchi cominciarono a diffondersi nelle case. Erano realizzati senza economia e con particolare attenzione all'eleganza degli apparecchi: mobili in legno, con manopole di comando esterne, valvole esterne, antenna a telaio e altoparlante a tromba. Lo sviluppo tecnologico portò poi a circuiti e valvole migliori e quindi ricezioni migliori, altoparlanti interni magnetodinamici o elettrodinamici, ricezioni non solo in modulazione di ampiezza ma anche di frequenza (1939). Gli apparecchi di questi anni erano spesso accoppiati a giradischi contenuti in mobili in legno anche di fattura pregevole che diventavano parte integrante dell'arredamento dei salotti delle case.
La Magneti Marelli, nel 1929, aprì la sezione Radiomarelli guidata da B.A. Quintavalle per la produzione di radio su modello di quelle che si stavano diffondendo negli Stati Uniti e in collaborazione con la "American Bosch".
Il modello Argirita è un'evoluzione del Kastalia, sempre della Radiomarelli, ed è una delle radio più lussuose prodotte all'epoca. E' uno dei primi modelli di supereterodina, a otto valvole, con ricezione solo ad onde medie.
Dopo alcuni modelli costruiti in Italia ma con tecniche e componenti importati dalla Bosch, intorno al 1935, la Radiomarelli cominciò a progettare e produrre modelli interamente in Italia, a Milano, e in maniera indipendente dai modelli americani.
L'invenzione delle valvole rappresentò un progresso fondamentale nella tecnologia della radio. Rimarranno infatti i componenti elettronici principali fino agli anni '50 quando inizieranno ad essere sostituite dai transistor.
I comandi del radioricevitore consistono in una manopola superiore per la sintonia (ricezione di onde medie), quella di sinistra per l'accensione e la regolazione del volume, quella di destra aziona un commutatore per la tonalità radio/fono. Il potenziometro del volume è a doppia sezione una per la radio e l'altra per il giradischi.
Sopra alle manopole si ha una scala di sintonia semicircolare con indicazioni numeriche da 20 a 56.
Sotto ai comandi, protetto da un tessuto e una decorazione in legno intagliato, si ha l'altoparlante circolare.
Il retro è aperto, senza pannello, ed è visibile il circuito supereterodina a 8 valvole. Si hanno inoltre due connettori per la messa a terra e il collegamento dell'antenna.
Il brevetto di Guglielmo Marconi del 1896 del sistema di Telegrafia senza fili (Wireless Telegraph) per la trasmissione di impulsi adatti per il codice Morse, aprì la strada alle comunicazioni via etere a grande distanza. La trasmissione di suoni fu poi resa possibile con l'invenzione della valvola termoionica (diodo a vuoto) a cura dell'inglese Sir John Ambrose Fleming nel 1904. Nel 1906 fu la volta dell'Audion (triodo a vuoto) a cura dell'americano Lee De Forest.
L'invenzione della supereterodina, brevettata nel 1918 da Edwin H. Armstrong, ma successivamente attribuita a Lucien Levy, rese possibile la modulazione di frequenza.
Nel 1919 nacque la prima stazione radio, con Frank Conrad che fondò a Pittsburg la KDKA. Nello stesso anno in Olanda nasceva la prima emittente europea che trasmetteva concerti di musica classica (e spot pubblicitari), ricevuti anche in Germania e Inghilterra.
Negli anni '20 e '30 gli apparecchi cominciarono a diffondersi nelle case. Erano realizzati senza economia e con particolare attenzione all'eleganza degli apparecchi: mobili in legno, con manopole di comando esterne, valvole esterne, antenna a telaio e altoparlante a tromba. Lo sviluppo tecnologico portò poi a circuiti e valvole migliori e quindi ricezioni migliori, altoparlanti interni magnetodinamici o elettrodinamici, ricezioni non solo in modulazione di ampiezza ma anche di frequenza (1939). Gli apparecchi di questi anni erano spesso accoppiati a giradischi contenuti in mobili in legno anche di fattura pregevole che diventavano parte integrante dell'arredamento dei salotti delle case.
La Magneti Marelli, nel 1929, aprì la sezione Radiomarelli guidata da B.A. Quintavalle per la produzione di radio su modello di quelle che si stavano diffondendo negli Stati Uniti e in collaborazione con la "American Bosch".
Il modello Argirita è un'evoluzione del Kastalia, sempre della Radiomarelli, ed è una delle radio più lussuose prodotte all'epoca. E' uno dei primi modelli di supereterodina, a otto valvole, con ricezione solo ad onde medie.
Dopo alcuni modelli costruiti in Italia ma con tecniche e componenti importati dalla Bosch, intorno al 1935, la Radiomarelli cominciò a progettare e produrre modelli interamente in Italia, a Milano, e in maniera indipendente dai modelli americani.
L'invenzione delle valvole rappresentò un progresso fondamentale nella tecnologia della radio. Rimarranno infatti i componenti elettronici principali fino agli anni '50 quando inizieranno ad essere sostituite dai transistor.
definizione
radiofonografo a valvole, a consolle
misure
altezza: 94 cm ca.; larghezza: 62 cm ca.; lunghezza: 42 cm ca.
materiali
legno; materiale plastico; vetro
iscrizioni
MAGNETI MARELLI
L'ARGIRITA
APP. TIPO 33, N°42495 (commerciale/ documentaria)
L'ARGIRITA tipo 33 (commerciale/ documentaria)
L'ARGIRITA tipo 33 (commerciale/ documentaria)
settore
Telecomunicazioni
bibliografia
Ravalico D. E., La Moderna Supereterodina, Milano, Hoepli, 1943
Soresini F., Breve Storia della Radio, Milano, Il Rostro, 1976
Tarabella E., Un po' di Storia della Radio e delle "Macchine Parlanti", Massarosa (LU), Il Testimone, 1993
Catalogo Antique, Per chi acquista e per chi vende/ N-Z, in Catalogo Antique Radio, a cura di Antique Radio Magazine, Mosè Edizioni, 2006, II
Soresini F., Breve Storia della Radio, Milano, Il Rostro, 1976
Tarabella E., Un po' di Storia della Radio e delle "Macchine Parlanti", Massarosa (LU), Il Testimone, 1993
Catalogo Antique, Per chi acquista e per chi vende/ N-Z, in Catalogo Antique Radio, a cura di Antique Radio Magazine, Mosè Edizioni, 2006, II
tipologia
radiofonografo
scheda ICCD
PST