Radiofonografo Brionvega RR 122 - FO
1961 - 1966
inventario
IGB-14981
autori
Brionvega S.a.S.
(progettista/ produttore)
; LESA
(progettista/ produttore giradischi)
collocazione
deposito
descrizione
Radiofonografo soprammobile a sviluppo orizzontale, con mobile in legno laminato lucido poggiante su quattro piedini in metallo.
La parete frontale è per metà protetta da un pannello in plastica trasparente, per metà in plastica grigia. La parte superiore contiene l'indicatore di sintonia con scala lineare e indicazioni numeriche per onde in modulazione di frequenza (MF104-88), onde audio TV (con indicazioni GB, F, H, E, ADC), onde medie (OM, 160-52). La parte inferiore contiene quattro interruttori a leva per la commutazione di gamma (TV, MF, MA, FO), e due manopole per la regolazione del volume e la sintonia.
Il coperchio superiore è incernierato sul lato destro e apribile. All'interno si ha il giradischi con piatto in metallo e gommini antiscivolo, braccio in plastica con testina rivelatrice piezoelettrica con due puntine (M.S. e 78 giri) e un selettore per la velocità di rotazione del disco (16, 33, 45, 78 giri).
Ai lati sono presenti alcune griglie di aerazione e il retro è chiuso da un pannello forato sul quale si hanno le prese fonografica, antenna AM ed FM (sia 75 Ohm che 300 Ohm), messa a terra.
Dal retro fuoriesce il cavo di collegamento alla rete elettrica.
All'interno si trovano un circuito supereterodina a cinque valvole e un raddrizzatore metallico (funzioni di valvole: 12), un altoparlante ellittico magnetodinamico.
Il brevetto di Guglielmo Marconi del 1896 del sistema di Telegrafia senza fili (Wireless Telegraph) per la trasmissione di impulsi adatti per il codice Morse, aprì la strada alle comunicazioni via etere a grande distanza. La trasmissione di suoni fu poi resa possibile con l'invenzione della valvola termoionica (diodo a vuoto) a cura dell'inglese Sir John Ambrose Fleming nel 1904. Nel 1906 fu la volta dell'Audion (triodo a vuoto) a cura dell'americano Lee De Forest.
L'invenzione della supereterodina, brevettata nel 1918 da Edwin H. Armstrong, ma successivamente attribuita a Lucien Levy, rese possibile la modulazione di frequenza.
Nel 1919 nacque la prima stazione radio, con Frank Conrad che fondò a Pittsburg la KDKA. Nello stesso anno in Olanda nasceva la prima emittente europea che trasmetteva concerti di musica classica (e spot pubblicitari), ricevuti anche in Germania e Inghilterra.
Negli anni '20 e '30 gli apparecchi cominciarono a diffondersi nelle case. Erano realizzati senza economia e con particolare attenzione all'eleganza degli apparecchi: mobili in legno, con manopole di comando esterne, valvole esterne, antenna a telaio e altoparlante a tromba. Lo sviluppo tecnologico portò poi a circuiti e valvole migliori e quindi ricezioni migliori, altoparlanti interni magnetodinamici o elettrodinamici, ricezioni non solo in modulazione di ampiezza ma anche di frequenza (1939). Gli apparecchi di questi anni erano spesso accoppiati a giradischi contenuti in mobili in legno anche di fattura pregevole che diventavano parte integrante dell'arredamento dei salotti delle case.
L'invenzione delle valvole rappresentò un progresso fondamentale nella tecnologia della radio. Rimarranno infatti i componenti elettronici principali fino agli anni '50 quando inizieranno ad essere sostituite dai transistor.
Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale alla fine degli anni '50 la maggior parte degli arredi domestici era realizzato, almeno in Italia, in legno, in tubolare metallico, in imbottiti tradizionali, secondo processi già collaudati dalla produzione artigianale, destinati quindi a piccoli mercati locali o alle piccole serie.
Negli anni '60 il design si pose come interlocutore strategico delle piccole e medie industrie tecnologiche e, grazie ai nuovi materiale plastici, potè reinterpretare il rapporto tra l'utente e gli oggetti quotidiani. Vennero ideati oggetti facilmente lavabili, impilabili, studiati per risolvere problemi di componibilità e di flessibilità.
Nel corso di tutta la sua storia la Brionvega ha rivolto l'attenzione all'aspetto estetico ed innovativo dei suoi prodotti cercando di unire innovazione tecnologica e design.
Questo radiofonografo è un esempio del passaggio dai modelli in legno artigianali a quelli di design e di produzione industriale che culminerà con prodotti come il cubo o il radiofonografo RR126. Prezzo di listino ANIE del 1964-65: Lire 66.000.
La parete frontale è per metà protetta da un pannello in plastica trasparente, per metà in plastica grigia. La parte superiore contiene l'indicatore di sintonia con scala lineare e indicazioni numeriche per onde in modulazione di frequenza (MF104-88), onde audio TV (con indicazioni GB, F, H, E, ADC), onde medie (OM, 160-52). La parte inferiore contiene quattro interruttori a leva per la commutazione di gamma (TV, MF, MA, FO), e due manopole per la regolazione del volume e la sintonia.
Il coperchio superiore è incernierato sul lato destro e apribile. All'interno si ha il giradischi con piatto in metallo e gommini antiscivolo, braccio in plastica con testina rivelatrice piezoelettrica con due puntine (M.S. e 78 giri) e un selettore per la velocità di rotazione del disco (16, 33, 45, 78 giri).
Ai lati sono presenti alcune griglie di aerazione e il retro è chiuso da un pannello forato sul quale si hanno le prese fonografica, antenna AM ed FM (sia 75 Ohm che 300 Ohm), messa a terra.
Dal retro fuoriesce il cavo di collegamento alla rete elettrica.
All'interno si trovano un circuito supereterodina a cinque valvole e un raddrizzatore metallico (funzioni di valvole: 12), un altoparlante ellittico magnetodinamico.
Il brevetto di Guglielmo Marconi del 1896 del sistema di Telegrafia senza fili (Wireless Telegraph) per la trasmissione di impulsi adatti per il codice Morse, aprì la strada alle comunicazioni via etere a grande distanza. La trasmissione di suoni fu poi resa possibile con l'invenzione della valvola termoionica (diodo a vuoto) a cura dell'inglese Sir John Ambrose Fleming nel 1904. Nel 1906 fu la volta dell'Audion (triodo a vuoto) a cura dell'americano Lee De Forest.
L'invenzione della supereterodina, brevettata nel 1918 da Edwin H. Armstrong, ma successivamente attribuita a Lucien Levy, rese possibile la modulazione di frequenza.
Nel 1919 nacque la prima stazione radio, con Frank Conrad che fondò a Pittsburg la KDKA. Nello stesso anno in Olanda nasceva la prima emittente europea che trasmetteva concerti di musica classica (e spot pubblicitari), ricevuti anche in Germania e Inghilterra.
Negli anni '20 e '30 gli apparecchi cominciarono a diffondersi nelle case. Erano realizzati senza economia e con particolare attenzione all'eleganza degli apparecchi: mobili in legno, con manopole di comando esterne, valvole esterne, antenna a telaio e altoparlante a tromba. Lo sviluppo tecnologico portò poi a circuiti e valvole migliori e quindi ricezioni migliori, altoparlanti interni magnetodinamici o elettrodinamici, ricezioni non solo in modulazione di ampiezza ma anche di frequenza (1939). Gli apparecchi di questi anni erano spesso accoppiati a giradischi contenuti in mobili in legno anche di fattura pregevole che diventavano parte integrante dell'arredamento dei salotti delle case.
L'invenzione delle valvole rappresentò un progresso fondamentale nella tecnologia della radio. Rimarranno infatti i componenti elettronici principali fino agli anni '50 quando inizieranno ad essere sostituite dai transistor.
Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale alla fine degli anni '50 la maggior parte degli arredi domestici era realizzato, almeno in Italia, in legno, in tubolare metallico, in imbottiti tradizionali, secondo processi già collaudati dalla produzione artigianale, destinati quindi a piccoli mercati locali o alle piccole serie.
Negli anni '60 il design si pose come interlocutore strategico delle piccole e medie industrie tecnologiche e, grazie ai nuovi materiale plastici, potè reinterpretare il rapporto tra l'utente e gli oggetti quotidiani. Vennero ideati oggetti facilmente lavabili, impilabili, studiati per risolvere problemi di componibilità e di flessibilità.
Nel corso di tutta la sua storia la Brionvega ha rivolto l'attenzione all'aspetto estetico ed innovativo dei suoi prodotti cercando di unire innovazione tecnologica e design.
Questo radiofonografo è un esempio del passaggio dai modelli in legno artigianali a quelli di design e di produzione industriale che culminerà con prodotti come il cubo o il radiofonografo RR126. Prezzo di listino ANIE del 1964-65: Lire 66.000.
definizione
radiofonografo a valvole, soprammobile
misure
altezza: 20 cm ca.; larghezza: 40 cm ca.; lunghezza: 30 cm ca.; peso: 8 kg ca.
materiali
legno; materiale plastico; vetro; metallo
iscrizioni
MOD. RR 122-FO (commerciale/ documentaria)
settore
Telecomunicazioni
bibliografia
Ravalico D. E., La Moderna Supereterodina, Milano, Hoepli, 1943
Soresini F., Breve Storia della Radio, Milano, Il Rostro, 1976
Tarabella E., Un po' di Storia della Radio e delle "Macchine Parlanti", Massarosa (LU), Il Testimone, 1993
Catalogo Radio, Catalogo Radio Televisione Elettroacustica Componenti elettronici 1970-1971 / Associazione nazionale industrie elettrotecniche (ANIE), Milano, ANIE, 1970
Catalogo Antique, Per chi acquista e per chi vende/ A-M, in Catalogo Antique Radio, a cura di Antique Radio Magazine, Mosè Edizioni, 2006, I
Soresini F., Breve Storia della Radio, Milano, Il Rostro, 1976
Tarabella E., Un po' di Storia della Radio e delle "Macchine Parlanti", Massarosa (LU), Il Testimone, 1993
Catalogo Radio, Catalogo Radio Televisione Elettroacustica Componenti elettronici 1970-1971 / Associazione nazionale industrie elettrotecniche (ANIE), Milano, ANIE, 1970
Catalogo Antique, Per chi acquista e per chi vende/ A-M, in Catalogo Antique Radio, a cura di Antique Radio Magazine, Mosè Edizioni, 2006, I
tipologia
radiofonografo
scheda ICCD
PST