Radiofonografo Brionvega RR 126 FO-ST, giradischi Dual 1218
1965 - 1970
inventario
IGB-10056
autori
Castiglioni, Achille
(designer)
; Castiglioni, Pier Giacomo
(designer)
; Brionvega S.a.S.
(produttore)
collocazione
M0/ Reti, Industrie e Consumi
descrizione
Apparecchio ad alta fedeltà stereofonica transistorizzato. E' costituito da tre elementi componibili in masonite ricoperta di laminato plastico bianco panna ed è montato su un piedistallo in alluminio collegato ad un carrello in fusione su quattro rotelle per il trasporto. L'elemento principale di forma rettangolare comprende i dispositivi d'uso, gli altri due di forma cubica costituiscono le cassette acustiche che contengono gli altoparlanti magnetodinamici. Le due cassette possono essere staccate e posizionate sul blocco centrale oppure lateralmente.
I dispositivi d'uso consistono in due commutatori rotanti con scala semicircolare, per la selezione della sintonia AM (da 160 a 320KHz per OM e da 520 a 1600KHz per OL) e FM (da 88 a 104 MHz), con, al centro, un indicatore di sintonia a bobina mobile, un commutatore di gamma e di funzione a tastiera (OM, OL, MF, MF/ST, FONO, FONO/ST,CAF, REGISTR), cinque selettori rotanti per la regolazione di bassi, acuti e bilanciamento, volume e livello,
All'interno si ha il circuito transistorizzato costituito da 33 transistor, 20 diodi, un raddrizzatore a ponte al selenio. Sono presenti due antenne incorporate per AM ed FM.
Sopra all'elemento principale è collocato un giradischi (dual record player) con cambio automatico a quattro velocità e con testina in ceramica. Il giradischi è coperto e protetto da un coperchio apribile in plastica fumè.
Sul lato posteriore dell'apparecchio sono presenti tre fessure lunghe e rettangolari. L'ultima sulla destra ha al suo interno una grande rotella dentata in plastica nera che fuoriesce, in parte, dalla fessura per la regolazione dell'antenna AM.
Caratteristiche tecniche:
potenza di uscita: 10+10 W a 1000 Hz col 10% di distorsione, -8 + 8 W a 1000 Hz col 1% di distorsione
risposta elettrica lineare: da 25 a 25.000 Hz
rumori di fondo: - 60 dB riferito a 10 W
regolazione dei toni: note basse (riferito a 100 Hz): da +7 dB a - 10 dB; note acute (riferimento 10 KHz): da +7 dB a - 12 dB
alimentazione a corrente alternata (CA) / 220 Volt.
Il brevetto di Guglielmo Marconi del 1896 del sistema di Telegrafia senza fili (Wireless Telegraph) per la trasmissione di impulsi adatti per il codice Morse, aprì la strada alle comunicazioni via etere a grande distanza. La trasmissione di suoni fu poi resa possibile con l'invenzione della valvola termoionica (diodo a vuoto) a cura dell'inglese Sir John Ambrose Fleming nel 1904. Nel 1906 fu la volta dell'Audion (triodo a vuoto) a cura dell'americano Lee De Forest.
L'invenzione della supereterodina, brevettata nel 1918 da Edwin H. Armstrong, ma successivamente attribuita a Lucien Levy, rese possibile la modulazione di frequenza.
Negli anni '20 e '30 gli apparecchi cominciarono a diffondersi nelle case. Erano realizzati senza economia e con particolare attenzione all'eleganza degli apparecchi: mobili in legno, con manopole di comando esterne, valvole esterne, antenna a telaio e altoparlante a tromba. Lo sviluppo tecnologico portò poi a circuiti e valvole migliori e quindi ricezioni migliori, altoparlanti interni magnetodinamici o elettrodinamici, ricezioni non solo in modulazione di ampiezza ma anche di frequenza (1939).
Nel 1947, un gruppo di ricerca dei Bell Laboratories (Stati Uniti) costituito da W. Shockley, J. Bardeen e W. Brattain, inventò il transistor: un componente attivo allo stato solido che poteva sostituire i tubi elettronici ingombranti e dispendiosi. A metà anni '50 nascono le nuove radio a transistor: più piccole e leggere, ben presto con prestazioni più elevate.
Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale alla fine degli anni '50 la maggior parte degli arredi domestici era realizzato, almeno in Italia, in legno, in tubolare metallico, in imbottiti tradizionali, secondo processi già collaudati dalla produzione artigianale, destinati quindi a piccoli mercati locali o alle piccole serie. Diventava quindi necessaria una riorganizzazione della produzione, sia internamente alle aziende, sia attraverso le rete dei terzisti, per garantire una vera serialità e omogeneità dei prodotti, e per rispondere alla crescente esigenza di una produzione veloce. L'avvento del transistor amplificò ulteriormente queste esigenze dando la possibilità di ottenere apparecchi tascabili con componenti miniaturizzati. I transistor e gli altri componenti elettronici erano montati e saldati sulla piastrina di un circuito stampato in maniera automatizzata e custodia in plastica stampata a caldo.
In questi anni il design si pose come interlocutore strategico delle piccole e medie industrie tecnologiche e, grazie ai nuovi materiale plastici, potè reinterpretare il rapporto tra l'utente e gli oggetti quotidiani. Vennero ideati oggetti facilmente lavabili, impilabili, studiati per risolvere problemi di componibilità e di flessibilità.
Nel corso di tutta la sua storia la Brionvega ha rivolto l'attenzione all'aspetto estetico ed innovativo dei suoi prodotti cercando di unire innovazione tecnologica e design.
Questo modello Brionvega si inserisce perfettamente in questo contesto. Apparecchio stereofonico ad alta fedeltà con prestazioni innovative per quell'epoca, design particolare che realizza un oggetto autoportante componibile, con volumi separabili, aspetto volutamente antropomorfo, uso di materiali diversi.
I dispositivi d'uso consistono in due commutatori rotanti con scala semicircolare, per la selezione della sintonia AM (da 160 a 320KHz per OM e da 520 a 1600KHz per OL) e FM (da 88 a 104 MHz), con, al centro, un indicatore di sintonia a bobina mobile, un commutatore di gamma e di funzione a tastiera (OM, OL, MF, MF/ST, FONO, FONO/ST,CAF, REGISTR), cinque selettori rotanti per la regolazione di bassi, acuti e bilanciamento, volume e livello,
All'interno si ha il circuito transistorizzato costituito da 33 transistor, 20 diodi, un raddrizzatore a ponte al selenio. Sono presenti due antenne incorporate per AM ed FM.
Sopra all'elemento principale è collocato un giradischi (dual record player) con cambio automatico a quattro velocità e con testina in ceramica. Il giradischi è coperto e protetto da un coperchio apribile in plastica fumè.
Sul lato posteriore dell'apparecchio sono presenti tre fessure lunghe e rettangolari. L'ultima sulla destra ha al suo interno una grande rotella dentata in plastica nera che fuoriesce, in parte, dalla fessura per la regolazione dell'antenna AM.
Caratteristiche tecniche:
potenza di uscita: 10+10 W a 1000 Hz col 10% di distorsione, -8 + 8 W a 1000 Hz col 1% di distorsione
risposta elettrica lineare: da 25 a 25.000 Hz
rumori di fondo: - 60 dB riferito a 10 W
regolazione dei toni: note basse (riferito a 100 Hz): da +7 dB a - 10 dB; note acute (riferimento 10 KHz): da +7 dB a - 12 dB
alimentazione a corrente alternata (CA) / 220 Volt.
Il brevetto di Guglielmo Marconi del 1896 del sistema di Telegrafia senza fili (Wireless Telegraph) per la trasmissione di impulsi adatti per il codice Morse, aprì la strada alle comunicazioni via etere a grande distanza. La trasmissione di suoni fu poi resa possibile con l'invenzione della valvola termoionica (diodo a vuoto) a cura dell'inglese Sir John Ambrose Fleming nel 1904. Nel 1906 fu la volta dell'Audion (triodo a vuoto) a cura dell'americano Lee De Forest.
L'invenzione della supereterodina, brevettata nel 1918 da Edwin H. Armstrong, ma successivamente attribuita a Lucien Levy, rese possibile la modulazione di frequenza.
Negli anni '20 e '30 gli apparecchi cominciarono a diffondersi nelle case. Erano realizzati senza economia e con particolare attenzione all'eleganza degli apparecchi: mobili in legno, con manopole di comando esterne, valvole esterne, antenna a telaio e altoparlante a tromba. Lo sviluppo tecnologico portò poi a circuiti e valvole migliori e quindi ricezioni migliori, altoparlanti interni magnetodinamici o elettrodinamici, ricezioni non solo in modulazione di ampiezza ma anche di frequenza (1939).
Nel 1947, un gruppo di ricerca dei Bell Laboratories (Stati Uniti) costituito da W. Shockley, J. Bardeen e W. Brattain, inventò il transistor: un componente attivo allo stato solido che poteva sostituire i tubi elettronici ingombranti e dispendiosi. A metà anni '50 nascono le nuove radio a transistor: più piccole e leggere, ben presto con prestazioni più elevate.
Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale alla fine degli anni '50 la maggior parte degli arredi domestici era realizzato, almeno in Italia, in legno, in tubolare metallico, in imbottiti tradizionali, secondo processi già collaudati dalla produzione artigianale, destinati quindi a piccoli mercati locali o alle piccole serie. Diventava quindi necessaria una riorganizzazione della produzione, sia internamente alle aziende, sia attraverso le rete dei terzisti, per garantire una vera serialità e omogeneità dei prodotti, e per rispondere alla crescente esigenza di una produzione veloce. L'avvento del transistor amplificò ulteriormente queste esigenze dando la possibilità di ottenere apparecchi tascabili con componenti miniaturizzati. I transistor e gli altri componenti elettronici erano montati e saldati sulla piastrina di un circuito stampato in maniera automatizzata e custodia in plastica stampata a caldo.
In questi anni il design si pose come interlocutore strategico delle piccole e medie industrie tecnologiche e, grazie ai nuovi materiale plastici, potè reinterpretare il rapporto tra l'utente e gli oggetti quotidiani. Vennero ideati oggetti facilmente lavabili, impilabili, studiati per risolvere problemi di componibilità e di flessibilità.
Nel corso di tutta la sua storia la Brionvega ha rivolto l'attenzione all'aspetto estetico ed innovativo dei suoi prodotti cercando di unire innovazione tecnologica e design.
Questo modello Brionvega si inserisce perfettamente in questo contesto. Apparecchio stereofonico ad alta fedeltà con prestazioni innovative per quell'epoca, design particolare che realizza un oggetto autoportante componibile, con volumi separabili, aspetto volutamente antropomorfo, uso di materiali diversi.
definizione
radiofonografo a transistor, stereofonico
misure
altezza: 60 cm; profondità: 35 cm; lunghezza: 100 cm; peso: 32 kg
materiali
plastica; metallo; masonite (laminatura)
iscrizioni
rr - 126 - fo - st./ MODELLO DEPOSITATO MADE IN ITALY (commerciale)
BRIONVEGA/ RADIO TELEVISIONE (commerciale)
ASSICURARSI CHE L'INDICE DEL CAMBIA TENSIONI SIA SULLA/ POSIZIONE CORRISPONDENTE ALLA TENSIONE DELLA RETE (funzionale)
BRIONVEGA/ SINTONIA/ STEREO MF (funzionale)
OL/ OM/ MF/ST/ FONO/ CAF/ REGISTR (funzionale)
INT BASS/ ACUTI/ BILANCIAMENTO/ VOLUME/ BASSO LIVELLO ALTO (funzionale)
ANTENNA MA ORIENTABILE (funzionale)
Dual 1218 (commerciale)
BRIONVEGA/ RADIO TELEVISIONE (commerciale)
ASSICURARSI CHE L'INDICE DEL CAMBIA TENSIONI SIA SULLA/ POSIZIONE CORRISPONDENTE ALLA TENSIONE DELLA RETE (funzionale)
BRIONVEGA/ SINTONIA/ STEREO MF (funzionale)
OL/ OM/ MF/ST/ FONO/ CAF/ REGISTR (funzionale)
INT BASS/ ACUTI/ BILANCIAMENTO/ VOLUME/ BASSO LIVELLO ALTO (funzionale)
ANTENNA MA ORIENTABILE (funzionale)
Dual 1218 (commerciale)
settore
Telecomunicazioni
bibliografia
Catalogo radio, Catalogo radio, televisione, elettroacustica 1965-1966 / Associazione nazionale industrie elettrotecniche (ANIE), Milano, ANIE, 1965
Ferrari P., Achille Castiglioni / Paolo Ferrari ; Einfuhrung von Vittorio Gregotti, Milano, Electa, 1984
Branzi A., Capire il design, a cura di Branzi A., Giunti Editore, 2007
Carugati D.G.R., BRIONVEGA progetto l'emozione, Milano, Electa, 2003
Ravalico D. E., La Moderna Supereterodina, Milano, Hoepli, 1943
Ferrari P., Achille Castiglioni / Paolo Ferrari ; Einfuhrung von Vittorio Gregotti, Milano, Electa, 1984
Branzi A., Capire il design, a cura di Branzi A., Giunti Editore, 2007
Carugati D.G.R., BRIONVEGA progetto l'emozione, Milano, Electa, 2003
Ravalico D. E., La Moderna Supereterodina, Milano, Hoepli, 1943
tipologia
radiofonografo
scheda ICCD
PST