Radiogrammofono Super Quadri Unda 538 Fono
1937 - 1938
inventario
IGB-10135
autori
Unda Radio
(progettista/ costruttore)
; LESA
(progettista/ costruttore giradischi)
collocazione
M2/ Marconi e la Radio
descrizione
Mobile in legno con due ante apribili sul fronte e un coperchio apribile.
La parete frontale è occupata dai comandi del radioricevitore e dall'altoparlante, sotto al coperchio invece si trova il giradischi (probabilmente non originale).
Il radioricevitore comprende una scala di sintonia per onde cortissime e corte (30-15,5m e 80-30m), medie (500-1450Kc) e lunghe (150-400Kc) con indicazione delle città trasmittenti e cinque manopole in bachelite ed ebanite per la regolazione di volume, tono, fedeltà/selettività, per la sintonia e un commutatore di gamma.
Sotto a questi comandi si hanno una tela beige e una griglia in legno a protezione dell'altoparlante elettrodinamico.
Il giradischi è costituito da un piatto girevole in plastica con tappetino in gomma antiscivolo e un braccio rotante vincolato nella parte posteriore e appoggiato su una piccola staffa. E' presente un selettore per i giri al minuti (16, 33, 45, 78).
Il retro è aperto e sono visibili il circuito supereterodina con stadio RF a 5 valvole del radioricevitore, il circuito del giradischi e l'altoparlante.
Il brevetto di Guglielmo Marconi del 1896 del sistema di Telegrafia senza fili (Wireless Telegraph) per la trasmissione di impulsi adatti per il codice Morse, aprì la strada alle comunicazioni via etere a grande distanza. La trasmissione di suoni fu poi resa possibile con l'invenzione della valvola termoionica (diodo a vuoto) a cura dell'inglese Sir John Ambrose Fleming nel 1904. Nel 1906 fu la volta dell'Audion (triodo a vuoto) a cura dell'americano Lee De Forest.
L'invenzione della supereterodina, brevettata nel 1918 da Edwin H. Armstrong, ma successivamente attribuita a Lucien Levy, rese possibile la modulazione di frequenza.
Nel 1919 nacque la prima stazione radio, con Frank Conrad che fondò a Pittsburg la KDKA. Nello stesso anno in Olanda nasceva la prima emittente europea che trasmetteva concerti di musica classica (e spot pubblicitari), ricevuti anche in Germania e Inghilterra.
Negli anni '20 e '30 gli apparecchi cominciarono a diffondersi nelle case. Erano realizzati senza economia e con particolare attenzione all'eleganza degli apparecchi: mobili in legno, con manopole di comando esterne, valvole esterne, antenna a telaio e altoparlante a tromba. Lo sviluppo tecnologico portò poi a circuiti e valvole migliori e quindi ricezioni migliori, altoparlanti interni magnetodinamici o elettrodinamici, ricezioni non solo in modulazione di ampiezza ma anche di frequenza (1939).
Gli apparecchi di questi anni erano spesso accoppiati a giradischi contenuti in mobili in legno anche di fattura pregevole che diventavano parte integrante dell'arredamento dei salotti delle case.
La Magneti Marelli, nel 1929, aprì la sezione Radiomarelli guidata da B.A. Quintavalle per la produzione di radio su modello di quelle che si stavano diffondendo negli Stati Uniti e in collaborazione con la "American Bosch".
Dopo alcuni modelli costruiti in Italia ma con tecniche e componenti importati dalla Bosch, intorno al 1935, la Radiomarelli cominciò a progettare e produrre modelli interamente in Italia, a Milano, e in maniera indipendente dai modelli americani.
Questo modello, all'epoca era venduto a Lire 4.200.
L'invenzione delle valvole rappresentò un progresso fondamentale nella tecnologia della radio. Rimarranno infatti i componenti elettronici principali fino agli anni '50 quando inizieranno ad essere sostituite dai transistor.
La parete frontale è occupata dai comandi del radioricevitore e dall'altoparlante, sotto al coperchio invece si trova il giradischi (probabilmente non originale).
Il radioricevitore comprende una scala di sintonia per onde cortissime e corte (30-15,5m e 80-30m), medie (500-1450Kc) e lunghe (150-400Kc) con indicazione delle città trasmittenti e cinque manopole in bachelite ed ebanite per la regolazione di volume, tono, fedeltà/selettività, per la sintonia e un commutatore di gamma.
Sotto a questi comandi si hanno una tela beige e una griglia in legno a protezione dell'altoparlante elettrodinamico.
Il giradischi è costituito da un piatto girevole in plastica con tappetino in gomma antiscivolo e un braccio rotante vincolato nella parte posteriore e appoggiato su una piccola staffa. E' presente un selettore per i giri al minuti (16, 33, 45, 78).
Il retro è aperto e sono visibili il circuito supereterodina con stadio RF a 5 valvole del radioricevitore, il circuito del giradischi e l'altoparlante.
Il brevetto di Guglielmo Marconi del 1896 del sistema di Telegrafia senza fili (Wireless Telegraph) per la trasmissione di impulsi adatti per il codice Morse, aprì la strada alle comunicazioni via etere a grande distanza. La trasmissione di suoni fu poi resa possibile con l'invenzione della valvola termoionica (diodo a vuoto) a cura dell'inglese Sir John Ambrose Fleming nel 1904. Nel 1906 fu la volta dell'Audion (triodo a vuoto) a cura dell'americano Lee De Forest.
L'invenzione della supereterodina, brevettata nel 1918 da Edwin H. Armstrong, ma successivamente attribuita a Lucien Levy, rese possibile la modulazione di frequenza.
Nel 1919 nacque la prima stazione radio, con Frank Conrad che fondò a Pittsburg la KDKA. Nello stesso anno in Olanda nasceva la prima emittente europea che trasmetteva concerti di musica classica (e spot pubblicitari), ricevuti anche in Germania e Inghilterra.
Negli anni '20 e '30 gli apparecchi cominciarono a diffondersi nelle case. Erano realizzati senza economia e con particolare attenzione all'eleganza degli apparecchi: mobili in legno, con manopole di comando esterne, valvole esterne, antenna a telaio e altoparlante a tromba. Lo sviluppo tecnologico portò poi a circuiti e valvole migliori e quindi ricezioni migliori, altoparlanti interni magnetodinamici o elettrodinamici, ricezioni non solo in modulazione di ampiezza ma anche di frequenza (1939).
Gli apparecchi di questi anni erano spesso accoppiati a giradischi contenuti in mobili in legno anche di fattura pregevole che diventavano parte integrante dell'arredamento dei salotti delle case.
La Magneti Marelli, nel 1929, aprì la sezione Radiomarelli guidata da B.A. Quintavalle per la produzione di radio su modello di quelle che si stavano diffondendo negli Stati Uniti e in collaborazione con la "American Bosch".
Dopo alcuni modelli costruiti in Italia ma con tecniche e componenti importati dalla Bosch, intorno al 1935, la Radiomarelli cominciò a progettare e produrre modelli interamente in Italia, a Milano, e in maniera indipendente dai modelli americani.
Questo modello, all'epoca era venduto a Lire 4.200.
L'invenzione delle valvole rappresentò un progresso fondamentale nella tecnologia della radio. Rimarranno infatti i componenti elettronici principali fino agli anni '50 quando inizieranno ad essere sostituite dai transistor.
definizione
radiofonografo a valvole, a consolle
misure
altezza: 91,5 cm ca.; larghezza: 49 cm ca.; lunghezza: 40 cm ca.
materiali
legno; metallo; vetro
iscrizioni
UNDA - RADIO
S.A. DOBBIACO
IV 538
66248 (commerciale/ documentaria)
settore
Telecomunicazioni
bibliografia
Ravalico D. E., La Moderna Supereterodina, Milano, Hoepli, 1943
Soresini F., Breve Storia della Radio, Milano, Il Rostro, 1976
Tarabella E., Un po' di Storia della Radio e delle "Macchine Parlanti", Massarosa (LU), Il Testimone, 1993
Catalogo Antique, Per chi acquista e per chi vende/ N-Z, in Catalogo Antique Radio, a cura di Antique Radio Magazine, Mosè Edizioni, 2006, II
Radiomuseum, Unda radiofonografo Console QU, in Radiomuseum, Radiomuseum.org, 2009
Soresini F., Breve Storia della Radio, Milano, Il Rostro, 1976
Tarabella E., Un po' di Storia della Radio e delle "Macchine Parlanti", Massarosa (LU), Il Testimone, 1993
Catalogo Antique, Per chi acquista e per chi vende/ N-Z, in Catalogo Antique Radio, a cura di Antique Radio Magazine, Mosè Edizioni, 2006, II
Radiomuseum, Unda radiofonografo Console QU, in Radiomuseum, Radiomuseum.org, 2009
tipologia
radiofonografo
scheda ICCD
PST