Al sole di Anticoli
1940 ca.
							inventario
						IGB-1809
					
							identificazione 
del soggetto
						gruppo di persone ad Anticoli Corradodel soggetto
							autori
						
							 Gaudenzi, Pietro
								
									(esecutore)
								
					
							collocazione
						deposito
							
							descrizione
						
							Dipinto a olio di medie dimensioni di Pietro Gaudenzi, raffigurante una scena all'aperto, ambientata ad Anticoli: sulla sinistra un pittore in piedi dipinge una grande tela; sulla destra una donna è distesa su una sdraio, con accanto una bambina e dietro due uomini in piedi; in primo piano due figure femminili, una seduta dando le spalle al riguardante, l'latra sdraiata per terra.
								
Il dipinto fa parte delle tredici opere di Pietro Gaudenzi giunte al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica nel 1957 con il lascito di Guido Rossi, che possedeva un cospicuo nucleo di dipinti del pittore, non tutti pervenuti al museo. L'industriale ebbe un ruolo privilegiato con Gaudenzi: secondo il racconto di Ettore Cozzani, infatti, fu lui a invitarlo a trasferirsi a Milano, divenendone per anni mecenate e committente (Cozzani 1923, p. 34).
L'opera è databile agli anni quaranta su basi stilistiche: la luminosità del colore, che risente dei toni chiari delle opere degli anni trenta equilibrati da accensioni cromatiche, la grande libertà di pennellata e di composizione e gli azzardati scorci delle figure e del paesaggio.
Gaudenzi aveva cominciato a frequentare Anticoli Corrado nel 1910: il paese era allora popolato ritrovo di artisti, celebre per la bellezza degli abitanti, richiesti da pittori e scultori come modelli (cfr Indrio 1995). Ad Anticoli Gaudenzi conoscerà e sposerà Candida Toppi, modella e figlia del modello Francesco Toppi. Dopo la morte della donna nel 1918, ne sposerà la sorella Augusta. Sulla base di altri ritratti si può forse riconoscerla nella donna reclinata sulla sdraio al centro del dipinto, che riproduce una scena che doveva essere usuale nel paese, con il pittore -Gaudenzi stesso?- intento a dipingere all'aria aperta. Il rapporto con il paese diventerà più forte nel 1935, quando Gaudenzi vi acquisterà una casa in cui stabilirà il proprio studio, contribuendo in quegli anni alla nascita del locale museo d'arte moderna e frequentando il paese fino alla morte, sopraggiunta proprio ad Anticoli nel 1955.
					Il dipinto fa parte delle tredici opere di Pietro Gaudenzi giunte al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica nel 1957 con il lascito di Guido Rossi, che possedeva un cospicuo nucleo di dipinti del pittore, non tutti pervenuti al museo. L'industriale ebbe un ruolo privilegiato con Gaudenzi: secondo il racconto di Ettore Cozzani, infatti, fu lui a invitarlo a trasferirsi a Milano, divenendone per anni mecenate e committente (Cozzani 1923, p. 34).
L'opera è databile agli anni quaranta su basi stilistiche: la luminosità del colore, che risente dei toni chiari delle opere degli anni trenta equilibrati da accensioni cromatiche, la grande libertà di pennellata e di composizione e gli azzardati scorci delle figure e del paesaggio.
Gaudenzi aveva cominciato a frequentare Anticoli Corrado nel 1910: il paese era allora popolato ritrovo di artisti, celebre per la bellezza degli abitanti, richiesti da pittori e scultori come modelli (cfr Indrio 1995). Ad Anticoli Gaudenzi conoscerà e sposerà Candida Toppi, modella e figlia del modello Francesco Toppi. Dopo la morte della donna nel 1918, ne sposerà la sorella Augusta. Sulla base di altri ritratti si può forse riconoscerla nella donna reclinata sulla sdraio al centro del dipinto, che riproduce una scena che doveva essere usuale nel paese, con il pittore -Gaudenzi stesso?- intento a dipingere all'aria aperta. Il rapporto con il paese diventerà più forte nel 1935, quando Gaudenzi vi acquisterà una casa in cui stabilirà il proprio studio, contribuendo in quegli anni alla nascita del locale museo d'arte moderna e frequentando il paese fino alla morte, sopraggiunta proprio ad Anticoli nel 1955.
							definizione
						dipinto
					
							misure
						
							altezza: 93 cm; larghezza: 69,5 cm; altezza: 116,5 cm; larghezza: 92,5 cm; profondità: 6 cm
					
							materiali
						
							legno (pittura a olio)
					
							acquisizione
						
							Rossi, Guido (1957)
					
							iscrizioni
						
							"P. Gaudenzi" (firma)
					
							settore
						Collezioni d'arte
					
							bibliografia
						
							De Grada R. / Fiordimela C., Ottocento Novecento. Le collezioni d'arte del Museo della Scienza e della Tecnica "Leonardo da Vinci" di Milano, Garbagnate Milanese, Anthelios, 2000
									
Caramel L., I dipinti dell'800 nella Collezione Guido Rossi nel Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica di Milano, Busto Arsizio, Bramante, 1986
									
Ottino Della Chiesa A., Dipinti nel Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica : Milano, Milano, Alfieri e Lacroix, 1962
									
Cozzani E., L'anima e l'arte di Pietro Gaudenzi, Milano, L'Eroica, 1923
									
Salvaneschi N., Pietro Gaudenzi, in Vita d'arte : rivista mensile illustrata d'arte antica e moderna, Milano, Alfieri e Lacroix, 1916, XV
									
Indrio L., Del Civico Museo di Anticoli Corrado o della efficacia di un mito, in Civico Museo d'Arte Moderna di Anticoli Corrado, Roma, Bonsignori, 1995, pp. 31-48
					Caramel L., I dipinti dell'800 nella Collezione Guido Rossi nel Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica di Milano, Busto Arsizio, Bramante, 1986
Ottino Della Chiesa A., Dipinti nel Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica : Milano, Milano, Alfieri e Lacroix, 1962
Cozzani E., L'anima e l'arte di Pietro Gaudenzi, Milano, L'Eroica, 1923
Salvaneschi N., Pietro Gaudenzi, in Vita d'arte : rivista mensile illustrata d'arte antica e moderna, Milano, Alfieri e Lacroix, 1916, XV
Indrio L., Del Civico Museo di Anticoli Corrado o della efficacia di un mito, in Civico Museo d'Arte Moderna di Anticoli Corrado, Roma, Bonsignori, 1995, pp. 31-48
							tipologia
						dipinto
					
							scheda ICCD
						OA
					
							Codifica Iconclass
						48 CC 511 (+0)