Beata domenicana
1515 - 1520
							inventario
						D-232
					
							autori
						
							scuola Scapi, Bernardino detto Bernardino Luini
								
									(esecutore)
								
					
							collocazione
						deposito
							
							descrizione
						
							Affresco strappato raffigurante una Beata Domenicana, proveniente dal convento femminile domenicano di Santa Maria della Purificazione detto le Vetere di Milano. In deposito dalla Pinacoteca di Brera.
								
Secondo la Binaghi Olivari (seguita da M.Ceriana), l'affresco potrebbe provenire da un muro esterno della chiesa claustrale "sotto il portico" (come indica il Bossi) e costituirebbe la parte destra di un affresco con la "Madonna in trono col Bambino benedicente" al centro e "San Rocco" a sinistra. Rifiutando quindi l'inclusione dell'affresco nel gruppo dell'Incoronata, questa collocazione si basa sul fatto che il S.Rocco doveva avere un pendant (Maddalena Coppini era invocata anch'essa contro la peste); inoltre nel frammento centrale con la Madonna è presente vicino al margine destro in basso un giglio appartenente a un personaggio che completava la composizione; infine le misure, gli sfondi, la stesura pittorica e la tecnica delle dorature dei tre affreschi sono compatibili.
La monaca domenicana è una beata, non una santa: ha infatti una corona di raggi intorno al capo, non un'aureola. Potrebbe trattarsi della beata Maddalena Coppini, mantovana, morta nel 1471. Ne conosciamo l'immagine grazie alla pala di Antonio da Pandino ora in Palazzo Ducale a Mantova.
Gli attributi che caratterizzano questo personaggio, invocato contro la peste, sono un libro, un giglio e una croce con alla base un piccolo cartiglio con raffigurato l'agnello, oltre naturalmente all'abito del secondo ordine domenicano.
Se si accetta la datazione proposta dalla Binaghi Olivari al 1511, non sembra possibile collegare questo ex voto a particolari episodi di peste che colpirono Milano nel primo Cinquecento (1504; 1524-25). Tuttavia, la composizione potrebbe essere stata approntata come scongiuro contro epidemie minori o possibili contagi.
Il carattere un po' arcaico della figura della domenicana rispetto al San Rocco sarebbe forse spiegabile con la scelta del pittore di rappresentare la "vero imago" della beata (probabilmente esisteva un modello cui attenersi).
					Secondo la Binaghi Olivari (seguita da M.Ceriana), l'affresco potrebbe provenire da un muro esterno della chiesa claustrale "sotto il portico" (come indica il Bossi) e costituirebbe la parte destra di un affresco con la "Madonna in trono col Bambino benedicente" al centro e "San Rocco" a sinistra. Rifiutando quindi l'inclusione dell'affresco nel gruppo dell'Incoronata, questa collocazione si basa sul fatto che il S.Rocco doveva avere un pendant (Maddalena Coppini era invocata anch'essa contro la peste); inoltre nel frammento centrale con la Madonna è presente vicino al margine destro in basso un giglio appartenente a un personaggio che completava la composizione; infine le misure, gli sfondi, la stesura pittorica e la tecnica delle dorature dei tre affreschi sono compatibili.
La monaca domenicana è una beata, non una santa: ha infatti una corona di raggi intorno al capo, non un'aureola. Potrebbe trattarsi della beata Maddalena Coppini, mantovana, morta nel 1471. Ne conosciamo l'immagine grazie alla pala di Antonio da Pandino ora in Palazzo Ducale a Mantova.
Gli attributi che caratterizzano questo personaggio, invocato contro la peste, sono un libro, un giglio e una croce con alla base un piccolo cartiglio con raffigurato l'agnello, oltre naturalmente all'abito del secondo ordine domenicano.
Se si accetta la datazione proposta dalla Binaghi Olivari al 1511, non sembra possibile collegare questo ex voto a particolari episodi di peste che colpirono Milano nel primo Cinquecento (1504; 1524-25). Tuttavia, la composizione potrebbe essere stata approntata come scongiuro contro epidemie minori o possibili contagi.
Il carattere un po' arcaico della figura della domenicana rispetto al San Rocco sarebbe forse spiegabile con la scelta del pittore di rappresentare la "vero imago" della beata (probabilmente esisteva un modello cui attenersi).
							definizione
						dipinto
					
							misure
						
							altezza: 60 cm; lunghezza: 40 cm
					
							materiali
						
							affresco (strappato); tela; legno; resina
					
							acquisizione
						
							Pinacoteca di Brera (1952)
					
							iscrizioni
						
							GRUPPO 125 (inventariale)
					
							settore
						Collezioni d'arte
					
							bibliografia
						
							Ottino Della Chiesa A., Dipinti nel Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica : Milano, Milano, Alfieri e Lacroix, 1962
									
Gatti Perer M.L., Il grande affresco con la "Crocifissione", in Arte lombarda : Umanesimo a Milano. L'osservanza agostiniana all'Incoronata, a cura di Gatti Perer M.L., Milano, 1980
									
Pinacoteca Brera, Pinacoteca di Brera : Scuole lombarda, ligure e piemontese 1300-1535, Milano, Electa, 1988
									
Autelli F., Pitture murali a Brera : La rimozione: notizie storiche e fortuna critica. Catalogo ragionato, Bergamo, Bolis, 1989
					Gatti Perer M.L., Il grande affresco con la "Crocifissione", in Arte lombarda : Umanesimo a Milano. L'osservanza agostiniana all'Incoronata, a cura di Gatti Perer M.L., Milano, 1980
Pinacoteca Brera, Pinacoteca di Brera : Scuole lombarda, ligure e piemontese 1300-1535, Milano, Electa, 1988
Autelli F., Pitture murali a Brera : La rimozione: notizie storiche e fortuna critica. Catalogo ragionato, Bergamo, Bolis, 1989
							tipologia
						dipinto
					
							scheda ICCD
						OA
					
							Codifica Iconclass
						11 HH (DOMENICANI)