Televisore Brionvega Regolo TVC 20


1978 ca. - 1985 ca.

inventario
IGB-9706
autori
Brionvega S.a.S. (costruttore/ produttore)
collocazione
deposito
descrizione
Televisore con mobile in legno verniciato e profili frontali in materiale plastico grigio scuro.
La parete frontale è quasi interamente occupata dallo schermo del cinescopio da 20 pollici superluminoso, autoconvergente, con geometria autocorretta.
Sotto allo schermo si hanno alcuni comandi per l'uso del televisore. Da sinistra verso destra si hanno uno sportellino a slitta dietro al quale si hanno una presa a norme DIN per il collegamento di un registratore esterno o di un amplificatore e una per allacciamenti esterni per cuffie e altoparlante, poi un altro sportello apribile che copre un vano per riporre il telecomando trasmittente (mancante), l'interruttore generale di accensione arancione e un display a Led.
Sotto allo sportello scorrevole si hanno due rotelle parzialmente sporgenti per la regolazione di tono e contrasto.
Sui lati sono presenti delle fessure per l'impugnatura e il trasporto e una griglia in plastica per la protezione dell'altoparlante ellittico.
Il retro è in plastica nera, forata per l'aerazione. Sul retro si ha una presa per antenna (da 75 Ohm) e fuoriesce il cavo di alimentazione per il collegamento alla rete elettrica.

L'inventore americano Philo T. Farnsworth sviluppò, nel 1927, il primo sistema pratico di televisione completamente elettronica nella storia. Il russo Vladimir Zworykin, nei laboratori americani della RCA, riuscirà poi a realizzare la televisione elettronica come prodotto commerciale nel 1939.
La visione collettiva (nei bar, nei circoli, ecc) giocherà nei primi anni un ruolo fondamentale.
Fino agli anni '50 i televisori erano caratterizzati da circuiti completamente a valvole montati su di un telaio. Il tubo catodico, all'inizio degli anni cinquanta, passa dalla forma tonda a quella quadrata e la sua apertura di deflessione da 70° a 90°, angolo che rendeva comunque gli apparecchi molto ingombranti e profondi. Il materiale utilizzato per il mobile era quasi sempre il legno e il tubo catodico era protetto da un vetro frontale a causa dalla fragilità del tubo catodico tenuto sottovuoto.
Già agli inizi degli anni '60 il panorama cambia: il pubblico diventa più numeroso, la visione non è più collettiva ma familiare, non ancora privata.
I tubi catodici assumono angoli di deflessione ancora più ampi (fino a 110°) riducendone così le dimensioni. Nel tubo catodico viene integrata la protezione (bonded) e nei televisori sparisce quindi il vetro frontale. Il legno comincia ad essere verniciato in poliestere.
Gradualmente, nel corso degli anni '60, i transistor sostituiranno le valvole, le materie plastiche sostituiranno il legno e l'aspetto dei televisori cambierà velocemente. Altro grande passo avanti di questi anni sarà la nascita della televisione a colori.
Il primo modello di televisore a transitor fu della Sony nel 1959. Il primo televisore a transitor in Europa si ebbe nel 1962 su progetto di Marco Zanuso e Richard Sapper per la Brionvega, era il Doney 14, vincitore del Compasso d'Oro.
Nel 1954, negli Stati Uniti, cominciano le trasmissioni a colori, con lo standard NTSC ((National Television System Committee). In Europa arriverà nel 1967 con due diversi standard: SECAM (Sequential Couleur Avec Memoire, Francia e Paesi dell'EST) e PAL (Phase Alteration Line, Germania e UK). L'Italia, con grave ritardo, sceglierà lo standard PAL nel 1972. Le prime trasmissioni a colori italiane si avranno nel 1977.
L'evoluzione tecnica principale dei primi televisori a colori risiede nella struttura del cinescopio: sullo schermo vengono depositati fosfori adatti ad emettere luci corrispondenti ai tre colori primari (rosso, verde, blu), in modo tale che per sovrapposizione additiva si possano ottenere tutti i colori. Per controllare l'eccitazione dei fosfori, il tubo catodico viene dotato di tre cannoni elettronici, uno per ciascun colore.
Nella seconda metà degli anni '70 si ebbe un altro passo avanti sia nel modo di rapportarsi con la TV a causa della nascita del telecomando, sia per questioni tecniche grazie all'avvento della microelettronica.
La Brionvega fu tra le aziende italiane più all'avanguardia in questi anni '60/ '80, grazie anche a numerosi designer che collaboravano con l'azienda..
Una nuova rivoluzione tecnologica del settore dei televisori sarà poi l'avvento degli schermi a cristalli liquidi che hanno consentito una riduzione dei volumi (schermi piatti, senza tubo catodico), l'alta definizione HDTV (High Definition TeleVision) con rapporto d'aspetto 16:9 e vari formati e la visione digitale attraverso i personal computer.
definizione
televisore CRT, a colori, 20 pollici, da tavolo, a transistor
misure
altezza: 45 cm ca.; larghezza: 50 cm ca.; lunghezza: 40 cm ca.
materiali
plastica; vetro; metallo; legno
acquisizione
Società Aros (2006)
iscrizioni
REGOLO 20 ELECTRONIC MEMORY 20 CANALI (commerciale/ documentaria)
REGOLO TVC 20 MODELLO DEPOSITATO BRIONVeGa SPA MADE IN ITALY (commerciale/ documentaria)
AUTORIZ. MINISTERO P.T. Nr. 01098/028066 (D.M. 6/2/1978) (commerciale/ documentaria)
mostre
Vedere Lontano. La televisione dalla trasmissione meccanica al digitale
Milano, Triennale di Milano, 2010/05/03
settore
Telecomunicazioni
bibliografia
Grob B., La televisione, Torino, Einaudi - Edizioni Scientifiche, 1955

Spazio '900 Modernariato&Design, Il successo di un marchio made in Italy/ The success of a brand made in Italy, in Il design di Brionvega/ The design of Brionvega, Milano, Spazio '900 Modernariato&Design, 2001

Carugati D.G.R., BRIONVEGA progetto l'emozione, Milano, Electa, 2003

Enciclopedia Televisione, Enciclopedia della Televisione, a cura di Grasso A., Milano, Garzanti, 2008
tipologia
televisore
scheda ICCD
PST