Televisore Dumont RA 356/357A


1957 circa

inventario
IGB-9542
autori
DuMont Laboratories (progettista/ costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Questo televisore è contenuto in un mobile in legno di forma parallelepipeda, con quattro piedi in metallo. La parte superiore della parete frontale è occupata dallo schermo 21 pollici del cinescopio rettangolare, protetto da un vetro fumè. Sopra e sotto il vetro si trovano due profili color rame, di cui uno è staccato.
La parte inferiore è coperta da una rete in tessuto a protezione dell'altoparlante circolare.
A destra dello schermo si hanno le manopole di comando e regolazione: una manopola per la selezione dei canali UHF (con indicazioni numeriche da 2 a 13), una per l'accensione e 5 manopole in ebanite per: brightness, contrast, picture stabilizer, horizontal hold, vertical hold.
Il retro è costituito da un pannello forato per l'aerazione dal quale sporge il cinescopio protetto da un coperchio cilindrico in plastica. Sul retro sono presenti le connessioni per le antenne VHF e UHF.
All'interno si hanno il circuito a valvole con il tubo catodico posto in orizzontale.

L'inventore americano Philo T. Farnsworth sviluppò, nel 1927, il primo sistema pratico di televisione completamente elettronica nella storia. Il russo Vladimir Zworykin, nei laboratori americani della RCA, riuscirà poi a realizzare la televisione elettronica come prodotto commerciale nel 1939.
In Italia questa nuova tecnologia fu sviluppata a partire da metà degli anni Trenta da tre grandi aziende nazionali: la Magneti Marelli (sistema RCA), la Allocchio Bacchini (sistema Telefunken) e la Safar (sistema derivata dalla Telefunken e telepantoscopio).
Dopo un po' di sperimentazione dei diversi sistemi proposti dalle tre aziende, la Magneti Marelli e la Safar vennero autorizzate ad iniziare la produzione di apparecchi televisivi presentati alla "Fiera della Radio" del settembre 1939. L'obiettivo dell'EIAR, era quello di scegliere il sistema definitivo in tempo per il lancio ufficiale delle trasmissioni previsto per il 1942 (ventennale del regime fascista). Ma l'avvento della Guerra sospese ogni attività. Solo nel 1947 in Italia si ricominciò a parlare di Televisione.
In questi anni molte aziende straniere propongono i loro dispositivi per studi televisivi per farli testare alla RAI (L'EIAR diviene RAI nel 1946). Si afferma intanto lo "standard europeo unificato" come sistema televisivo da adottare in Europa, derivato da quello americano.
Tra il 1952 e il 1954 la RAI, concessionaria esclusiva dei servizi di radiodiffusione e televisione, trasmette regolarmente anche se in via sperimentale. Nel 1954 si ha l'inaugurazione ufficiale della televisione italiana.
La visione collettiva (nei bar, nei circoli, ecc) giocherà in questi primi anni un ruolo fondamentale.
I televisori degli anni '50 erano caratterizzati da circuiti completamente a valvole montati su di un telaio. Il tubo catodico all'inizio degli anni cinquanta passa dalla forma tonda a quella quadrata e la sua apertura di deflessione da 70° a 90°, angolo che rendeva comunque gli apparecchi molto ingombranti e profondi. Il materiale utilizzato per il mobile era quasi sempre il legno e il tubo catodico era protetto da un vetro frontale a causa dalla fragilità del tubo catodico tenuto sottovuoto.
definizione
televisore CRT, bianco e nero, 21 pollici, a valvole
misure
altezza: 84 cm ca.; larghezza: 68 cm ca.; lunghezza: 64 cm ca.
materiali
legno; vetro; metallo
acquisizione
Croci, Ezio (2003)
iscrizioni
DUMONT Teleset TRADE MARK MODEL RA 356/357A VOLTS 115 CYCLES 60 WATTS 230 32005153 (commerciale/ documentaria)
COLEFAX STYLE 21C1 (commerciale/ documentaria)
mostre
Vedere Lontano. La televisione dalla trasmissione meccanica al digitale
Milano, Triennale di Milano, 2010/05/03
settore
Telecomunicazioni
bibliografia
Soresini F., Di tubo in tubo : Storia dei tubi elettronici nel centenario del diodo : 1904-2004, a cura di A.I.R.E., Albino (Bergamo), Sandit, 2004

Verdegiglio D., La TV di Mussolini : Sperimentazioni televisive nel Ventennio fascista, Roma, Cooper&Castelvecchi, 2003

Grob B., La televisione, Torino, Einaudi - Edizioni Scientifiche, 1955
tipologia
televisore
scheda ICCD
PST