televisore CRT, bianco e nero, 19 pollici, da tavolo, a valvole
1950 ca. - 1960 ca.
inventario
IGB-9551
autori
Teledine Radio
(costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Questo televisore è contenuto in un mobile in legno squadrato, con la superficie un po' rovinata.
La parete frontale è quasi interamente occupata dallo schermo del cinescopio rettangolare da 19 pollici, protetto da un vetro. Sotto allo schermo si hanno tre manopola probabilmente per l'accensione e la regolazione del volume, la regolazione dei toni e della luminosità (o del contrasto) e un selettore per la selezione delle bande e la sintonia dei canali. Al centro, tra le manopole, uno sportello apribile in plastica copre altre cinque manopole per la regolazione della visione sullo schermo.
Sul rettro è alloggiato un pannello che potrebbe essere non pertinenente in quanto è di dimensioni inferiori al telaio e riporta la dicitura "UNDA RADIO S. A. - COMO".
L'inventore americano Philo T. Farnsworth sviluppò, nel 1927, il primo sistema pratico di televisione completamente elettronica nella storia. Il russo Vladimir Zworykin, nei laboratori americani della RCA, riuscirà poi a realizzare la televisione elettronica come prodotto commerciale nel 1939.
In Italia questa nuova tecnologia fu sviluppata a partire da metà degli anni Trenta da tre grandi aziende nazionali: la Magneti Marelli (sistema RCA), la Allocchio Bacchini (sistema Telefunken) e la Safar (sistema derivata dalla Telefunken e telepantoscopio).
Dopo un po' di sperimentazione dei diversi sistemi proposti dalle tre aziende, la Magneti Marelli e la Safar vennero autorizzate ad iniziare la produzione di apparecchi televisivi presentati alla "Fiera della Radio" del settembre 1939. L'obiettivo dell'EIAR, era quello di scegliere il sistema definitivo in tempo per il lancio ufficiale delle trasmissioni previsto per il 1942 (ventennale del regime fascista). Ma l'avvento della Guerra sospese ogni attività. Solo nel 1947 in Italia si ricominciò a parlare di Televisione.
In questi anni molte aziende straniere propongono i loro dispositivi per studi televisivi per farli testare alla RAI (L'EIAR diviene RAI nel 1946). Si afferma intanto lo "standard europeo unificato" come sistema televisivo da adottare in Europa, derivato da quello americano.
Tra il 1952 e il 1954 la RAI, concessionaria esclusiva dei servizi di radiodiffusione e televisione, trasmette regolarmente anche se in via sperimentale. Nel 1954 si ha l'inaugurazione ufficiale della televisione italiana.
La visione collettiva (nei bar, nei circoli, ecc) giocherà in questi primi anni un ruolo fondamentale.
I televisori degli anni '50 erano caratterizzati da circuiti completamente a valvole montati su di un telaio. Il tubo catodico all'inizio degli anni cinquanta passa dalla forma tonda a quella quadrata e la sua apertura di deflessione da 70° a 90°, angolo che rendeva comunque gli apparecchi molto ingombranti e profondi. Il materiale utilizzato per il mobile era quasi sempre il legno e il tubo catodico era protetto da un vetro frontale a causa dalla fragilità del tubo catodico tenuto sottovuoto.
La parete frontale è quasi interamente occupata dallo schermo del cinescopio rettangolare da 19 pollici, protetto da un vetro. Sotto allo schermo si hanno tre manopola probabilmente per l'accensione e la regolazione del volume, la regolazione dei toni e della luminosità (o del contrasto) e un selettore per la selezione delle bande e la sintonia dei canali. Al centro, tra le manopole, uno sportello apribile in plastica copre altre cinque manopole per la regolazione della visione sullo schermo.
Sul rettro è alloggiato un pannello che potrebbe essere non pertinenente in quanto è di dimensioni inferiori al telaio e riporta la dicitura "UNDA RADIO S. A. - COMO".
L'inventore americano Philo T. Farnsworth sviluppò, nel 1927, il primo sistema pratico di televisione completamente elettronica nella storia. Il russo Vladimir Zworykin, nei laboratori americani della RCA, riuscirà poi a realizzare la televisione elettronica come prodotto commerciale nel 1939.
In Italia questa nuova tecnologia fu sviluppata a partire da metà degli anni Trenta da tre grandi aziende nazionali: la Magneti Marelli (sistema RCA), la Allocchio Bacchini (sistema Telefunken) e la Safar (sistema derivata dalla Telefunken e telepantoscopio).
Dopo un po' di sperimentazione dei diversi sistemi proposti dalle tre aziende, la Magneti Marelli e la Safar vennero autorizzate ad iniziare la produzione di apparecchi televisivi presentati alla "Fiera della Radio" del settembre 1939. L'obiettivo dell'EIAR, era quello di scegliere il sistema definitivo in tempo per il lancio ufficiale delle trasmissioni previsto per il 1942 (ventennale del regime fascista). Ma l'avvento della Guerra sospese ogni attività. Solo nel 1947 in Italia si ricominciò a parlare di Televisione.
In questi anni molte aziende straniere propongono i loro dispositivi per studi televisivi per farli testare alla RAI (L'EIAR diviene RAI nel 1946). Si afferma intanto lo "standard europeo unificato" come sistema televisivo da adottare in Europa, derivato da quello americano.
Tra il 1952 e il 1954 la RAI, concessionaria esclusiva dei servizi di radiodiffusione e televisione, trasmette regolarmente anche se in via sperimentale. Nel 1954 si ha l'inaugurazione ufficiale della televisione italiana.
La visione collettiva (nei bar, nei circoli, ecc) giocherà in questi primi anni un ruolo fondamentale.
I televisori degli anni '50 erano caratterizzati da circuiti completamente a valvole montati su di un telaio. Il tubo catodico all'inizio degli anni cinquanta passa dalla forma tonda a quella quadrata e la sua apertura di deflessione da 70° a 90°, angolo che rendeva comunque gli apparecchi molto ingombranti e profondi. Il materiale utilizzato per il mobile era quasi sempre il legno e il tubo catodico era protetto da un vetro frontale a causa dalla fragilità del tubo catodico tenuto sottovuoto.
definizione
televisore CRT, bianco e nero, 19 pollici, da tavolo, a valvole
misure
altezza: 59 cm ca.; larghezza: 60 cm ca.; lunghezza: 56 cm ca.
materiali
legno; vetro; metallo
acquisizione
Piazzolla, Michele (2001)
mostre
Vedere Lontano. La televisione dalla trasmissione meccanica al digitale
Milano, Triennale di Milano, 2010/05/03
settore
Telecomunicazioni
bibliografia
Soresini F., Di tubo in tubo : Storia dei tubi elettronici nel centenario del diodo : 1904-2004, a cura di A.I.R.E., Albino (Bergamo), Sandit, 2004
Grob B., La televisione, Torino, Einaudi - Edizioni Scientifiche, 1955
Grob B., La televisione, Torino, Einaudi - Edizioni Scientifiche, 1955
tipologia
televisore
scheda ICCD
PST