Telefunken TTV 7/17
1950 ca. - 1960 ca.
inventario
IGB-9548
autori
Telefunken AG
(costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Televisore in legno con profili smussati. La parete frontale, in legno verniciato grigio chiaro è quasi completamente occupata dallo schermo 15 pollici del cinescopio rettangolare, protetto da un vetro.
Sotto allo schermo si trovano quattro manopole per la regolazione della qualità dell'immagine.
Sul lato destro si hanno un interruttore per l'accensione e un selettore per le bande VHF e i rispettivi canali (da A a N).
Sul retro è posto un pannello forato in materiale ligneo che funge da coperchio; da esso fuoriece in posizione mediana una sporgenza metallica a forma di cupola che protegge la coda del cinescopio (non visibile). Sulla fascia sottostante la sporgenza, sono visibili le boccole per l'ingresso del segnale d'antenna e i commutatori per il cambo di tensione e dei giochi di deflessione.
L'inventore americano Philo T. Farnsworth sviluppò, nel 1927, il primo sistema pratico di televisione completamente elettronica nella storia. Il russo Vladimir Zworykin, nei laboratori americani della RCA, riuscirà poi a realizzare la televisione elettronica come prodotto commerciale nel 1939.
In Italia questa nuova tecnologia fu sviluppata a partire da metà degli anni Trenta da tre grandi aziende nazionali: la Magneti Marelli (sistema RCA), la Allocchio Bacchini (sistema Telefunken) e la Safar (sistema derivata dalla Telefunken e telepantoscopio).
Dopo un po' di sperimentazione dei diversi sistemi proposti dalle tre aziende, la Magneti Marelli e la Safar vennero autorizzate ad iniziare la produzione di apparecchi televisivi presentati alla "Fiera della Radio" del settembre 1939. L'obiettivo dell'EIAR, era quello di scegliere il sistema definitivo in tempo per il lancio ufficiale delle trasmissioni previsto per il 1942 (ventennale del regime fascista). Ma l'avvento della Guerra sospese ogni attività. Solo nel 1947 in Italia si ricominciò a parlare di Televisione.
In questi anni molte aziende straniere propongono i loro dispositivi per studi televisivi per farli testare alla RAI (L'EIAR diviene RAI nel 1946). Si afferma intanto lo "standard europeo unificato" come sistema televisivo da adottare in Europa, derivato da quello americano.
Tra il 1952 e il 1954 la RAI, concessionaria esclusiva dei servizi di radiodiffusione e televisione, trasmette regolarmente anche se in via sperimentale. Nel 1954 si ha l'inaugurazione ufficiale della televisione italiana.
La visione collettiva (nei bar, nei circoli, ecc) giocherà in questi primi anni un ruolo fondamentale.
I televisori degli anni '50 erano caratterizzati da circuiti completamente a valvole montati su di un telaio. Il tubo catodico all'inizio degli anni cinquanta passa dalla forma tonda a quella quadrata e la sua apertura di deflessione da 70° a 90°, angolo che rendeva comunque gli apparecchi molto ingombranti e profondi. Il materiale utilizzato per il mobile era quasi sempre il legno e il tubo catodico era protetto da un vetro frontale a causa dalla fragilità del tubo catodico tenuto sottovuoto.
Sotto allo schermo si trovano quattro manopole per la regolazione della qualità dell'immagine.
Sul lato destro si hanno un interruttore per l'accensione e un selettore per le bande VHF e i rispettivi canali (da A a N).
Sul retro è posto un pannello forato in materiale ligneo che funge da coperchio; da esso fuoriece in posizione mediana una sporgenza metallica a forma di cupola che protegge la coda del cinescopio (non visibile). Sulla fascia sottostante la sporgenza, sono visibili le boccole per l'ingresso del segnale d'antenna e i commutatori per il cambo di tensione e dei giochi di deflessione.
L'inventore americano Philo T. Farnsworth sviluppò, nel 1927, il primo sistema pratico di televisione completamente elettronica nella storia. Il russo Vladimir Zworykin, nei laboratori americani della RCA, riuscirà poi a realizzare la televisione elettronica come prodotto commerciale nel 1939.
In Italia questa nuova tecnologia fu sviluppata a partire da metà degli anni Trenta da tre grandi aziende nazionali: la Magneti Marelli (sistema RCA), la Allocchio Bacchini (sistema Telefunken) e la Safar (sistema derivata dalla Telefunken e telepantoscopio).
Dopo un po' di sperimentazione dei diversi sistemi proposti dalle tre aziende, la Magneti Marelli e la Safar vennero autorizzate ad iniziare la produzione di apparecchi televisivi presentati alla "Fiera della Radio" del settembre 1939. L'obiettivo dell'EIAR, era quello di scegliere il sistema definitivo in tempo per il lancio ufficiale delle trasmissioni previsto per il 1942 (ventennale del regime fascista). Ma l'avvento della Guerra sospese ogni attività. Solo nel 1947 in Italia si ricominciò a parlare di Televisione.
In questi anni molte aziende straniere propongono i loro dispositivi per studi televisivi per farli testare alla RAI (L'EIAR diviene RAI nel 1946). Si afferma intanto lo "standard europeo unificato" come sistema televisivo da adottare in Europa, derivato da quello americano.
Tra il 1952 e il 1954 la RAI, concessionaria esclusiva dei servizi di radiodiffusione e televisione, trasmette regolarmente anche se in via sperimentale. Nel 1954 si ha l'inaugurazione ufficiale della televisione italiana.
La visione collettiva (nei bar, nei circoli, ecc) giocherà in questi primi anni un ruolo fondamentale.
I televisori degli anni '50 erano caratterizzati da circuiti completamente a valvole montati su di un telaio. Il tubo catodico all'inizio degli anni cinquanta passa dalla forma tonda a quella quadrata e la sua apertura di deflessione da 70° a 90°, angolo che rendeva comunque gli apparecchi molto ingombranti e profondi. Il materiale utilizzato per il mobile era quasi sempre il legno e il tubo catodico era protetto da un vetro frontale a causa dalla fragilità del tubo catodico tenuto sottovuoto.
definizione
televisore CRT, bianco e nero, 15 pollici, da tavolo, a valvole
misure
altezza: 45 cm ca.; larghezza: 48 cm ca.; lunghezza: 43 cm ca.
materiali
legno; vetro; metallo; materiale plastico
acquisizione
Piazzolla, Michele (2004)
iscrizioni
IMPORTANTE
PER GARANTIRE L'EFFICIENZA DEL RICEVITORE IN CASO DI RICAMBI APPLICARE SOLO VALVOLE ORIGINALI TELEFUNKEN
ATTENZIONE
IL TELAIO E' SOTTO TENSIONE DI RETE NON COLLEGARE ASSOLUTAMENTE IL TELAIO AD UNA PRESA DI TERRA
ATTENZIONE.PERICOLO!
PRECAUZIONI CONTRO IL PERICOLO DI ALTE TENSIONI
IL FUNZIONAMENTO DEL RICEVITORE FUORI DAL MOBILE O CON IL PRESENTE COPERCHIO DI CHIUSURA ASPORTATO PUO' ESSERE PERICOLOSO PER LE PERSONE A CAUSA DELLE ELEVATE TENSIONI ESISTENTI SUI VARI PUNTI ACCESSIBILI.
SI CONSIGLIA PERTANTO DI NON PROCEDERE ALLA RIMOZIONE DEL PRESENTE COPERCHIO A TUTTI COLORO CHE NON SIANO PERFETTAMENTE AL CORRENTE DELLE PRECAUZIONI DA USARSI.
PRECAUZIONI ALL'USO DEL CINESCOPIO
IL TUBO A RAGGI CATODICI (CINESCOPIO) CONTENUTO NEL PRESENTE RICEVITORE ESSENDO IN VETRO E AD ALTO VUOTO E' SUSCETTIBILE DI ROTTURA CON PROIEZIONE DI SCHEGGE. E' PERTANTO PERICOLOSO RIMUOVERLO O COMUNQUE MANEGGIARLO SENZA ESSERE PROVVISTI DI APPOSITI OCCHIALI E GUANTI DI PROTEZIONE.
TELEVISORE
TTV 7/17
T 75 (commerciale/ documentaria/ funzionale)
SEGNALI FORTI SEGNALI MEDI SEGNALI DEBOLI ANTENNA 300 OHM 110 150 200 250 V CAMBIO TENSIONI +0 +10 +20 +30 V TENUTA VERT. TENUTA ORIZZ. AMP. VERT. LINEAR. VERT. AMP. ORIZZ NON LASCIARE IL COMMUTATORE IN POSIZIONE INTERMEDIA (funzionale)
CINESCOPIO ECL82 ECF82 EAA91 EL84 PCC88 DY86 ECF82 EABC80 EF80 PY83 PL83 PL81 AW43-80 ECF82 EC92 (funzionale)
SEGNALI FORTI SEGNALI MEDI SEGNALI DEBOLI ANTENNA 300 OHM 110 150 200 250 V CAMBIO TENSIONI +0 +10 +20 +30 V TENUTA VERT. TENUTA ORIZZ. AMP. VERT. LINEAR. VERT. AMP. ORIZZ NON LASCIARE IL COMMUTATORE IN POSIZIONE INTERMEDIA (funzionale)
CINESCOPIO ECL82 ECF82 EAA91 EL84 PCC88 DY86 ECF82 EABC80 EF80 PY83 PL83 PL81 AW43-80 ECF82 EC92 (funzionale)
mostre
Vedere Lontano. La televisione dalla trasmissione meccanica al digitale
Milano, Triennale di Milano, 2010/05/03
settore
Telecomunicazioni
bibliografia
Soresini F., Di tubo in tubo : Storia dei tubi elettronici nel centenario del diodo : 1904-2004, a cura di A.I.R.E., Albino (Bergamo), Sandit, 2004
Verdegiglio D., La TV di Mussolini : Sperimentazioni televisive nel Ventennio fascista, Roma, Cooper&Castelvecchi, 2003
Grob B., La televisione, Torino, Einaudi - Edizioni Scientifiche, 1955
Verdegiglio D., La TV di Mussolini : Sperimentazioni televisive nel Ventennio fascista, Roma, Cooper&Castelvecchi, 2003
Grob B., La televisione, Torino, Einaudi - Edizioni Scientifiche, 1955
tipologia
televisore
scheda ICCD
PST