Radiomarelli Aedo
1933 ca. - 1934 ca.
inventario
IGB-9859
autori
RadioMarelli
(progettista/ costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Mobile in legno di noce con due ante apribili sul fronte e gambe d'appoggio. La superficie è ondulata.
La parete frontale è occupata dai comandi del radioricevitore e dall'altoparlante.
Il radioricevitore comprende una scala di sintonia per onde medie con indicazioni numeriche da 200 a 550 e due manopole per la regolazione di volume e sintonia.
Sotto a questi comandi si hanno una tela grigia e una griglia in legno a protezione dell'altoparlante elettrodinamico.
Il retro è aperto (manca il pannello) e sono visibili il circuito supereterodina con stadio RF a 6 valvole, un connettore per antenna e un variatore di tensione. Dal retro fuoriesce anche un cavo elettrico di collegamento alla rete.
Il brevetto di Guglielmo Marconi del 1896 del sistema di Telegrafia senza fili (Wireless Telegraph) per la trasmissione di impulsi adatti per il codice Morse, aprì la strada alle comunicazioni via etere a grande distanza. La trasmissione di suoni fu poi resa possibile con l'invenzione della valvola termoionica (diodo a vuoto) a cura dell'inglese Sir John Ambrose Fleming nel 1904. Nel 1906 fu la volta dell'Audion (triodo a vuoto) a cura dell'americano Lee De Forest.
L'invenzione della supereterodina, brevettata nel 1918 da Edwin H. Armstrong, ma successivamente attribuita a Lucien Levy, rese possibile la modulazione di frequenza.
Nel 1919 nacque la prima stazione radio, con Frank Conrad che fondò a Pittsburg la KDKA. Nello stesso anno in Olanda nasceva la prima emittente europea che trasmetteva concerti di musica classica (e spot pubblicitari), ricevuti anche in Germania e Inghilterra.
Negli anni '20 e '30 gli apparecchi cominciarono a diffondersi nelle case. Erano realizzati senza economia e con particolare attenzione all'eleganza degli apparecchi: mobili in legno, con manopole di comando esterne, valvole esterne, antenna a telaio e altoparlante a tromba. Lo sviluppo tecnologico portò poi a circuiti e valvole migliori e quindi ricezioni migliori, altoparlanti interni magnetodinamici o elettrodinamici, ricezioni non solo in modulazione di ampiezza ma anche di frequenza (1939).
Gli apparecchi di questi anni erano spesso accoppiati a giradischi contenuti in mobili in legno anche di fattura pregevole che diventavano parte integrante dell'arredamento dei salotti delle case.
La Magneti Marelli, nel 1929, aprì la sezione Radiomarelli guidata da B.A. Quintavalle per la produzione di radio su modello di quelle che si stavano diffondendo negli Stati Uniti e in collaborazione con la "American Bosch".
Dopo alcuni modelli costruiti in Italia ma con tecniche e componenti importati dalla Bosch, intorno al 1935, la Radiomarelli cominciò a progettare e produrre modelli interamente in Italia, a Milano, e in maniera indipendente dai modelli americani.
Questo modello, all'epoca era venduto a Lire 1.500.
L'invenzione delle valvole rappresentò un progresso fondamentale nella tecnologia della radio. Rimarranno infatti i componenti elettronici principali fino agli anni '50 quando inizieranno ad essere sostituite dai transistor.
La parete frontale è occupata dai comandi del radioricevitore e dall'altoparlante.
Il radioricevitore comprende una scala di sintonia per onde medie con indicazioni numeriche da 200 a 550 e due manopole per la regolazione di volume e sintonia.
Sotto a questi comandi si hanno una tela grigia e una griglia in legno a protezione dell'altoparlante elettrodinamico.
Il retro è aperto (manca il pannello) e sono visibili il circuito supereterodina con stadio RF a 6 valvole, un connettore per antenna e un variatore di tensione. Dal retro fuoriesce anche un cavo elettrico di collegamento alla rete.
Il brevetto di Guglielmo Marconi del 1896 del sistema di Telegrafia senza fili (Wireless Telegraph) per la trasmissione di impulsi adatti per il codice Morse, aprì la strada alle comunicazioni via etere a grande distanza. La trasmissione di suoni fu poi resa possibile con l'invenzione della valvola termoionica (diodo a vuoto) a cura dell'inglese Sir John Ambrose Fleming nel 1904. Nel 1906 fu la volta dell'Audion (triodo a vuoto) a cura dell'americano Lee De Forest.
L'invenzione della supereterodina, brevettata nel 1918 da Edwin H. Armstrong, ma successivamente attribuita a Lucien Levy, rese possibile la modulazione di frequenza.
Nel 1919 nacque la prima stazione radio, con Frank Conrad che fondò a Pittsburg la KDKA. Nello stesso anno in Olanda nasceva la prima emittente europea che trasmetteva concerti di musica classica (e spot pubblicitari), ricevuti anche in Germania e Inghilterra.
Negli anni '20 e '30 gli apparecchi cominciarono a diffondersi nelle case. Erano realizzati senza economia e con particolare attenzione all'eleganza degli apparecchi: mobili in legno, con manopole di comando esterne, valvole esterne, antenna a telaio e altoparlante a tromba. Lo sviluppo tecnologico portò poi a circuiti e valvole migliori e quindi ricezioni migliori, altoparlanti interni magnetodinamici o elettrodinamici, ricezioni non solo in modulazione di ampiezza ma anche di frequenza (1939).
Gli apparecchi di questi anni erano spesso accoppiati a giradischi contenuti in mobili in legno anche di fattura pregevole che diventavano parte integrante dell'arredamento dei salotti delle case.
La Magneti Marelli, nel 1929, aprì la sezione Radiomarelli guidata da B.A. Quintavalle per la produzione di radio su modello di quelle che si stavano diffondendo negli Stati Uniti e in collaborazione con la "American Bosch".
Dopo alcuni modelli costruiti in Italia ma con tecniche e componenti importati dalla Bosch, intorno al 1935, la Radiomarelli cominciò a progettare e produrre modelli interamente in Italia, a Milano, e in maniera indipendente dai modelli americani.
Questo modello, all'epoca era venduto a Lire 1.500.
L'invenzione delle valvole rappresentò un progresso fondamentale nella tecnologia della radio. Rimarranno infatti i componenti elettronici principali fino agli anni '50 quando inizieranno ad essere sostituite dai transistor.
definizione
radioricevitore a valvole, a consolle
misure
altezza: 85 cm ca.; larghezza: 52 cm ca.; lunghezza: 30 cm ca.
materiali
legno; metallo; vetro
settore
Telecomunicazioni
bibliografia
Catalogo Antique, Per chi acquista e per chi vende/ N-Z, in Catalogo Antique Radio, a cura di Antique Radio Magazine, Mosè Edizioni, 2006, II
Ravalico D. E., La Moderna Supereterodina, Milano, Hoepli, 1943
Soresini F., Breve Storia della Radio, Milano, Il Rostro, 1976
Tarabella E., Un po' di Storia della Radio e delle "Macchine Parlanti", Massarosa (LU), Il Testimone, 1993
Radiomuseum, Radiomarelli Aedo, in Radiomuseum, Radiomuseum.org, 2009
Ravalico D. E., La Moderna Supereterodina, Milano, Hoepli, 1943
Soresini F., Breve Storia della Radio, Milano, Il Rostro, 1976
Tarabella E., Un po' di Storia della Radio e delle "Macchine Parlanti", Massarosa (LU), Il Testimone, 1993
Radiomuseum, Radiomarelli Aedo, in Radiomuseum, Radiomuseum.org, 2009
tipologia
radioricevitore
scheda ICCD
PST