Radiomarelli RD 76 - Fido I
1938 ca. - 1941 ca.
inventario
D-1151
autori
RadioMarelli
(progettista/ costruttore)
collocazione
M2/ Marconi e la Radio
descrizione
Apparecchio a forma rettangolare con mobile in bachelite e con bordi arrotondati. Sulla parete frontale sono presenti un altoparlante elettrodinamico protetto da una griglia in bachelite e una scala di sintonia numerica posta in verticale. Sulla scala sono indicati i nomi di città trasmittenti e sono presenti le indicazioni numeriche per frequenze di onde medie (550-200).
Ai lati della scal, nella parte bassa, sono presenti, a sinistra, una manopola per l'accensione e la regolazione del volume, a destra, una manopola per la sintonia.
Il retro è chiuso con un pannello forato da cu fuoriescono il cavo elettrico per il collegamento alla rete e il filo dell'antenna AM.
All'interno si ha il circuito supereterodina a 5 valvole
Il brevetto di Guglielmo Marconi del 1896 del sistema di Telegrafia senza fili (Wireless Telegraph) per la trasmissione di impulsi adatti per il codice Morse, aprì la strada alle comunicazioni via etere a grande distanza. La trasmissione di suoni fu poi resa possibile con l'invenzione della valvola termoionica (diodo a vuoto) a cura dell'inglese Sir John Ambrose Fleming nel 1904. Nel 1906 fu la volta dell'Audion (triodo a vuoto) a cura dell'americano Lee De Forest.
L'invenzione della supereterodina, brevettata nel 1918 da Edwin H. Armstrong, ma successivamente attribuita a Lucien Levy, rese possibile la modulazione di frequenza.
Negli anni '20 e '30 gli apparecchi cominciarono a diffondersi nelle case. Erano realizzati senza economia e con particolare attenzione all'eleganza degli apparecchi: mobili in legno, con manopole di comando esterne, valvole esterne, antenna a telaio e altoparlante a tromba. Lo sviluppo tecnologico portò poi a circuiti e valvole migliori e quindi ricezioni migliori, altoparlanti interni magnetodinamici o elettrodinamici, ricezioni non solo in modulazione di ampiezza ma anche di frequenza (1939).
L'invenzione delle valvole rappresentò un progresso fondamentale nella tecnologia della radio. Rimarranno infatti i componenti elettronici principali fino agli anni '50 quando inizieranno ad essere sostituite dai transistor.
Questo modello Radiomarelli RD 76 è stato il primo radioricevitore della serie Fido. Si sono poi susseguite numerose varianti soprattutto rispetto alle gamme d'onda ricevute. Questo modello del 1938 circa, veniva venduto a Lire 702.
Ai lati della scal, nella parte bassa, sono presenti, a sinistra, una manopola per l'accensione e la regolazione del volume, a destra, una manopola per la sintonia.
Il retro è chiuso con un pannello forato da cu fuoriescono il cavo elettrico per il collegamento alla rete e il filo dell'antenna AM.
All'interno si ha il circuito supereterodina a 5 valvole
Il brevetto di Guglielmo Marconi del 1896 del sistema di Telegrafia senza fili (Wireless Telegraph) per la trasmissione di impulsi adatti per il codice Morse, aprì la strada alle comunicazioni via etere a grande distanza. La trasmissione di suoni fu poi resa possibile con l'invenzione della valvola termoionica (diodo a vuoto) a cura dell'inglese Sir John Ambrose Fleming nel 1904. Nel 1906 fu la volta dell'Audion (triodo a vuoto) a cura dell'americano Lee De Forest.
L'invenzione della supereterodina, brevettata nel 1918 da Edwin H. Armstrong, ma successivamente attribuita a Lucien Levy, rese possibile la modulazione di frequenza.
Negli anni '20 e '30 gli apparecchi cominciarono a diffondersi nelle case. Erano realizzati senza economia e con particolare attenzione all'eleganza degli apparecchi: mobili in legno, con manopole di comando esterne, valvole esterne, antenna a telaio e altoparlante a tromba. Lo sviluppo tecnologico portò poi a circuiti e valvole migliori e quindi ricezioni migliori, altoparlanti interni magnetodinamici o elettrodinamici, ricezioni non solo in modulazione di ampiezza ma anche di frequenza (1939).
L'invenzione delle valvole rappresentò un progresso fondamentale nella tecnologia della radio. Rimarranno infatti i componenti elettronici principali fino agli anni '50 quando inizieranno ad essere sostituite dai transistor.
Questo modello Radiomarelli RD 76 è stato il primo radioricevitore della serie Fido. Si sono poi susseguite numerose varianti soprattutto rispetto alle gamme d'onda ricevute. Questo modello del 1938 circa, veniva venduto a Lire 702.
definizione
radioricevitore a valvole, midget
misure
altezza: 13 cm ca.; larghezza: 22 cm ca.; lunghezza: 11 cm ca.
materiali
bachelite; vetro; metallo
acquisizione
Pria, Carlo (2009)
iscrizioni
"Fido"
(il compagno inseparabile)
MOD. Rd 76 (documentaria)
settore
Telecomunicazioni
bibliografia
Ravalico D. E., Radio elementi, Milano, Hoepli, 1953
Ravalico D. E., La Moderna Supereterodina, Milano, Hoepli, 1943
Soresini F., Breve Storia della Radio, Milano, Il Rostro, 1976
Tarabella E., Un po' di Storia della Radio e delle "Macchine Parlanti", Massarosa (LU), Il Testimone, 1993
Catalogo Antique, Per chi acquista e per chi vende/ N-Z, in Catalogo Antique Radio, a cura di Antique Radio Magazine, Mosè Edizioni, 2006, II
Radiomuseum, Radiomarelli Fido 9U65F, in Radiomuseum, Radiomuseum.org, 2009
Ravalico D. E., La Moderna Supereterodina, Milano, Hoepli, 1943
Soresini F., Breve Storia della Radio, Milano, Il Rostro, 1976
Tarabella E., Un po' di Storia della Radio e delle "Macchine Parlanti", Massarosa (LU), Il Testimone, 1993
Catalogo Antique, Per chi acquista e per chi vende/ N-Z, in Catalogo Antique Radio, a cura di Antique Radio Magazine, Mosè Edizioni, 2006, II
Radiomuseum, Radiomarelli Fido 9U65F, in Radiomuseum, Radiomuseum.org, 2009
tipologia
radioricevitore
scheda ICCD
PST