Autoradio Autovox Bermuda RA 163 B


1965 - 1975

inventario
IGB-9560
autori
Autovox - IRI - Voxmobil (progettista/ costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Autoradio con scocca in metallo. Sulla parete frontale, ricoperta in finta pelle, si hanno due manopole per l'accensione e la regolazione del volume e dei toni e per la sintonia.
Tra le manopole si ha la scala di sintonia per onde lunghe L (indicazione numerica da 0,15 a 0,26), onde medie M (indicazioni numeriche da 0,52 a 1,6) e in modulazione di frequenza (FM) (indicazioni numeriche da 88 a 104), più cinque stazioni preselezionate con commutatore a tastiera.
All'interno del radioricevitore sono inseriti i circuiti di funzionamento del radioricevitore a diodi e transistor. Sul retro si hanno i connettori i cavi di connessione per altoparlante, alla batteria dell'autoveicolo, la messa a terra. Si ha inoltre una antenna AM (sola presa).

La prima autoradio della storia venne progettata dai fratelli Paul e Joseph Galvin, il modello Motorola 5T71, dove la scelta del nome simboleggia il concetto di "Sound in Motion". Questa autoradio veniva montata, con un lavoro di un paio di giorni che prevedeva grosse modifiche all'impianto elettrico delle vetture, su alcuni modelli Ford e Chrysler e costava quasi un quarto del costo complessivo dell'automobile (150 dollari per l'autoradio, 650 dollari per l'autovettura).
La prima autoradio europea fu la Balunpunkt AS5, nel 1932. Questa autoradio era di grosse dimensioni e veniva istallato nel bagagliaio e comandato con un comando posto sul piantone dello sterzo.
Questa autoradio costava 465 marchi tedeschi, un terzo del costo di un'automobile di media cilindrata.
La Blaupunkt produrrà successivamente la prima autoradio a onde corte (1952), la prima autoradio stereo (1967) e il primo ricevitore di notizie sul traffico (1974).
La nascita del transistor alla fine degli anni '40 presso i laboratori della Bell Telephone, diede una grossa spinta al mercato delle autoradio perché permetteva di adottare dimensioni molto minori e, soprattutto, aveva ridottissime richieste di energia: non era più necessario occuparsi del riscaldamento del catodo come per le radio a valvole.
In questi anni di passaggio al transistor le autoradio della Autovox e della Voxson erano i modelli più ricercati dagli automobilisti.
La prima autoradio completamente a transitor è stata la Montecarlo della Becker, prodotta negli anni '60.
Nelle autoradio vengono inseriti anche riproduttori a nastro magnetico in cassette che, in alcuni casi,
potevano anche registrare direttamente dalla radio. Le prime autoradio con lettore di audiocassette vengono realizzate dalla Philips nel 1963. Negli anni '60-'70 era anche diffuso un altro standard di registrazione audio su nastro magnetico in cassette: lo Stereo 8. Questo standard nasce nel 1966 proprio per la riproduzione musicale in auto su progetto dell'americano Bill Lear
Agli inizi degli anni '70, dai transistor si passò ai microprocessori, inventati dall'italiano Federico Faggin e dagli americani Ted Hoff e Stanley Mazor, che permisero di aumentare le prestazioni e le funzioni disponibili (ad esempio la ricerca e memorizzazione delle stazioni radio).
La prima metà degli anni '80 vede la nascita dei primi lettori CD. Ben presto i marchi giapponesi Sony, Kenwood e Pioneer si imposero sul mercato con i loro prezzi contenuti e le alte prestazioni.
Oggi, le autoradio sono apparecchi sempre più sofisticati che possono contenere anche lettori MP3 con attacco USB, lettore DVD, GPS, TV. Sono diventati in realtà dei piccoli computer con hard disk e con display al plasma.
definizione
radioricevitore per auto a stato solido
misure
altezza: 6,5 cm; larghezza: 19,5 cm; lunghezza: 25 cm
materiali
metallo; materiale plastico
acquisizione
Colombo, Emanuele (2004)
settore
Telecomunicazioni
bibliografia
Catalogo Radio, Catalogo Radio-Televisione, Elettroacustica, Componenti elettronici 1969-1970 / Associazione nazionale industrie elettrotecniche (ANIE), Milano, ANIE, 1969

Ravalico D. E., La Moderna Supereterodina, Milano, Hoepli, 1943
tipologia
radioricevitore
scheda ICCD
PST