Televisore CGE TS 250


1965 - 1966

inventario
IGB-9554
autori
collocazione
deposito
descrizione
Televisore con mobile in legno verniciato in poliestere e profili in plastica color beige e grigio. Poggia su piedi in metallo.
Gran parte della parete frontale è occupata dallo schermo rettangolare del cinescopio da 19 pollici, autoprotetto (misura della diagonale del cinescopio, cm 45).
A destro dello schermo, in colonna, si trovano due tasti per il passaggio dal 1° al 2° programma della televisione italiana (il primo VHF e il secondo UHF), una griglia che protegge l'altoparlante circolare interno, quattro manopole per la regolazione di volume, luminosità, contrasto e toni, una manopola per la selezione dei canali UHF (con indicazioni numeriche da 4,7 a 7,9) e un selettore per i canali da A ad H delle bande VHF.
Il retro, in plastica nera, è forato per permettere l'aerazione e su di esso si trovano viti per la regolazione di ampiezza verticale, tensione verticale, linearità verticale, ampiezza orizzontale, tensione orizzontale, alimentazione elettrica. Si ha inoltre una presa per antenna a 300 Ohm. E' presente il cavo di alimentazione per la connessione alla rete elettrica.
Il circuito interno ha funzioni di valvole: n°38.

L'inventore americano Philo T. Farnsworth sviluppò, nel 1927, il primo sistema pratico di televisione completamente elettronica nella storia. Il russo Vladimir Zworykin, nei laboratori americani della RCA, riuscirà poi a realizzare la televisione elettronica come prodotto commerciale nel 1939.
La visione collettiva (nei bar, nei circoli, ecc) giocherà nei primi anni un ruolo fondamentale.
Fino agli anni '50 i televisori erano caratterizzati da circuiti completamente a valvole montati su di un telaio. Il tubo catodico, all'inizio degli anni cinquanta, passa dalla forma tonda a quella quadrata e la sua apertura di deflessione da 70° a 90°, angolo che rendeva comunque gli apparecchi molto ingombranti e profondi. Il materiale utilizzato per il mobile era quasi sempre il legno e il tubo catodico era protetto da un vetro frontale a causa dalla fragilità del tubo catodico tenuto sottovuoto.
Già agli inizi degli anni '60 il panorama cambia: il pubblico diventa più numeroso, la visione non è più collettiva ma familiare, non ancora privata.
I tubi catodici assumono angoli di deflessione ancora più ampi (fino a 110°) riducendone così le dimensioni. Nel tubo catodico viene integrata la protezione (bonded) e nei televisori sparisce quindi il vetro frontale. Il legno comincia ad essere verniciato in poliestere.
Gradualmente, nel corso degli anni '60, i transistor sostituiranno le valvole, le materie plastiche sostituiranno il legno e l'aspetto dei televisori cambierà velocemente.
Prezzo di listino di questo televisore (catalogo ANIE 1965-66): Lire 129.000
definizione
televisore CRT, bianco e nero, da tavolo, 19 pollici
misure
altezza: 42 cm; larghezza: 59 cm; lunghezza: 32 cm
materiali
legno; vetro; metallo; materiale plastico
acquisizione
Piazzolla, Michele (2004)
iscrizioni
TELEVISORE MOD TS 250 2681105 (commerciale/ documentaria)
mostre
Vedere Lontano. La televisione dalla trasmissione meccanica al digitale
Milano, Triennale di Milano, 2010/05/03
settore
Telecomunicazioni
bibliografia
Soresini F., Di tubo in tubo : Storia dei tubi elettronici nel centenario del diodo : 1904-2004, a cura di A.I.R.E., Albino (Bergamo), Sandit, 2004

Grob B., La televisione, Torino, Einaudi - Edizioni Scientifiche, 1955

Catalogo radio, Catalogo radio, televisione, elettroacustica 1965-1966 / Associazione nazionale industrie elettrotecniche (ANIE), Milano, ANIE, 1965
tipologia
televisore
scheda ICCD
PST