Macchina da proiezione Microtecnica Micron XVII Arco Alfa ad alta intensità


1955 circa

inventario
IGB-15474
autori
Microtecnica (progettista/ costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Proiettore cinematografico di grosse dimensioni. I meccanismi di funzionamento sono tutti interni all'apparecchio e non visibili dall'esterno. Il proiettore è inserito su una base in metallo e la sua posizione può essere inclinata avanti e indietro.
Il proiettore è diviso in due parti: il dispositivo illuminante posteriore e l'apparto di proiezione anteriore.
Il primo è cosituito da una lampada a carboni ramati con camino, di cui rimangono lo specchio concavo e i dispositivi di supporto.La lampada è visibile aprendo la parete laterale, vincolata nella parte alta. Sotto allo sportello si hanno due amperometri (letture da 0 a 5 A e da 0 a 60A), un'interruttore, un reostato per la variazione dell'eccitazione della lampada, tre alloggi per fusibili, un interruttore a manovella. Anche il retro è apribile e contiene il motore, i comandi di regolazione della lampada e in particolar modo delle manopole per la variazione delle distanze tra le parti costituenti. Mediante una leva esterna è possibile comandare due diaframmi inmetallo posti all'inizio e alla fine del dispositivo luminoso.
La parte anteriore del proiettroe, collegata con quella posteriore, è costituita da una lente condensatrice, un porta obiettivo (l'ottica è mancante), una guida per la pellicola con finestrella in corrispondenza del fotogramma da proiettare. Accanto si ha un contenitore in metallo all'interno del quale si ha il motore monofase collegato ai dispositivi di trascinamento della pellicola mediante cinghie. Sul lato di questo contenitore dalla parte dell'obiettivo si hanno i rochhetti dentati e non per l'avenzamento della pellicola e i dispositivi tendi pellicola. Due bracci ripiegabili fungono da porta bobine, nella parte anteriore.

Il primo spettacolo a pagamento della storia del cinema fu tenuto dai fratelli Lumiere a Parigi nel 1895 ed usava una pellicola da 35mm. Questa pellicola veniva prodotta dalla Eastmann Kodak con quattro perforazioni rettangolari poste sui lati di ciascun fotogramma, che inizialmente aveva dimensioni 18x24m. Venne utilizzato soprattutto per riprese e proiezioni professionali.
La prima proiezione in Italia fu il 12 marzo 1896 a Roma a cui seguirono Milano, Napoli, Venezia, Bologna, Torino, Firenze nel giro di pochi mesi. Inizialmente vennero installati schermi permanenti per le proiezioni nei Café-chantants, poi, a partire dal 1904, nacquero le prime sale cinematografiche vere e proprie. Pionieri del cinema italiano furono Alberini, Pasquarelli, Pacchioni che dettero slancio all'industria cinematografica italiana che si sviluppò tra il 1905 e il 1910 con nomi quali Ambrosio, Alberini & Santoni (poi Cines), Comerio e Luggo.
Mentre negli Stati Uniti nascevano i primi Movie Palace in Italia le sale dei palazzi aristocratici originariamente dedicate al teatro oppure le scuderie venivano trasformate in sale cinematografiche.
Seguì un grosso boom di sale cinematografiche costruite ad hoc da grandi architetti del tempo. A partire dal 1925 ogni città disponeva di una sala cinematografica. Nel 1929 si ebbe ovunque l'installazione del sonoro.
Parallelamente all'industria cinematografica nacquero le industrie di proiettori: tra i pionieri ricordiamo Pio Pion e Fedi. Altri nomi illustri sono Cinemeccanica, nata nel 1920 dalle Officine Bossi e ancora oggi leader mondiale nel settore dei proiettori, Prevost famosa per il primo tavolo di montaggio orizzontale. Anche altri settori si svilupparono velocemente: per la produzione di cavalletti, carrelli, gru con la Cartoni e la Elemac, per i sistemi per il doppiaggio e la registrazione con la Gervasi Elettronica, per gli strumenti di illuminazione con Mario De Sisti. Con la diffusione del sonoro nacque anche l'industria del doppiaggio di film stranieri.
Venne poi introdotto il colore con il sistema Technicolor americano e l'Agfacolor tedesco. Fu la Ferraia a produrre in Italia le prime pellicole a colori monopack, largamente utilizzate.
Nel 1937 nacquero i famosi studi e laboratori di Cinecittà a Roma.
Nel 1945 nacquero anche le prime associazioni di settore: Agis. Anec, Anica.
Numerose sono le leggi che regolano la produzione cinematografica, la distribuzione, la gestione delle sale cinematografiche.
Agli inizi degli anni '70 alcune sale cinematografiche ad uno schermo iniziarono ad essere ristrutturate per creare un secondo schermo, fino ad arrivare ai primi multiplex con l'Odeon di Milano nel 1986 (8 schermi). Oggi nascono molti cinema multiplex soprattutto nelle periferie delle città, corredati di negozi, bar e altre attività.
Un altro aspetto da considerare nel modificarsi del cinematografo è il passaggio dalle pellicole in nitrato, altamente infiammabile, a quelle in acetato. Successivamente si passò ad altri materiali plastici fino all'avvento del digitale che, oggi, sta modificando il sistema di proiezione e le produzioni cinematografiche.
Questo proiettore è stato in uso presso il Museo della Scienza e Tecnologia di Milano dal 1955 per scopi divulgativi e didattici.
definizione
proiettore cinematografico elettrico, per pellicole 16mm
misure
altezza: 155 cm; larghezza: 50 cm; lunghezza: 145 cm
materiali
metallo; plastica; vetro
acquisizione
Microtecnica (1955)
iscrizioni
ARCO ALFA AD ALTA INTENSITA' POSIZIONE DI MASSIMO RENDIMENTO mm. 100 mm. 650 CARBONI RAMATI AMP. 25-30 - NEG. 4,5 - POS. 5 " 35 " 5 " 6 " 40-50 " 6 " 7 (documentaria)
MICRON XVII MATR. 0145 (documentaria)
MUSEO SCIENZA 954 MILANO (inventariale)
settore
Fotocinematografia
tipologia
proiettore cinematografico
scheda ICCD
PST