proiettore cinematografico a manovella, per pellicole 35mm
1905 ca. - 1910 ca.
inventario
IGB-4956
autori
Foto Vita
(costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Proiettore costituito da una scatola rettangolare in metallo ricoperto in pelle nera collocata verticalmente su due montanti in ferro fissati ad una base in legno.
Sia la parete anteriore che quella posteriore della scatola sono incernierate su un lato ed apribili.
Nella parte posteriore si ha una guida nella quale si inserisce verticalmente la pellicola da 35mm. A metà circa è presente una finestrella delle dimensioni di un fotogramma, aperta sull'altro lato della scatola. Sullo sportello frontale, all'altezza della finestrella del fotogramma è inserito l'obiettivo Foto Vita Kador 1:5,3 (focale illeggibile) con diaframma a iride e messa fuoco elicoidale. Le aperture possibili vanno da f/3,5 a f/23. Le distanze di messa fuoco vanno da 1 ad una quantità illeggibile.
Lateralmente è inserita una manovella con manico in bachelite che fa ruotare, mediante ruote dentate, gli ingranaggi che permettono l'avanzamento della pellicola: due cilindri con dentini laterali posti all'interno dei due vani della scatola del proiettore, collegati mediante una catena ad un rocchetto dentato posto sotto la scatola.
Sotto la scatola, davanti all'obiettivo è fissata un'asta in metallo che termina con un perno per l'inserimento di una delle bobine contenenti la pellicola. Lateralmente, sotto alla catena, è presente un contametro con indicazioni numeriche da 1 a 24.
Il primo spettacolo a pagamento della storia del cinema fu tenuto dai fratelli Lumiere a Parigi nel 1895 ed usava una pellicola da 35mm. Questa pellicola veniva prodotta dalla Eastmann Kodak con quattro perforazioni rettangolari poste sui lati di ciascun fotogramma, che inizialmente aveva dimensioni 18x24m. Venne utilizzato soprattutto per riprese e proiezioni professionali.
Successivamente vennero prodotti diversi formati sia più grandi che ridotti rispetto a questo. I più grandi come il 70mm, per immagini più luminose e proiezioni su schermi più grandi, i più piccoli per questioni economiche a d uso amatoriale.
In generale bisogna anche ricordare che il più grande passo avanti rispetto all'uso amatoriale di cineprese e proiettori venne fatto con l'avvento delle pellicole in acetato in sostituzione di quelle in nitrato, altamente infiammabile. Queste pellicole si sotituirono ovviamente anche nell'ambito professionale.
I formati ridotti che ebbero maggiore diffusione furono il 9.5mm, il 16mm, l'8mm in tutte le sue varianti e il Super 8.
La massima diffusione delle ultime cineprese a pellicola si ebbe tra il 1980 e il 1982. Nel 1985 la produzione cessò a causa dell'avvento del nastro magnetico. Oggi a sua volta superato dalle videocamere digitali.
Le cineprese e i proiettori seguirono l'evoluzione delle pellicole, diventando sempre più piccoli e maneggevoli, adattandosi ai nuovi formati disponibili . Dal punto di vista tecnico l'evoluzione di obiettivi, diaframmi, otturatori, telemetri, ottiche porterà ad apparecchi sempre più accessoriati ma anche di facile uso soprattutto per il cineasta amatoriale.
Sia la parete anteriore che quella posteriore della scatola sono incernierate su un lato ed apribili.
Nella parte posteriore si ha una guida nella quale si inserisce verticalmente la pellicola da 35mm. A metà circa è presente una finestrella delle dimensioni di un fotogramma, aperta sull'altro lato della scatola. Sullo sportello frontale, all'altezza della finestrella del fotogramma è inserito l'obiettivo Foto Vita Kador 1:5,3 (focale illeggibile) con diaframma a iride e messa fuoco elicoidale. Le aperture possibili vanno da f/3,5 a f/23. Le distanze di messa fuoco vanno da 1 ad una quantità illeggibile.
Lateralmente è inserita una manovella con manico in bachelite che fa ruotare, mediante ruote dentate, gli ingranaggi che permettono l'avanzamento della pellicola: due cilindri con dentini laterali posti all'interno dei due vani della scatola del proiettore, collegati mediante una catena ad un rocchetto dentato posto sotto la scatola.
Sotto la scatola, davanti all'obiettivo è fissata un'asta in metallo che termina con un perno per l'inserimento di una delle bobine contenenti la pellicola. Lateralmente, sotto alla catena, è presente un contametro con indicazioni numeriche da 1 a 24.
Il primo spettacolo a pagamento della storia del cinema fu tenuto dai fratelli Lumiere a Parigi nel 1895 ed usava una pellicola da 35mm. Questa pellicola veniva prodotta dalla Eastmann Kodak con quattro perforazioni rettangolari poste sui lati di ciascun fotogramma, che inizialmente aveva dimensioni 18x24m. Venne utilizzato soprattutto per riprese e proiezioni professionali.
Successivamente vennero prodotti diversi formati sia più grandi che ridotti rispetto a questo. I più grandi come il 70mm, per immagini più luminose e proiezioni su schermi più grandi, i più piccoli per questioni economiche a d uso amatoriale.
In generale bisogna anche ricordare che il più grande passo avanti rispetto all'uso amatoriale di cineprese e proiettori venne fatto con l'avvento delle pellicole in acetato in sostituzione di quelle in nitrato, altamente infiammabile. Queste pellicole si sotituirono ovviamente anche nell'ambito professionale.
I formati ridotti che ebbero maggiore diffusione furono il 9.5mm, il 16mm, l'8mm in tutte le sue varianti e il Super 8.
La massima diffusione delle ultime cineprese a pellicola si ebbe tra il 1980 e il 1982. Nel 1985 la produzione cessò a causa dell'avvento del nastro magnetico. Oggi a sua volta superato dalle videocamere digitali.
Le cineprese e i proiettori seguirono l'evoluzione delle pellicole, diventando sempre più piccoli e maneggevoli, adattandosi ai nuovi formati disponibili . Dal punto di vista tecnico l'evoluzione di obiettivi, diaframmi, otturatori, telemetri, ottiche porterà ad apparecchi sempre più accessoriati ma anche di facile uso soprattutto per il cineasta amatoriale.
definizione
proiettore cinematografico a manovella, per pellicole 35mm
misure
altezza: 33 cm ca.; larghezza: 18 cm ca.; lunghezza: 26 cm ca.; peso: 2,8 kg ca.
materiali
metallo; vetro; legno
acquisizione
Croce, G. (1960)
iscrizioni
KADOR 1:5,3 (focale illeggibile) FOTO VITA MILANO (documentaria)
MUSEO SCIENZA 4956 MILANO (documentaria)
MUSEO SCIENZA 4956 MILANO (documentaria)
settore
Fotocinematografia
bibliografia
Montanaro C./ Comencini L., Museo del Cinema Gianni Comencini : Collezioni della Fondazione Cineteca Italiana - Milano, Milano, Fondazione Cineteca Italiana, 2007
tipologia
proiettore cinematografico
scheda ICCD
PST