proiettore cinematografico a lanterna, per pellicole 35mm
1910 - 1930
inventario
IGB-15472
autori
collocazione
deposito
descrizione
Questo apparecchio cinematografico è costituito da una parte di proiezione e un apparato illuminante entrambi posizionati su un cavalletto in metallo con piano in legno
La lampada di illuminazione è costituita da una lanterna in lamiera con camino con illuminazione a lampada elettrica. All'interno della lanterna si trova un portalampada dal quale fuoriescono i cavi per il collegamento ad un trasformatore posto sotto al piano in legno. La lanterna è chiusa posteriormente da una tenda in tessuto nero. Nella parte anteriore della lanterna è inserita una lente condensatrice.
Davanti alla lente è inserito in orizzontale un tubo a forma di tronco di cono chiuso da un telaio nel quale può scorrere una lamina con due fori quadrati per l'inquadratura del fotogramma.
Le due parete laterali della lampada sono apribili e forate per permettere l'areazione della lanterna. Sulle pareti laterali sono presenti due finestrelle circolari con vetro rosso.
Davanti al tubo della lanterna è inserito il dispositivo meccanico di proiezione costituito da un telaio in ferro al quale sono fissate le due bobine porta pellicola da 35mm, in metallo. Quella superiore per la pellicola da proiettare, quella inferiore, posta sotto al piano del cavalletto, per avvolgere la pellicola già proiettata.
Il dispositivo di avanzamento della pellicola è costituito da una manovella collegata mediante ingranaggi e sistemi di trasmissione del moto (catena) a cilindri con dentini sporgenti posti sui lati che la trascinano. La pellicola scorre in una maschera posta davanti alla lampada nel punto di passaggio del fascio luminoso. Davanti alla maschera è fissato un porta obiettivo cilindrico (con obiettivo Emil Busch f=9cm) in metallo con messa a fuoco a cremagliera mediante dispositivo di vite senza fine. Al sistema di distribuzione del moto è collegata anche un'asta sulla quale dovrebbe essere posizionato l'otturatore attualmente mancante. Anche la bobina inferiore è collegata al sistema di trasmissione mediante cinghia in metallo.
Il primo spettacolo a pagamento della storia del cinema fu tenuto dai fratelli Lumiere a Parigi nel 1895 ed usava una pellicola da 35mm. Questa pellicola veniva prodotta dalla Eastmann Kodak con quattro perforazioni rettangolari poste sui lati di ciascun fotogramma, che inizialmente aveva dimensioni 18x24m. Venne utilizzato soprattutto per riprese e proiezioni professionali.
La prima proiezione in Italia fu il 12 marzo 1896 a Roma a cui seguirono Milano, Napoli, Venezia, Bologna, Torino, Firenze nel giro di pochi mesi. Inizialmente vennero installati schermi permanenti per le proiezioni nei Café-chantants, poi, a partire dal 1904, nacquero le prime sale cinematografiche vere e proprie. Pionieri del cinema italiano furono Alberini, Pasquarelli, Pacchioni che dettero slancio all'industria cinematografica italiana che si sviluppò tra il 1905 e il 1910 con nomi quali Ambrosio, Alberini & Santoni (poi Cines), Comerio e Luggo.
Mentre negli Stati Uniti nascevano i primi Movie Palace in Italia le sale dei palazzi aristocratici originariamente dedicate al teatro oppure le scuderie venivano trasformate in sale cinematografiche.
Seguì un grosso boom di sale cinematografiche costruite ad hoc da grandi architetti del tempo. A partire dal 1925 ogni città disponeva di una sala cinematografica. Nel 1929 si ebbe ovunque l'installazione del sonoro.
Parallelamente all'industria cinematografica nacquero le industrie di proiettori: tra i pionieri ricordiamo Pio Pion e Fedi. Altri nomi illustri sono Cinemeccanica, nata nel 1920 dalle Officine Bossi e ancora oggi leader mondiale nel settore dei proiettori, Prevost famosa per il primo tavolo di montaggio orizzontale. Anche altri settori si svilupparono velocemente: per la produzione di cavalletti, carrelli, gru con la Cartoni e la Elemac, per i sistemi per il doppiaggio e la registrazione con la Gervasi Elettronica, per gli strumenti di illuminazione con Mario De Sisti. Con la diffusione del sonoro nacque anche l'industria del doppiaggio di film stranieri.
Venne poi introdotto il colore con il sistema Technicolor americano e l'Agfacolor tedesco. Fu la Ferraia a produrre in Italia le prime pellicole a colori monopack, largamente utilizzate.
Nel 1937 nacquero i famosi studi e laboratori di Cinecittà a Roma.
Nel 1945 nacquero anche le prime associazioni di settore: Agis. Anec, Anica.
Numerose sono le leggi che regolano la produzione cinematografica, la distribuzione, la gestione delle sale cinematografiche.
Agli inizi degli anni '70 alcune sale cinematografiche ad uno schermo iniziarono ad essere ristrutturate per creare un secondo schermo, fino ad arrivare ai primi multiplex con l'Odeon di Milano nel 1986 (8 schermi). Oggi nascono molti cinema multiplex soprattutto nelle periferie delle città, corredati di negozi, bar e altre attività.
Un altro aspetto da considerare nel modificarsi del cinematografo è il passaggio dalle pellicole in nitrato, altamente infiammabile, a quelle in acetato. Successivamente si passò ad altri materiali plastici fino all'avvento del digitale che, oggi, sta modificando il sistema di proiezione e le produzioni cinematografiche.
Questo proiettore proviene probabilmente dal Servizio Impianti Scientifici del Comune di Milano dove è rimasto in uso fino agli inizi degli anni '70.
La lampada di illuminazione è costituita da una lanterna in lamiera con camino con illuminazione a lampada elettrica. All'interno della lanterna si trova un portalampada dal quale fuoriescono i cavi per il collegamento ad un trasformatore posto sotto al piano in legno. La lanterna è chiusa posteriormente da una tenda in tessuto nero. Nella parte anteriore della lanterna è inserita una lente condensatrice.
Davanti alla lente è inserito in orizzontale un tubo a forma di tronco di cono chiuso da un telaio nel quale può scorrere una lamina con due fori quadrati per l'inquadratura del fotogramma.
Le due parete laterali della lampada sono apribili e forate per permettere l'areazione della lanterna. Sulle pareti laterali sono presenti due finestrelle circolari con vetro rosso.
Davanti al tubo della lanterna è inserito il dispositivo meccanico di proiezione costituito da un telaio in ferro al quale sono fissate le due bobine porta pellicola da 35mm, in metallo. Quella superiore per la pellicola da proiettare, quella inferiore, posta sotto al piano del cavalletto, per avvolgere la pellicola già proiettata.
Il dispositivo di avanzamento della pellicola è costituito da una manovella collegata mediante ingranaggi e sistemi di trasmissione del moto (catena) a cilindri con dentini sporgenti posti sui lati che la trascinano. La pellicola scorre in una maschera posta davanti alla lampada nel punto di passaggio del fascio luminoso. Davanti alla maschera è fissato un porta obiettivo cilindrico (con obiettivo Emil Busch f=9cm) in metallo con messa a fuoco a cremagliera mediante dispositivo di vite senza fine. Al sistema di distribuzione del moto è collegata anche un'asta sulla quale dovrebbe essere posizionato l'otturatore attualmente mancante. Anche la bobina inferiore è collegata al sistema di trasmissione mediante cinghia in metallo.
Il primo spettacolo a pagamento della storia del cinema fu tenuto dai fratelli Lumiere a Parigi nel 1895 ed usava una pellicola da 35mm. Questa pellicola veniva prodotta dalla Eastmann Kodak con quattro perforazioni rettangolari poste sui lati di ciascun fotogramma, che inizialmente aveva dimensioni 18x24m. Venne utilizzato soprattutto per riprese e proiezioni professionali.
La prima proiezione in Italia fu il 12 marzo 1896 a Roma a cui seguirono Milano, Napoli, Venezia, Bologna, Torino, Firenze nel giro di pochi mesi. Inizialmente vennero installati schermi permanenti per le proiezioni nei Café-chantants, poi, a partire dal 1904, nacquero le prime sale cinematografiche vere e proprie. Pionieri del cinema italiano furono Alberini, Pasquarelli, Pacchioni che dettero slancio all'industria cinematografica italiana che si sviluppò tra il 1905 e il 1910 con nomi quali Ambrosio, Alberini & Santoni (poi Cines), Comerio e Luggo.
Mentre negli Stati Uniti nascevano i primi Movie Palace in Italia le sale dei palazzi aristocratici originariamente dedicate al teatro oppure le scuderie venivano trasformate in sale cinematografiche.
Seguì un grosso boom di sale cinematografiche costruite ad hoc da grandi architetti del tempo. A partire dal 1925 ogni città disponeva di una sala cinematografica. Nel 1929 si ebbe ovunque l'installazione del sonoro.
Parallelamente all'industria cinematografica nacquero le industrie di proiettori: tra i pionieri ricordiamo Pio Pion e Fedi. Altri nomi illustri sono Cinemeccanica, nata nel 1920 dalle Officine Bossi e ancora oggi leader mondiale nel settore dei proiettori, Prevost famosa per il primo tavolo di montaggio orizzontale. Anche altri settori si svilupparono velocemente: per la produzione di cavalletti, carrelli, gru con la Cartoni e la Elemac, per i sistemi per il doppiaggio e la registrazione con la Gervasi Elettronica, per gli strumenti di illuminazione con Mario De Sisti. Con la diffusione del sonoro nacque anche l'industria del doppiaggio di film stranieri.
Venne poi introdotto il colore con il sistema Technicolor americano e l'Agfacolor tedesco. Fu la Ferraia a produrre in Italia le prime pellicole a colori monopack, largamente utilizzate.
Nel 1937 nacquero i famosi studi e laboratori di Cinecittà a Roma.
Nel 1945 nacquero anche le prime associazioni di settore: Agis. Anec, Anica.
Numerose sono le leggi che regolano la produzione cinematografica, la distribuzione, la gestione delle sale cinematografiche.
Agli inizi degli anni '70 alcune sale cinematografiche ad uno schermo iniziarono ad essere ristrutturate per creare un secondo schermo, fino ad arrivare ai primi multiplex con l'Odeon di Milano nel 1986 (8 schermi). Oggi nascono molti cinema multiplex soprattutto nelle periferie delle città, corredati di negozi, bar e altre attività.
Un altro aspetto da considerare nel modificarsi del cinematografo è il passaggio dalle pellicole in nitrato, altamente infiammabile, a quelle in acetato. Successivamente si passò ad altri materiali plastici fino all'avvento del digitale che, oggi, sta modificando il sistema di proiezione e le produzioni cinematografiche.
Questo proiettore proviene probabilmente dal Servizio Impianti Scientifici del Comune di Milano dove è rimasto in uso fino agli inizi degli anni '70.
definizione
proiettore cinematografico a lanterna, per pellicole 35mm
misure
altezza: 156 cm ca.; larghezza: 77 cm ca.; lunghezza: 112 cm ca.
materiali
metallo; vetro; legno; tessuto
acquisizione
Comune di Milano (1974)
iscrizioni
293207 [lettura incerta] F=9cm (documentaria)
N° 4187 1000VA CARICO 50% (documentaria)
9 Aprile 1974 Comune di Milano Servizio impianti scientifici Via San Marco 49 (MI) 1Macchina cinematografica 35m/m 1 Bottiglia di lamiera (documentaria)
N° 4187 1000VA CARICO 50% (documentaria)
9 Aprile 1974 Comune di Milano Servizio impianti scientifici Via San Marco 49 (MI) 1Macchina cinematografica 35m/m 1 Bottiglia di lamiera (documentaria)
settore
Fotocinematografia
bibliografia
Mariani V., Guida Pratica della Cinematografia, Milano, Urlico Hoepli, 1923
Sassi L., Proiezioni fisse e Cinematografo, Milano, Urlico Hoepli, 1911
Sassi L., Proiezioni fisse e Cinematografo, Milano, Urlico Hoepli, 1911
tipologia
proiettore cinematografico
scheda ICCD
PST