Cinemeccanica Victoria IV E
1959 circa
inventario
IGB-15473
autori
Cinemeccanica S.p.a.
(progettista/ costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Questo proiettore cinematografico interamente in metallo verniciato è costituito da una parte di proiezione e un apparato illuminante entrambi posizionati su un cavalletto con inclinazione regolabile. L'apparato illuminante è racchiuso in un parallelepipedo a sviluppo verticale ed è costituito da una lampada inserita tra uno specchio concavo e una lente condensatrice. Mediante un portalampada questa è collegata ad un amperometro (letture da 0 a 40A) e alla rete di alimentazione elettrica. Manca il coperchio di chiusura.
Nella parte anteriore del proiettore si trova un motorino elettrico per il funzionamento del proiettore stesso che, attraverso un trasformatore, è anch'esso collegato alla rete elettrica. Sul piano di appoggio, lateralmente, si trovano l'interruttore di accensione e il comando di un reostato collegato con la lampada.
Davanti alla lente condensatrice si trova il dispositivo di proiezione. Questo è collegato al motorino mediante vari cilindri rotanti, di cui alcuni dentati, che permettono il corretto avanzamento e posizionamento della pellicola 35mm. Il dispositivo di proiezione è costituito da un obiettivo con messa a fuoco regolabile, due scatole parafuoco in cui si inseriscono le bobine debitrice e ricevitrice (rispettivamente sopra e sotto), i dispositivi di trasmissione del moto e un piccolo volano. Anche la bobina ricevitrice è collegata, attraverso il sistema di trasmissione, al motorino.
Tra lente condensatrice e obiettivo una fessura permette l'inserimento di un telaietto rettangolare che costituisce la guida per lo scorrimento della pellicola. Questo telaietto presenta una riquadro rettangolare in corrispondenza del punto in cui si posiziona il fotogramma che viene proiettato.
E' inoltre possibile inserire una manovella per l'uso manuale.
Il primo spettacolo a pagamento della storia del cinema fu tenuto dai fratelli Lumiere a Parigi nel 1895 ed usava una pellicola da 35mm. Questa pellicola veniva prodotta dalla Eastmann Kodak con quattro perforazioni rettangolari poste sui lati di ciascun fotogramma, che inizialmente aveva dimensioni 18x24m. Venne utilizzato soprattutto per riprese e proiezioni professionali.
La prima proiezione in Italia fu il 12 marzo 1896 a Roma a cui seguirono Milano, Napoli, Venezia, Bologna, Torino, Firenze nel giro di pochi mesi. Inizialmente vennero installati schermi permanenti per le proiezioni nei Café-chantants, poi, a partire dal 1904, nacquero le prime sale cinematografiche vere e proprie. Pionieri del cinema italiano furono Alberini, Pasquarelli, Pacchioni che dettero slancio all'industria cinematografica italiana che si sviluppò tra il 1905 e il 1910 con nomi quali Ambrosio, Alberini & Santoni (poi Cines), Comerio e Luggo.
Mentre negli Stati Uniti nascevano i primi Movie Palace in Italia le sale dei palazzi aristocratici originariamente dedicate al teatro oppure le scuderie venivano trasformate in sale cinematografiche.
Seguì un grosso boom di sale cinematografiche costruite ad hoc da grandi architetti del tempo. A partire dal 1925 ogni città disponeva di una sala cinematografica. Nel 1929 si ebbe ovunque l'installazione del sonoro.
Parallelamente all'industria cinematografica nacquero le industrie di proiettori: tra i pionieri ricordiamo Pio Pion e Fedi. Altri nomi illustri sono Cinemeccanica, nata nel 1920 dalle Officine Bossi e ancora oggi leader mondiale nel settore dei proiettori, Prevost famosa per il primo tavolo di montaggio orizzontale. Anche altri settori si svilupparono velocemente: per la produzione di cavalletti, carrelli, gru con la Cartoni e la Elemac, per i sistemi per il doppiaggio e la registrazione con la Gervasi Elettronica, per gli strumenti di illuminazione con Mario De Sisti. Con la diffusione del sonoro nacque anche l'industria del doppiaggio di film stranieri.
I prodotti storici della Cinemeccanica sono i proiettori cinematografici Victoria. Cinemeccanica nel 1945 incomincia ad esportare i propri apparecchi in Francia prima dell'accordo con la Rank Organisation che installa gli apparecchi italiani nei suoi cinematografi e iniziandone la commercializzazione in 33 paesi. Dal 1947 è in produzione il modello Victoria 8, un proiettore poco versatile ma molto resistente. Dal 1975 entra in produzione il Victoria 5, più versatile del Victoria 8 che si impone sui mercati di settore. Entrambi i proiettori sono tutt'oggi in produzione e molto diffusi e utilizzati.
Venne poi introdotto il colore con il sistema Technicolor americano e l'Agfacolor tedesco. Fu la Ferraia a produrre in Italia le prime pellicole a colori monopack, largamente utilizzate.
Nel 1937 nacquero i famosi studi e laboratori di Cinecittà a Roma.
Nel 1945 nacquero anche le prime associazioni di settore: Agis. Anec, Anica.
Numerose sono le leggi che regolano la produzione cinematografica, la distribuzione, la gestione delle sale cinematografiche.
Agli inizi degli anni '70 alcune sale cinematografiche ad uno schermo iniziarono ad essere ristrutturate per creare un secondo schermo, fino ad arrivare ai primi multiplex con l'Odeon di Milano nel 1986 (8 schermi). Oggi nascono molti cinema multiplex soprattutto nelle periferie delle città, corredati di negozi, bar e altre attività.
Un altro aspetto da considerare nel modificarsi del cinematografo è il passaggio dalle pellicole in nitrato, altamente infiammabile, a quelle in acetato. Successivamente si passò ad altri materiali plastici fino all'avvento del digitale che, oggi, sta modificando il sistema di proiezione e le produzioni cinematografiche.
Questo proiettore venne acquistato dal Museo nel 1959 e fu usato nella cabina di proiezione del cinema del Museo.
Nella parte anteriore del proiettore si trova un motorino elettrico per il funzionamento del proiettore stesso che, attraverso un trasformatore, è anch'esso collegato alla rete elettrica. Sul piano di appoggio, lateralmente, si trovano l'interruttore di accensione e il comando di un reostato collegato con la lampada.
Davanti alla lente condensatrice si trova il dispositivo di proiezione. Questo è collegato al motorino mediante vari cilindri rotanti, di cui alcuni dentati, che permettono il corretto avanzamento e posizionamento della pellicola 35mm. Il dispositivo di proiezione è costituito da un obiettivo con messa a fuoco regolabile, due scatole parafuoco in cui si inseriscono le bobine debitrice e ricevitrice (rispettivamente sopra e sotto), i dispositivi di trasmissione del moto e un piccolo volano. Anche la bobina ricevitrice è collegata, attraverso il sistema di trasmissione, al motorino.
Tra lente condensatrice e obiettivo una fessura permette l'inserimento di un telaietto rettangolare che costituisce la guida per lo scorrimento della pellicola. Questo telaietto presenta una riquadro rettangolare in corrispondenza del punto in cui si posiziona il fotogramma che viene proiettato.
E' inoltre possibile inserire una manovella per l'uso manuale.
Il primo spettacolo a pagamento della storia del cinema fu tenuto dai fratelli Lumiere a Parigi nel 1895 ed usava una pellicola da 35mm. Questa pellicola veniva prodotta dalla Eastmann Kodak con quattro perforazioni rettangolari poste sui lati di ciascun fotogramma, che inizialmente aveva dimensioni 18x24m. Venne utilizzato soprattutto per riprese e proiezioni professionali.
La prima proiezione in Italia fu il 12 marzo 1896 a Roma a cui seguirono Milano, Napoli, Venezia, Bologna, Torino, Firenze nel giro di pochi mesi. Inizialmente vennero installati schermi permanenti per le proiezioni nei Café-chantants, poi, a partire dal 1904, nacquero le prime sale cinematografiche vere e proprie. Pionieri del cinema italiano furono Alberini, Pasquarelli, Pacchioni che dettero slancio all'industria cinematografica italiana che si sviluppò tra il 1905 e il 1910 con nomi quali Ambrosio, Alberini & Santoni (poi Cines), Comerio e Luggo.
Mentre negli Stati Uniti nascevano i primi Movie Palace in Italia le sale dei palazzi aristocratici originariamente dedicate al teatro oppure le scuderie venivano trasformate in sale cinematografiche.
Seguì un grosso boom di sale cinematografiche costruite ad hoc da grandi architetti del tempo. A partire dal 1925 ogni città disponeva di una sala cinematografica. Nel 1929 si ebbe ovunque l'installazione del sonoro.
Parallelamente all'industria cinematografica nacquero le industrie di proiettori: tra i pionieri ricordiamo Pio Pion e Fedi. Altri nomi illustri sono Cinemeccanica, nata nel 1920 dalle Officine Bossi e ancora oggi leader mondiale nel settore dei proiettori, Prevost famosa per il primo tavolo di montaggio orizzontale. Anche altri settori si svilupparono velocemente: per la produzione di cavalletti, carrelli, gru con la Cartoni e la Elemac, per i sistemi per il doppiaggio e la registrazione con la Gervasi Elettronica, per gli strumenti di illuminazione con Mario De Sisti. Con la diffusione del sonoro nacque anche l'industria del doppiaggio di film stranieri.
I prodotti storici della Cinemeccanica sono i proiettori cinematografici Victoria. Cinemeccanica nel 1945 incomincia ad esportare i propri apparecchi in Francia prima dell'accordo con la Rank Organisation che installa gli apparecchi italiani nei suoi cinematografi e iniziandone la commercializzazione in 33 paesi. Dal 1947 è in produzione il modello Victoria 8, un proiettore poco versatile ma molto resistente. Dal 1975 entra in produzione il Victoria 5, più versatile del Victoria 8 che si impone sui mercati di settore. Entrambi i proiettori sono tutt'oggi in produzione e molto diffusi e utilizzati.
Venne poi introdotto il colore con il sistema Technicolor americano e l'Agfacolor tedesco. Fu la Ferraia a produrre in Italia le prime pellicole a colori monopack, largamente utilizzate.
Nel 1937 nacquero i famosi studi e laboratori di Cinecittà a Roma.
Nel 1945 nacquero anche le prime associazioni di settore: Agis. Anec, Anica.
Numerose sono le leggi che regolano la produzione cinematografica, la distribuzione, la gestione delle sale cinematografiche.
Agli inizi degli anni '70 alcune sale cinematografiche ad uno schermo iniziarono ad essere ristrutturate per creare un secondo schermo, fino ad arrivare ai primi multiplex con l'Odeon di Milano nel 1986 (8 schermi). Oggi nascono molti cinema multiplex soprattutto nelle periferie delle città, corredati di negozi, bar e altre attività.
Un altro aspetto da considerare nel modificarsi del cinematografo è il passaggio dalle pellicole in nitrato, altamente infiammabile, a quelle in acetato. Successivamente si passò ad altri materiali plastici fino all'avvento del digitale che, oggi, sta modificando il sistema di proiezione e le produzioni cinematografiche.
Questo proiettore venne acquistato dal Museo nel 1959 e fu usato nella cabina di proiezione del cinema del Museo.
definizione
proiettore cinematografico sonoro, elettrico, per pellicole 35mm
misure
altezza: 215 cm; larghezza: 44 cm; lunghezza: 74 cm
materiali
metallo; plastica; vetro
acquisizione
Cinemeccanica (1959)
iscrizioni
VICTORIA IV E
41638 ° (documentaria)
CINEMECCANICA N° 3421F VOLT 110 ~- 50 (documentaria)
VICTORIA - IVE (documentaria)
M. 501 N. 908478 (documentaria)
MUSEO SCIENZA 959 MILANO (inventariale)
CINEMECCANICA N° 3421F VOLT 110 ~- 50 (documentaria)
VICTORIA - IVE (documentaria)
M. 501 N. 908478 (documentaria)
MUSEO SCIENZA 959 MILANO (inventariale)
settore
Fotocinematografia
tipologia
proiettore cinematografico
scheda ICCD
PST