Eumig Mark 8
1965 ca. - 1970 ca.
inventario
IGB-10734
autori
Eumig
(progettista/ costruttore)
; Grundig AG
(costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Cineproiettore in metallo da tavolo con maniglia, poggiante su piedini di cui quello frontale ad altezza regolabile mediante un'apposita rotella posta lateralmente.
Il corpo centrale racchiude il motore elettrico e il dispositivo illuminante.
Sulla base, lateralmente, sono inseriti diversi dispositivi d'uso e regolazione. Nella parte bassa troviamo un commutatore che funge da interruttore centrale per il funzionamento del proiettore: avanzamento, marcia avanti con proiezione, proiezione fissa, marcia indietro con proiezione, riavvolgimento, stop; una rotella per regolare la posizione delle linea di divisione tra i fotogrammi.
Nella parte alta della parete laterale è inserito l'obiettivo Eumig Austrovar 1:1,4 f=15-25mm, con messa a fuoco mediante un'apposita rotella collocata lateralmente e zoom ruotando l'apposita ghiera sull'obiettivo (da 15 a 25mm). Sulla stessa parete laterale troviamo un commutatore a leva per selezionare la velocità della pellicola a18 o 24 fotogrammi al secondo.
Ai lati della scatola contenente obiettivo e apparato illuminante, si hanno due bracci portabobine che possono essere alzati per il corretto posizionamento durante l'uso. I bracci terminano con due perni rotanti per l'inserimento delle bobine. Sono disponibili una bobina debitrice per la pellicola da proiettare ed una bobina ricevitrice unificata per pellicole formato 8 e Super 8 in plastica.
Tra obiettivo e apparato illuminante si trovano le fessure di entrata e uscita della pellicola per il passaggio nel guida-pellicola contenente anche il pressore, sopra all'obiettivo si hanno i rulli trasportatori.
Rimuovendo il coperchio dell'apparato illuminante si può accedere alla lampada ed effettuare la manutenzione. Sono inoltre visibili le guide interne che regolano il percorso della pellicola all'interno del proiettore e la lente condensatrice.
Le pareti posteriori e laterali sono parzialmente forate per consentire il raffreddamento. Su un lato si ha la presa per il collegamento del cavo di alimentazione di rete. E' presente il cavo di alimentazione con spina schuko.
La parete laterale del proiettore contenente i comandi è coperta e protetta da un coperchio in plastica. All'interno del coperchio sono inseriti due rulli trasportatori ed un guida-pellicola con pressore da sostituire a quelli monatti sul proiettore nel caso in cui si visioni pellicola formato Super 8. Questi accessori si distinguono dagli altri perchè color grigio scuro anzichè chiaro.
Il primo spettacolo a pagamento della storia del cinema fu tenuto dai fratelli Lumiere a Parigi nel 1895 ed usava una pellicola da 35mm. Questa pellicola veniva prodotta dalla Eastmann Kodak con quattro perforazioni rettangolari poste sui lati di ciascun fotogramma, che inizialmente aveva dimensioni 18x24m. Venne utilizzato soprattutto per riprese e proiezioni professionali.
Successivamente vennero prodotti diversi formati sia più grandi che ridotti rispetto a questo. I più grandi come il 70mm, per immagini più luminose e proiezioni su schermi più grandi, i più piccoli per questioni economiche a d uso amatoriale.
In generale bisogna anche ricordare che il più grande passo avanti rispetto all'uso amatoriale di cineprese e proiettori venne fatto con l'avvento delle pellicole in acetato in sostituzione di quelle in nitrato, altamente infiammabile.
I formati ridotti che ebbero maggiore diffusione furono il 9.5mm, il 16mm, l'8mm in tutte le sue varianti e il Super 8.
Il formato 9.5mm della Pathé, introdotto nel 1922, aveva perforazione al centro del fotogramma e questo massimizzava l'area disponibile della pellicola. Però queste pellicole perforate al centro si danneggiavano e rompevano più facilmente di quelle alle estremi. Furono le prime pellicole economiche e di ampia diffusione. Furono anche le prime pellicole invertibili ovvero che in fase di sviluppo divenivano direttamente positive sulla stessa pellicola ed erano quindi proiettabili.
Negli stessi anni, la Kodak introdusse sul mercato il formato 16mm (in bianco e nero nel 1923 e a colori nel 1935 con le pellicole Kokachrome) di solito venduto in bobine da 30m. Fu un formato, nato per gli amatori ma un po' caro ed infine utilizzato soprattutto per documentari, per l'industria, per la TV. Inizialmente le pellicole 16mm erano forate su entrambi i lati, successivamente una riga di perforazioni venne tolta per inserire il sonoro (anni '60). Già nel 1929 si ebbero comunque i primi film con il sonoro.
Il formato 16mm era troppo caro per l'amatore così venne ideato l'8mm (Regular 8) nel 1932: una pellicola 16mm venne tagliata a metà e il numero di perforazioni raddoppiato. Negli anni '30 nacquero anche le pellicole Single 8 (prodotte dalla Fuji), con perforazioni più piccole e quindi area disponibile più ampia, e Double 8 in cui la pellicola da 16mm veniva utilizzata prima in un senso e poi nell'altro e poi tagliata a metà longitudinalmente. Il successo delle pellicole 8mm fu dovuto al prezzo contenuto e all'ampia diffusione che permettevano di acquistarle e svilupparle facilmente. Si diffusero anche numerosi film (ad esempio di Chaplin), cartoni animati, ecc. Nel 1935 venne anche introdotto un nuovo sistema di caricamento delle cineprese, quello a cartuccia.
Intorno al 1965 nasce la pellicola Super 8, con perforazioni ancora più piccole e 15m di pellicola racchiusa in caricatori in plastica di facile uso.
I formati 8mm potevano essere arricchiti da bande magnetiche contenenti il sonoro applicate sulle pellicole sviluppate. Nel 1973 nasce invece il Super8 Sonoro con banda magnetica per la registrazione simultanea.
Le cineprese e i proiettori seguirono l'evoluzione delle pellicole, diventando sempre più piccoli e maneggevoli, adattandosi ai nuovi formati disponibili (alcuni proiettori potevano leggere tutti i formati 8mm). Dal punto di vista tecnico l'evoluzione di obiettivi, diaframmi, otturatori, telemetri, ottiche porterà ad apparecchi sempre più accessoriati ma anche di facile uso soprattutto per il cineasta amatoriale.
La massima diffusione delle ultime cineprese Super 8 si ebbe tra il 1980 e il 1982. Nel 1985 la produzione cessò a causa dell'avvento del nastro magnetico. Oggi a sua volta superato dalle videocamere digitali.
Il corpo centrale racchiude il motore elettrico e il dispositivo illuminante.
Sulla base, lateralmente, sono inseriti diversi dispositivi d'uso e regolazione. Nella parte bassa troviamo un commutatore che funge da interruttore centrale per il funzionamento del proiettore: avanzamento, marcia avanti con proiezione, proiezione fissa, marcia indietro con proiezione, riavvolgimento, stop; una rotella per regolare la posizione delle linea di divisione tra i fotogrammi.
Nella parte alta della parete laterale è inserito l'obiettivo Eumig Austrovar 1:1,4 f=15-25mm, con messa a fuoco mediante un'apposita rotella collocata lateralmente e zoom ruotando l'apposita ghiera sull'obiettivo (da 15 a 25mm). Sulla stessa parete laterale troviamo un commutatore a leva per selezionare la velocità della pellicola a18 o 24 fotogrammi al secondo.
Ai lati della scatola contenente obiettivo e apparato illuminante, si hanno due bracci portabobine che possono essere alzati per il corretto posizionamento durante l'uso. I bracci terminano con due perni rotanti per l'inserimento delle bobine. Sono disponibili una bobina debitrice per la pellicola da proiettare ed una bobina ricevitrice unificata per pellicole formato 8 e Super 8 in plastica.
Tra obiettivo e apparato illuminante si trovano le fessure di entrata e uscita della pellicola per il passaggio nel guida-pellicola contenente anche il pressore, sopra all'obiettivo si hanno i rulli trasportatori.
Rimuovendo il coperchio dell'apparato illuminante si può accedere alla lampada ed effettuare la manutenzione. Sono inoltre visibili le guide interne che regolano il percorso della pellicola all'interno del proiettore e la lente condensatrice.
Le pareti posteriori e laterali sono parzialmente forate per consentire il raffreddamento. Su un lato si ha la presa per il collegamento del cavo di alimentazione di rete. E' presente il cavo di alimentazione con spina schuko.
La parete laterale del proiettore contenente i comandi è coperta e protetta da un coperchio in plastica. All'interno del coperchio sono inseriti due rulli trasportatori ed un guida-pellicola con pressore da sostituire a quelli monatti sul proiettore nel caso in cui si visioni pellicola formato Super 8. Questi accessori si distinguono dagli altri perchè color grigio scuro anzichè chiaro.
Il primo spettacolo a pagamento della storia del cinema fu tenuto dai fratelli Lumiere a Parigi nel 1895 ed usava una pellicola da 35mm. Questa pellicola veniva prodotta dalla Eastmann Kodak con quattro perforazioni rettangolari poste sui lati di ciascun fotogramma, che inizialmente aveva dimensioni 18x24m. Venne utilizzato soprattutto per riprese e proiezioni professionali.
Successivamente vennero prodotti diversi formati sia più grandi che ridotti rispetto a questo. I più grandi come il 70mm, per immagini più luminose e proiezioni su schermi più grandi, i più piccoli per questioni economiche a d uso amatoriale.
In generale bisogna anche ricordare che il più grande passo avanti rispetto all'uso amatoriale di cineprese e proiettori venne fatto con l'avvento delle pellicole in acetato in sostituzione di quelle in nitrato, altamente infiammabile.
I formati ridotti che ebbero maggiore diffusione furono il 9.5mm, il 16mm, l'8mm in tutte le sue varianti e il Super 8.
Il formato 9.5mm della Pathé, introdotto nel 1922, aveva perforazione al centro del fotogramma e questo massimizzava l'area disponibile della pellicola. Però queste pellicole perforate al centro si danneggiavano e rompevano più facilmente di quelle alle estremi. Furono le prime pellicole economiche e di ampia diffusione. Furono anche le prime pellicole invertibili ovvero che in fase di sviluppo divenivano direttamente positive sulla stessa pellicola ed erano quindi proiettabili.
Negli stessi anni, la Kodak introdusse sul mercato il formato 16mm (in bianco e nero nel 1923 e a colori nel 1935 con le pellicole Kokachrome) di solito venduto in bobine da 30m. Fu un formato, nato per gli amatori ma un po' caro ed infine utilizzato soprattutto per documentari, per l'industria, per la TV. Inizialmente le pellicole 16mm erano forate su entrambi i lati, successivamente una riga di perforazioni venne tolta per inserire il sonoro (anni '60). Già nel 1929 si ebbero comunque i primi film con il sonoro.
Il formato 16mm era troppo caro per l'amatore così venne ideato l'8mm (Regular 8) nel 1932: una pellicola 16mm venne tagliata a metà e il numero di perforazioni raddoppiato. Negli anni '30 nacquero anche le pellicole Single 8 (prodotte dalla Fuji), con perforazioni più piccole e quindi area disponibile più ampia, e Double 8 in cui la pellicola da 16mm veniva utilizzata prima in un senso e poi nell'altro e poi tagliata a metà longitudinalmente. Il successo delle pellicole 8mm fu dovuto al prezzo contenuto e all'ampia diffusione che permettevano di acquistarle e svilupparle facilmente. Si diffusero anche numerosi film (ad esempio di Chaplin), cartoni animati, ecc. Nel 1935 venne anche introdotto un nuovo sistema di caricamento delle cineprese, quello a cartuccia.
Intorno al 1965 nasce la pellicola Super 8, con perforazioni ancora più piccole e 15m di pellicola racchiusa in caricatori in plastica di facile uso.
I formati 8mm potevano essere arricchiti da bande magnetiche contenenti il sonoro applicate sulle pellicole sviluppate. Nel 1973 nasce invece il Super8 Sonoro con banda magnetica per la registrazione simultanea.
Le cineprese e i proiettori seguirono l'evoluzione delle pellicole, diventando sempre più piccoli e maneggevoli, adattandosi ai nuovi formati disponibili (alcuni proiettori potevano leggere tutti i formati 8mm). Dal punto di vista tecnico l'evoluzione di obiettivi, diaframmi, otturatori, telemetri, ottiche porterà ad apparecchi sempre più accessoriati ma anche di facile uso soprattutto per il cineasta amatoriale.
La massima diffusione delle ultime cineprese Super 8 si ebbe tra il 1980 e il 1982. Nel 1985 la produzione cessò a causa dell'avvento del nastro magnetico. Oggi a sua volta superato dalle videocamere digitali.
definizione
proiettore cinematografico elettrico, sonoro, per pellicole Standard 8mm, Super 8, Single 8
misure
altezza: 24,5 cm ca.; larghezza: 15 cm ca.; lunghezza: 28 cm ca.; peso: 15 kg ca.
materiali
metallo; plastica; vetro
acquisizione
Invernizzi, Bruna e Rino (2008)
iscrizioni
mark 8 (documentaria)
EUMIG AUSTROVAR 1,4/15-25 MADE IN AUSTRIA (documentaria)
EUMIG WIEN TYPE MARK - 8 110/250V ~ 50Hz WATT 175 PR. LAMPE 100W (documentaria)
EUMIG - WIEN TYPE MARK - 8 MADE IN AUSTRIA (documentaria)
EUMIG AUSTROVAR 1,4/15-25 MADE IN AUSTRIA (documentaria)
EUMIG WIEN TYPE MARK - 8 110/250V ~ 50Hz WATT 175 PR. LAMPE 100W (documentaria)
EUMIG - WIEN TYPE MARK - 8 MADE IN AUSTRIA (documentaria)
settore
Fotocinematografia
bibliografia
Bau N./ Dargy P., Super 8, Milano, Mursia, 1977
tipologia
proiettore cinematografico
scheda ICCD
PST