Ernemann-Krupp Kinox II
1920 ca. - 1930 ca.
inventario
IGB-4972
autori
Ernemann-Krupp
(produttore)
; Ernemann
(produttore obiettivo)
collocazione
deposito
descrizione
Proiettore cinematografico da tavolo in metallo, a sviluppo orizzontale, posizionato su una base in legno alla quale è fissato mediante viti. E' costituito sostanzialmente da due parti. Un telaio in metallo a forma di croce con i bracci posteriore e superiore snodati e con i fulcri per inserire le bobine porta pellicole, il braccio inferiore fissato alla base in legno, quello anteriore fissato al resto dell'apparecchio. Al centro della croce è inserito un albero sul quale si inserisce un cilindro con dentino sporgenti sui bordi che funge da guida pellicola con pressore. A questo cilindro è vincolata un'asta che probabilmente era collegata con una manovella o un motorino elettrico. All'albero, dalla parte opposta della croce, è fissata una puleggia che si collega ad un'altra puleggia posta in fondo al braccio posteriore che permette la rotazione della bobina.
All'interno del braccio che collega questa parte al resto del dispositivo si hanno meccanismi di trasmissione del moto che portano il moto della manovella o del motorino all'interno dell'altra parte di proiettore costituita da da apparato illuminante e apparato di proiezione.
La parte di proiezione è costituita da una scatola in metallo verniciato di nero nel quale si trovano, i cilindri per il trascinamento della pellicola, la guida verticale dove passa la pellicola da proiettare, l'otturatore a pale (cilindri e otturatore sono posti in movimento). Nella guida è presente un riquadro in corrispondenza del punto dove si illumina il fotogramma da proiettare. In corrispondenza di esso, sul retro, si ha il dispositivo di illuminazione costituito da un porta lampada posto esternamente in orizzontale, chiuso in un cilindro in alluminio (da un foro posto sul retro usciva probabilmente il cavo di alimentazione) e una lente condensatrice. Sul fronte della scatola si ha invece l'Ernemann Dresden Pro-Anastigmatic 1:3,5 f=6 cm. Nr. 107987 - Marchiato D.R.P. - mod. 924079 con messa a fuoco elicoidale.
Lateralmente due rotelle permettono la rotazione manuale dei dispositivi e l'innalzamento o abbassamento dei cilindri trascina pellicola.
Il primo spettacolo a pagamento della storia del cinema fu tenuto dai fratelli Lumiere a Parigi nel 1895 ed usava una pellicola da 35mm. Questa pellicola veniva prodotta dalla Eastmann Kodak con quattro perforazioni rettangolari poste sui lati di ciascun fotogramma, che inizialmente aveva dimensioni 18x24m. Venne utilizzato soprattutto per riprese e proiezioni professionali.
Successivamente vennero prodotti diversi formati sia più grandi che ridotti rispetto a questo. I più grandi come il 70mm, per immagini più luminose e proiezioni su schermi più grandi, i più piccoli per questioni economiche a d uso amatoriale.
In generale bisogna anche ricordare che il più grande passo avanti rispetto all'uso amatoriale di cineprese e proiettori venne fatto con l'avvento delle pellicole in acetato in sostituzione di quelle in nitrato, altamente infiammabile. Queste pellicole si sotituirono ovviamente anche nell'ambito professionale.
I formati ridotti che ebbero maggiore diffusione furono il 9.5mm, il 16mm, l'8mm in tutte le sue varianti e il Super 8.
La massima diffusione delle ultime cineprese a pellicola si ebbe tra il 1980 e il 1982. Nel 1985 la produzione cessò a causa dell'avvento del nastro magnetico. Oggi a sua volta superato dalle videocamere digitali.
Le cineprese e i proiettori seguirono l'evoluzione delle pellicole, diventando sempre più piccoli e maneggevoli, adattandosi ai nuovi formati disponibili . Dal punto di vista tecnico l'evoluzione di obiettivi, diaframmi, otturatori, telemetri, ottiche porterà ad apparecchi sempre più accessoriati ma anche di facile uso soprattutto per il cineasta amatoriale.
All'interno del braccio che collega questa parte al resto del dispositivo si hanno meccanismi di trasmissione del moto che portano il moto della manovella o del motorino all'interno dell'altra parte di proiettore costituita da da apparato illuminante e apparato di proiezione.
La parte di proiezione è costituita da una scatola in metallo verniciato di nero nel quale si trovano, i cilindri per il trascinamento della pellicola, la guida verticale dove passa la pellicola da proiettare, l'otturatore a pale (cilindri e otturatore sono posti in movimento). Nella guida è presente un riquadro in corrispondenza del punto dove si illumina il fotogramma da proiettare. In corrispondenza di esso, sul retro, si ha il dispositivo di illuminazione costituito da un porta lampada posto esternamente in orizzontale, chiuso in un cilindro in alluminio (da un foro posto sul retro usciva probabilmente il cavo di alimentazione) e una lente condensatrice. Sul fronte della scatola si ha invece l'Ernemann Dresden Pro-Anastigmatic 1:3,5 f=6 cm. Nr. 107987 - Marchiato D.R.P. - mod. 924079 con messa a fuoco elicoidale.
Lateralmente due rotelle permettono la rotazione manuale dei dispositivi e l'innalzamento o abbassamento dei cilindri trascina pellicola.
Il primo spettacolo a pagamento della storia del cinema fu tenuto dai fratelli Lumiere a Parigi nel 1895 ed usava una pellicola da 35mm. Questa pellicola veniva prodotta dalla Eastmann Kodak con quattro perforazioni rettangolari poste sui lati di ciascun fotogramma, che inizialmente aveva dimensioni 18x24m. Venne utilizzato soprattutto per riprese e proiezioni professionali.
Successivamente vennero prodotti diversi formati sia più grandi che ridotti rispetto a questo. I più grandi come il 70mm, per immagini più luminose e proiezioni su schermi più grandi, i più piccoli per questioni economiche a d uso amatoriale.
In generale bisogna anche ricordare che il più grande passo avanti rispetto all'uso amatoriale di cineprese e proiettori venne fatto con l'avvento delle pellicole in acetato in sostituzione di quelle in nitrato, altamente infiammabile. Queste pellicole si sotituirono ovviamente anche nell'ambito professionale.
I formati ridotti che ebbero maggiore diffusione furono il 9.5mm, il 16mm, l'8mm in tutte le sue varianti e il Super 8.
La massima diffusione delle ultime cineprese a pellicola si ebbe tra il 1980 e il 1982. Nel 1985 la produzione cessò a causa dell'avvento del nastro magnetico. Oggi a sua volta superato dalle videocamere digitali.
Le cineprese e i proiettori seguirono l'evoluzione delle pellicole, diventando sempre più piccoli e maneggevoli, adattandosi ai nuovi formati disponibili . Dal punto di vista tecnico l'evoluzione di obiettivi, diaframmi, otturatori, telemetri, ottiche porterà ad apparecchi sempre più accessoriati ma anche di facile uso soprattutto per il cineasta amatoriale.
definizione
proiettore cinematografico per pellicole 35mm
misure
altezza: 45 cm ca.; larghezza: 20 cm ca.; lunghezza: 53 cm ca.; peso: 15 kg ca.
materiali
metallo; pelle; vetro; alluminio
acquisizione
Croce, G. (1961)
iscrizioni
Kinox II (documentaria)
MUSEO SCIENZA 4972 MILANO (inventariale)
Pro - Anastigmat 1:3,5 f=6,5 cm Nr. 107987 (documentaria)
MUSEO SCIENZA 4972 MILANO (inventariale)
Pro - Anastigmat 1:3,5 f=6,5 cm Nr. 107987 (documentaria)
settore
Fotocinematografia
bibliografia
Sassi L., Proiezioni fisse e Cinematografo, Milano, Urlico Hoepli, 1911
tipologia
proiettore cinematografico
scheda ICCD
PST