Chicago 1933 - Raccolta Documentaria dei Primati Scientifici e Tecnici Italiani

La "Raccolta Documentaria dei Primati Scientifici e Tecnici Italiani" è composta da documenti, oggetti, materiale bibliografico e giornalistico raccolti dal Consiglio Nazionale delle Ricerche per la partecipazione dell'Italia all'Esposizione Universale di Chicago "A Century of Progress" del 1933.
Voluta da Mussolini e Guglielmo Marconi, rappresenta, per l'importanza dei protagonisti coinvolti, il contributo ideale della scienza e della tecnica italiane nel mondo e il loro ruolo durante il regime fascista.
Le vicende storiche di questa Raccolta restituiscono l'immagine di un Paese ossessionato dalla modernità e dal progresso tecnologico come strumento di una politica di potenza ritenuta fondamentale in quegli anni così tormentati.
Questa volontà propagandistica che coniuga divulgazione e rivendicazione dei "primati scientifici italiani" si declina però anche attraverso una serie di esposizioni che lasciano in eredità importanti realtà museali.
La stessa "Raccolta Documentaria" dà origine nel 1937 ad un "Museo delle Scienze" nel nuovo palazzo del CNR a Roma e trova infine la sua definitiva collocazione, a partire dagli anni 50, al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, dove perde la connotazione originale e assume nuovi significati.
La Raccolta è al centro di un lavoro di studio che intende riflettere sulle vicende di questo patrimonio e sull'immagine pubblica della scienza, per contribuire a guardare questa rappresentazione in senso meno retorico e più storico, con una prospettiva che vada oltre le categorie autocelebrative dei "primati nazionali" o del "pantheon della scienza" e abbracci nuovi percorsi interpretativi.

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motore a campo rotante di Galileo Ferraris

Ferraris, Galileo 1932 post - 1933 ante L'oggetto è formato da quattro bobine elettriche retttangolari identiche di stessa fattura ma di due dimensioni diverse. Due delle bobine, infatti, sono a sezione maggiore e sono tra di loro affiancate in modo da mantenere l'asse dell'avvolgimento orizzontale al piano. Le altre due bobine, pure affiancate tra loro, sono più piccole così da poterle inserire all'interno delle precedenti in modo ad esse ortogonale. Sono presenti, inoltre, spezzoni di filo conduttore per l'indispensabile alimentazione elettrica degli avvolgimenti in questione. Nella parte centrale della struttura così realizzata scorre un asse orizzontale libero di ruotare su due perni di sostegno. Ad una estremità di questo asse è posizionata una puleggia per il trasferimento del moto indotto dal campo elettromagnetico. Tutta la struttura poggia su una base in legno rettangolare. il modello è formato da quattro bobine, accoppiate due a due, di due misure diverse. Sono composte da avvolgimenti di fili di rame, rivestiri di seta e protetti da gomma lacca, su cornici rettangolari di legno. Montate perpendicolarmente tra loro, le più grandi sono posizionate vericalmente mentre le più piccole passano all'interno delle altre orizzontalmente. Al centro è posizionato un cilindro di rame, sostenuto da un perno passante tra le bobine verticali, terminante in una puleggia per il trasferimento del moto indotto. Tutta la struttura poggia su una base in legno rettangolare attraverso un sostegno a cavaletto a quattro piedi, per le bobine, e due aste in metallo, per il perno del cilindro in rame. Spezzoni di filo conduttore per l'alimentazione elettrica fuoriescono dalle bobine. IGB-2097