Base in legno, stuccata e verniciata di nero, a forma di campana con 2 cassetti sui fianchi e 2 finti cassetti sul fronte, sostenuta da piedini regolabili a vite. Nella metà arrotondata vi è un rialzo rotondo in legno su cui poggia un disco di ottone al cui centro è posizionata una bobina di fili di rame rivestiti in fili di seta, sormontata da un goniometro da 180° in ottone. Dietro alla bobina e al goniometro si alza una colonnina di sospensione che sostiene un doppio ago (uno tra la bobina e il goniometro e l'altro poco sopra al goniometro) tramite un fili di seta. Una campana di vetro copre questa parte. Sull'altra parte della base vi sono sei piccole colonnine tornite in cui passano due cavi.

replica del grande galvanometro proposto da Leopoldo Nobili verso il 1825, appartenente alle collezioni lorenesi. Si tratta del primo galvanometro ad ago mobile a trovare un uso pratico nei laboratori, grazie alla sua particolare sensibilità.
Lo strumento è caratterizzato da un sistema di due aghi magnetici sospesi, collegati rigidamente tra loro e posizionati su due piani paralleli, con le polarità opposte. Ciò permette di compensare l'influenza del campo magnetico terrestre sullo spostamento dell'ago magnetico e quindi sulla stessa misura. Inoltre la sospensione degli aghi magnetici ad un filo di seta anziché poggiarli ad un perno ne riduce l'attrito meccanico.
In questo e in altri galvanometri, Nobili seppe combinare ingegnosamente elementi, come la sospensione, la bobina moltiplicatrice, gli aghi astatici, per realizzare uno strumento molto efficace per la misura delle correnti.
Questa copia fu fatta realizzare dal CNR in occasione dell'Esposizione Universale di Chicago del 1933, "A Century of Progress", che intendeva celebrare il progresso scientifico e tecnologico.