Motocicletta da corsa con telaio a doppia culla continua, verniciato di nero. Il telaio è coperto da una carenatura in lamiera verniciata di bianco e rosso, dotato di parabrezza in plexiglass, mentre il serbatoio è verniciato di colore rosso. Al centro del telaio è montato un motore a quattro cilindri inclinati in avanti, a quattro tempi; la distribuzione avviene mediante valvole in testa, comandate da due alberi a camme mossi da ingranaggi. Lo scarico avviene mediante quattro tubi laterali con terminazione a megafono. Al di sopra del motore è posizionato il serbatoio, con un inserto in spugna sul lato superiore. La ruota anteriore è sostenuta da una forcella telescopica, mentre la ruota posteriore utilizza un forcellone oscillante con ammortizzatori idraulici. L'impianto frenante è a tamburo centrale e doppia camma. La sella è in spugna rivestita di pelle. Sulle fiancate e sul lato frontale è riportato il numero di gara 4.

Nel1954 lo staff della Gilera intraprese una totale riprogettazione della parte meccanica, nonostante la superiorità già dimostrata negli anni precedenti. Venne elaborato un nuovo serbatoio dell'olio di forma allungata, che permise di abbassare il telaio e il baricentro; il cambio venne frazionato in cinque rapporti, mentre venne leggermente aumentata la corsa dei cilindri in modo da avvicinare il più possibile la cubatura al limite della cilindrata. Speciali cure vennero rivolte alle sospensioni e ai freni, con l'introduzione sulla ruota posteriore di un impianto a tamburo centrale a doppia camma. L'esemplare posseduto dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo Da Vinci" rappresenta l'ultima versione della quattro cilindri, grazie alla quale nel 1957 la Gilera riuscì a conquistare il titolo mondiale dei costruttori.

Cento anni, Cento anni di moto 1886-1986, a cura di Clarke M., Milano, Mondadori, 1986

Pignacca B., Moto Gilera, Milano, Libreria dell'Automobile, 1983