Kennedy KE 4167
1955 ca. - 1965 ca.
inventario
IGB-9557
autori
Kennedy
(costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Televisore con mobile in legno squadrato e con fronte in materiale plastico bianco e profili color oro. Poggia su piedi in metallo color oro, storti.
Gran parte della parete frontale è occupata dallo schermo rettangolare del cinescopio, protetto da un vetro.
A destro dello schermo, in colonna, si trova la spia di accensione, una griglia in plastica che protegge l'altoparlante interno, 4 manopole per la regolazione di luminosità 1°, luminosità 2°, contrasto, volume, 4 tasti per le selezioni: video, tono, int, 2° P.R.
Sulle pareti laterali sono presenti griglie per l'aerazione.
Il retro, in metallo verniciato di nero, presenta, sul lato, un selettore per i canali da A ad I delle bande VHF e una manopola per la sintonia fine. Sulla parete posteriore si hanno i connettori per antenne UHF e VHF, portafusibili, viti per la regolazione di linearità verticale, altezza e focalizzazione.
L'inventore americano Philo T. Farnsworth sviluppò, nel 1927, il primo sistema pratico di televisione completamente elettronica nella storia. Il russo Vladimir Zworykin, nei laboratori americani della RCA, riuscirà poi a realizzare la televisione elettronica come prodotto commerciale nel 1939.
La visione collettiva (nei bar, nei circoli, ecc) giocherà nei primi anni un ruolo fondamentale.
Fino agli anni '50 i televisori erano caratterizzati da circuiti completamente a valvole montati su di un telaio. Il tubo catodico, all'inizio degli anni cinquanta, passa dalla forma tonda a quella quadrata e la sua apertura di deflessione da 70° a 90°, angolo che rendeva comunque gli apparecchi molto ingombranti e profondi. Il materiale utilizzato per il mobile era quasi sempre il legno e il tubo catodico era protetto da un vetro frontale a causa dalla fragilità del tubo catodico tenuto sottovuoto.
Già agli inizi degli anni '60 il panorama cambia: il pubblico diventa più numeroso, la visione non è più collettiva ma familiare, non ancora privata.
I tubi catodici assumono angoli di deflessione ancora più ampi (fino a 110°) riducendone così le dimensioni. Nel tubo catodico viene integrata la protezione (bonded) e nei televisori sparisce quindi il vetro frontale. Il legno comincia ad essere verniciato in poliestere.
Gradualmente, nel corso degli anni '60, i transistor sostituiranno le valvole, le materie plastiche sostituiranno il legno e l'aspetto dei televisori cambierà velocemente.
Gran parte della parete frontale è occupata dallo schermo rettangolare del cinescopio, protetto da un vetro.
A destro dello schermo, in colonna, si trova la spia di accensione, una griglia in plastica che protegge l'altoparlante interno, 4 manopole per la regolazione di luminosità 1°, luminosità 2°, contrasto, volume, 4 tasti per le selezioni: video, tono, int, 2° P.R.
Sulle pareti laterali sono presenti griglie per l'aerazione.
Il retro, in metallo verniciato di nero, presenta, sul lato, un selettore per i canali da A ad I delle bande VHF e una manopola per la sintonia fine. Sulla parete posteriore si hanno i connettori per antenne UHF e VHF, portafusibili, viti per la regolazione di linearità verticale, altezza e focalizzazione.
L'inventore americano Philo T. Farnsworth sviluppò, nel 1927, il primo sistema pratico di televisione completamente elettronica nella storia. Il russo Vladimir Zworykin, nei laboratori americani della RCA, riuscirà poi a realizzare la televisione elettronica come prodotto commerciale nel 1939.
La visione collettiva (nei bar, nei circoli, ecc) giocherà nei primi anni un ruolo fondamentale.
Fino agli anni '50 i televisori erano caratterizzati da circuiti completamente a valvole montati su di un telaio. Il tubo catodico, all'inizio degli anni cinquanta, passa dalla forma tonda a quella quadrata e la sua apertura di deflessione da 70° a 90°, angolo che rendeva comunque gli apparecchi molto ingombranti e profondi. Il materiale utilizzato per il mobile era quasi sempre il legno e il tubo catodico era protetto da un vetro frontale a causa dalla fragilità del tubo catodico tenuto sottovuoto.
Già agli inizi degli anni '60 il panorama cambia: il pubblico diventa più numeroso, la visione non è più collettiva ma familiare, non ancora privata.
I tubi catodici assumono angoli di deflessione ancora più ampi (fino a 110°) riducendone così le dimensioni. Nel tubo catodico viene integrata la protezione (bonded) e nei televisori sparisce quindi il vetro frontale. Il legno comincia ad essere verniciato in poliestere.
Gradualmente, nel corso degli anni '60, i transistor sostituiranno le valvole, le materie plastiche sostituiranno il legno e l'aspetto dei televisori cambierà velocemente.
definizione
televisore CRT, bianco e nero, da tavolo, a valvole
misure
altezza: 52,5 cm ca.; larghezza: 68 cm ca.; lunghezza: 36 cm ca.
materiali
legno; vetro; metallo; materiale plastico
acquisizione
Piazzolla, Michele (2004)
iscrizioni
KE 4167 (commerciale/ documentaria)
mostre
Vedere Lontano. La televisione dalla trasmissione meccanica al digitale
Milano, Triennale di Milano, 2010/05/03
settore
Telecomunicazioni
bibliografia
Soresini F., Di tubo in tubo : Storia dei tubi elettronici nel centenario del diodo : 1904-2004, a cura di A.I.R.E., Albino (Bergamo), Sandit, 2004
Grob B., La televisione, Torino, Einaudi - Edizioni Scientifiche, 1955
Grob B., La televisione, Torino, Einaudi - Edizioni Scientifiche, 1955
tipologia
televisore
scheda ICCD
PST