Televisore Sony Trinitron KV 1300 E


1972 - 1973

inventario
IGB-12154
autori
Sony (progettista/ produttore)
collocazione
deposito
descrizione
Televisore con mobile in legno laminato, schermo autoprotetto con profili in plastica color argento.
Il cinescopio da 13 pollici è a colori, Trinitron, con angolo di deflessione 90°. Alla destra dello schermo si ha una colonna di comandi. Un selettore per canali VHF (da 1 a 12), una manopola per la selezione dei canali UHF, una manopola per l'accensione e una per la regolazione del contrasto, un tasto per la scelta di regolazione automatica o manuale del colore, due manopole per la regolazione del tono colore e del colore.
Lateralmente si hanno due fenditure per l'impugnatura.
Il retro è in plastica nera verniciata di bianco ed è forato per l'aerazione. Sul retro si hanno dei connettori per le antenne UHF e VHF, tre viti per regolare la posizione orizzontale e l'ampiezza verticale e orizzontale. Fuoriesce il cavo per il collegamento alla rete elettrica.
All'interno si hanno il circuito supereterodina a stato solido, il cinescopio, l'altoparlante magnetodinamico.

L'inventore americano Philo T. Farnsworth sviluppò, nel 1927, il primo sistema pratico di televisione completamente elettronica nella storia. Il russo Vladimir Zworykin, nei laboratori americani della RCA, riuscirà poi a realizzare la televisione elettronica come prodotto commerciale nel 1939.
La visione collettiva (nei bar, nei circoli, ecc) giocherà nei primi anni un ruolo fondamentale.
Fino agli anni '50 i televisori erano caratterizzati da circuiti completamente a valvole montati su di un telaio. Il tubo catodico, all'inizio degli anni cinquanta, passa dalla forma tonda a quella quadrata e la sua apertura di deflessione da 70° a 90°, angolo che rendeva comunque gli apparecchi molto ingombranti e profondi. Il materiale utilizzato per il mobile era quasi sempre il legno e il tubo catodico era protetto da un vetro frontale a causa dalla fragilità del tubo catodico tenuto sottovuoto.
Già agli inizi degli anni '60 il panorama cambia: il pubblico diventa più numeroso, la visione non è più collettiva ma familiare, non ancora privata.
I tubi catodici assumono angoli di deflessione ancora più ampi (fino a 110°) riducendone così le dimensioni. Nel tubo catodico viene integrata la protezione (bonded) e nei televisori sparisce quindi il vetro frontale. Il legno comincia ad essere verniciato in poliestere.
Gradualmente, nel corso degli anni '60, i transistor sostituiranno le valvole, le materie plastiche sostituiranno il legno e l'aspetto dei televisori cambierà velocemente. Altro grande passo avanti di questi anni sarà la nascita della televisione a colori.
L'evoluzione tecnica principale dei primi televisori a colori risiede nella struttura del cinescopio: sullo schermo vengono depositati fosfori adatti ad emettere luci corrispondenti ai tre colori primari (rosso, verde, blu), in modo tale che per sovrapposizione additiva si possano ottenere tutti i colori. Per controllare l'eccitazione dei fosfori, il tubo catodico viene dotato di tre cannoni elettronici, uno per ciascun colore.
Nel 1954, negli Stati Uniti, cominciano le trasmissioni a colori, con lo standard NTSC ((National Television System Committee). In Europa arriverà nel 1967 con due diversi standard: SECAM (Sequential Couleur Avec Memoire, Francia e Paesi dell'EST) e PAL (Phase Alteration Line, Germania e UK). L'Italia, con grave ritardo, sceglierà lo standard PAL nel 1972. Le prime trasmissioni a colori italiane si avranno solo nel 1977.
Questo televisore Sony veniva commercializzato nel nord Italia già all'inizio degli anni Settanta, per captare i programmi della Svizzera (CH1 banda IV).
Questo televisore con circuito a stato solido ha un tubo catodico Trinitron (marchio della Sony). Questi cinescopi riunivano i tre cannoni elettronici presenti nei primi cinescopi a colori in uno unico con tre catodi ed erano di tipo a griglia forata con superficie dello schermo cilindrica anziché sferica. Questi schermi erano il 25% più luminosi degli altri esistenti in quegli anni. Lo studio per questi cinescopi fu realizzato da diversi ingegneri della Sony, in particolare Senri Miyaoka ideò il tubo cinescopio con tre catodi per la trasmissione a colori, Akio Ohgoshi sostituì la maschera forata (shadow mask) dei cinescopi a colori RCA con una griglia d'apertura (aperture grille) per la selezione dei fosfori depositati sullo schermo a strisce verticali.
I Trinitron sono stati prodotti dalla Sony dal 1968 al 2006 e sono stati usati anche per monitor di computer e, nella loro evoluzione tecnologica, sono diventati anche a schermo piano (nel 1996). La Sony ha vinto, nel 1973, un Emmy Award per i cinescopi Trinitron.
definizione
televisore CRT, a colori, 13 pollici, da tavolo, a transistor
misure
altezza: 31 cm; larghezza: 47 cm; lunghezza: 38 cm; lunghezza: 33 cm diagonale (cinescopio)
materiali
vetro; metallo; materiale plastico
acquisizione
Marchesi, Valerio (2008)
iscrizioni
COLOR SOLID STATE (commerciale/ documentaria)
SONY TRINITRON COLOR TV RECEIVER MODEL KV - 1300 E SER NO. 22781 AC 220V 50Hz 78W SONY CORP. TOKYO JAP. (commerciale/ documentaria)
mostre
Vedere Lontano. La televisione dalla trasmissione meccanica al digitale
Milano, Triennale di Milano, 2010/05/03
settore
Telecomunicazioni
bibliografia
Soresini F., Di tubo in tubo : Storia dei tubi elettronici nel centenario del diodo : 1904-2004, a cura di A.I.R.E., Albino (Bergamo), Sandit, 2004

Grob B., La televisione, Torino, Einaudi - Edizioni Scientifiche, 1955
tipologia
televisore
scheda ICCD
PST