Televisore Allocchio Bacchini TV1
1938 - 1940
inventario
IGB-2239
autori
Allocchio Bacchini & C. Ing. Costruttori
(costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Questo televisore è contenuto in un mobile in legno e radica con un'apertura quadrata sul lato frontale. Tale apertura, protetta da un vetro, permette la visione dello schermo del tubo catodico (cinescopio), leggermente inclinato.
Sotto lo schermo sono presenti 4 comandi a manopola più uno mancante, per il controllo del sincronismo di riga, dell'immagine, dei contrasti e dell'intensità del suono. E' inoltre presente un interruttore per l'accensione e lo spegnimento.
Più in basso è presente una rete in tessuto a protezione dell'altoparlante.
Il retro è chiuso da una lastra in materiale trasparente che permette la visione del circuito a valvole interno, il tubo catodico posto in orizzontale e un sistema di trasformatori che permetteva l'alimentazione diretta dalla rete elettrica. Il tubo catodico è di forma circolare con angolo di deflessione 70° ed è fissato all'interno del mobile grazie a supporti metallici protetti materiali morbidi.
Il primo a realizzare un sistema di ripresa, trasmissione e ricezione realmente in grado di riprodurre a distanza immagini in movimento, fu lo scozzese John Logie Baird nel 1925
I limiti del televisore di Baird basato sulla scansione meccanica dell'immagine mediante disco di Nipkow erano la bassa definizione, la scarsa luminosità delle immagini e la difficoltà a mantenere il sincronismo dei dischi di Nipkow.
Questo sistema meccanico venne superato dal sistema elettronico.
Il primo schema teorico basato di televisione elettronica è stato descritto dal A. A. Campbell Swinton nel 1908 sulla rivista Nature. Si deve invece all'inventore americano Philo T. Farnsworth lo sviluppo del primo sistema pratico di televisione completamente elettronica nella storia. Farnsworth raggiunse questo risultato nel 1927 e ne diede la prima dimostrazione pubblica nel 1928. Farnsworth non riuscì però ad ottenere finanziamenti per i suoi esperimenti e fu invece il russo Vladimir Zworykin, nei laboratori americani della RCA a realizzare la televisione elettronica come prodotto commerciale, presentata nel 1939 dal presidente della RCA David Sarnoff al World's Fair in New York City.
Tra il 1930 e il 1939, la RCA spese oltre tredici milione di dollari per sviluppare la televisione elettronica.
In Italia questa nuova tecnologia fu sviluppata a partire da metà degli anni Trenta da tre grandi aziende nazionali: la Magneti Marelli (sistema RCA), la Allocchio Bacchini (sistema Telefunken) e la Safar (sistema derivata dalla Telefunken e telepantoscopio).
Il modello qui catalogato, il TV1, è stato costruito dalla Allocchio Bacchini tra il 1938 e il 1939 grazie ai progettisti Eugenio Gnesutta e Arturo Recla, utilizzando il sistema tedesco della Telefunken. Questo apparecchio poteva ricevere segnali video e audio delle trasmisssioni sperimentali prodotte dall'EIAR nel 1939 e 1940.
Dopo un po' di sperimentazione dei diversi sistemi proposti dalle tre aziende, la Magneti Marelli e la Safar vennero autorizzate ad iniziare la produzione di apparecchi televisivi presentati alla "Fiera della Radio" del settembre 1939. L'obiettivo dell'EIAR, era quello di scegliere il sistema definitivo in tempo per il lancio ufficiale delle trasmissioni previsto per il 1942 (ventennale del regime fascista). Ma l'avvento della Guerra sospese ogni attività.
In questi anni il servizio televisivo dell'EIAR era solo sperimentale e questi televisori erano utilizzati soprattutto per dimostrazioni pubbliche come ad esempio fiere o eventi speciali.
Sotto lo schermo sono presenti 4 comandi a manopola più uno mancante, per il controllo del sincronismo di riga, dell'immagine, dei contrasti e dell'intensità del suono. E' inoltre presente un interruttore per l'accensione e lo spegnimento.
Più in basso è presente una rete in tessuto a protezione dell'altoparlante.
Il retro è chiuso da una lastra in materiale trasparente che permette la visione del circuito a valvole interno, il tubo catodico posto in orizzontale e un sistema di trasformatori che permetteva l'alimentazione diretta dalla rete elettrica. Il tubo catodico è di forma circolare con angolo di deflessione 70° ed è fissato all'interno del mobile grazie a supporti metallici protetti materiali morbidi.
Il primo a realizzare un sistema di ripresa, trasmissione e ricezione realmente in grado di riprodurre a distanza immagini in movimento, fu lo scozzese John Logie Baird nel 1925
I limiti del televisore di Baird basato sulla scansione meccanica dell'immagine mediante disco di Nipkow erano la bassa definizione, la scarsa luminosità delle immagini e la difficoltà a mantenere il sincronismo dei dischi di Nipkow.
Questo sistema meccanico venne superato dal sistema elettronico.
Il primo schema teorico basato di televisione elettronica è stato descritto dal A. A. Campbell Swinton nel 1908 sulla rivista Nature. Si deve invece all'inventore americano Philo T. Farnsworth lo sviluppo del primo sistema pratico di televisione completamente elettronica nella storia. Farnsworth raggiunse questo risultato nel 1927 e ne diede la prima dimostrazione pubblica nel 1928. Farnsworth non riuscì però ad ottenere finanziamenti per i suoi esperimenti e fu invece il russo Vladimir Zworykin, nei laboratori americani della RCA a realizzare la televisione elettronica come prodotto commerciale, presentata nel 1939 dal presidente della RCA David Sarnoff al World's Fair in New York City.
Tra il 1930 e il 1939, la RCA spese oltre tredici milione di dollari per sviluppare la televisione elettronica.
In Italia questa nuova tecnologia fu sviluppata a partire da metà degli anni Trenta da tre grandi aziende nazionali: la Magneti Marelli (sistema RCA), la Allocchio Bacchini (sistema Telefunken) e la Safar (sistema derivata dalla Telefunken e telepantoscopio).
Il modello qui catalogato, il TV1, è stato costruito dalla Allocchio Bacchini tra il 1938 e il 1939 grazie ai progettisti Eugenio Gnesutta e Arturo Recla, utilizzando il sistema tedesco della Telefunken. Questo apparecchio poteva ricevere segnali video e audio delle trasmisssioni sperimentali prodotte dall'EIAR nel 1939 e 1940.
Dopo un po' di sperimentazione dei diversi sistemi proposti dalle tre aziende, la Magneti Marelli e la Safar vennero autorizzate ad iniziare la produzione di apparecchi televisivi presentati alla "Fiera della Radio" del settembre 1939. L'obiettivo dell'EIAR, era quello di scegliere il sistema definitivo in tempo per il lancio ufficiale delle trasmissioni previsto per il 1942 (ventennale del regime fascista). Ma l'avvento della Guerra sospese ogni attività.
In questi anni il servizio televisivo dell'EIAR era solo sperimentale e questi televisori erano utilizzati soprattutto per dimostrazioni pubbliche come ad esempio fiere o eventi speciali.
definizione
televisore a valvole, bianco e nero, a consolle
misure
altezza: 130 cm ca.; larghezza: 75 cm ca.; lunghezza: 55 cm ca.; peso: 50 kg ca.
materiali
legno; vetro; metallo; radica
acquisizione
Allocchio Bacchini (1955)
iscrizioni
RADIO ALLOCCHIO BACCHINI (commerciale/ documentaria)
settore
Telecomunicazioni
bibliografia
Soresini F., Di tubo in tubo : Storia dei tubi elettronici nel centenario del diodo : 1904-2004, a cura di A.I.R.E., Albino (Bergamo), Sandit, 2004
Verdegiglio D., La TV di Mussolini : Sperimentazioni televisive nel Ventennio fascista, Roma, Cooper&Castelvecchi, 2003
Grob B., La televisione, Torino, Einaudi - Edizioni Scientifiche, 1955
Verdegiglio D., La TV di Mussolini : Sperimentazioni televisive nel Ventennio fascista, Roma, Cooper&Castelvecchi, 2003
Grob B., La televisione, Torino, Einaudi - Edizioni Scientifiche, 1955
tipologia
televisore
scheda ICCD
PST