Radiomarelli RV 112
1955 circa
							inventario
						IGB-12153
					
							autori
						
							 RadioMarelli
								
									(progettista/ costruttore)
									
					
							collocazione
						M0/ Reti, Industrie e Consumi
							
							descrizione
						
							Televisore in legno con profili arrotondati e particolari color oro. Il televisore poggia su un carrello portatelevisore con rotelle e piano d'appoggio in vetro.
La parete frontale è occupata dallo schermo del cinescopio da 14 pollici protetto da un vetro e da alcuni comandi. Si hanno una manopola doppia per la regolazione di contrasto e volume, una per la regolazione orizzontale/verticale dell'immagine, una per la luminosità, una doppia per sintonia/canale. Al centro si ha una griglia a protezione dell'altoparlante.
Sui lati sono presenti delle griglie per l'aerazione.
Il retro è costituito da un pannello forato sul quale si ha un interruttore di accensione, dei comandi locali e fuoriesce il cavo per il collegamento alla rete elettrica.
								
L'inventore americano Philo T. Farnsworth sviluppò, nel 1927, il primo sistema pratico di televisione completamente elettronica nella storia. Il russo Vladimir Zworykin, nei laboratori americani della RCA, riuscirà poi a realizzare la televisione elettronica come prodotto commerciale nel 1939.
In Italia questa nuova tecnologia fu sviluppata a partire da metà degli anni Trenta da tre grandi aziende nazionali: la Magneti Marelli (sistema RCA), la Allocchio Bacchini (sistema Telefunken) e la Safar (sistema derivata dalla Telefunken e telepantoscopio).
Dopo un po' di sperimentazione dei diversi sistemi proposti dalle tre aziende, la Magneti Marelli e la Safar vennero autorizzate ad iniziare la produzione di apparecchi televisivi presentati alla "Fiera della Radio" del settembre 1939. L'obiettivo dell'EIAR, era quello di scegliere il sistema definitivo in tempo per il lancio ufficiale delle trasmissioni previsto per il 1942 (ventennale del regime fascista). Ma l'avvento della Guerra sospese ogni attività. Solo nel 1947 in Italia si ricominciò a parlare di Televisione.
In questi anni molte aziende straniere propongono i loro dispositivi per studi televisivi per farli testare alla RAI (L'EIAR diviene RAI nel 1946). Si afferma intanto lo "standard europeo unificato" come sistema televisivo da adottare in Europa, derivato da quello americano.
Tra il 1952 e il 1954 la RAI, concessionaria esclusiva dei servizi di radiodiffusione e televisione, trasmette regolarmente anche se in via sperimentale. Nel 1954 si ha l'inaugurazione ufficiale della televisione italiana.
La visione collettiva (nei bar, nei circoli, ecc) giocherà in questi primi anni un ruolo fondamentale.
I televisori degli anni '50 erano caratterizzati da circuiti completamente a valvole montati su di un telaio. Il tubo catodico all'inizio degli anni cinquanta passa dalla forma tonda a quella quadrata e la sua apertura di deflessione da 70° a 90°, angolo che rendeva comunque gli apparecchi molto ingombranti e profondi. Il materiale utilizzato per il mobile era quasi sempre il legno e il tubo catodico era protetto da un vetro frontale a causa dalla fragilità del tubo catodico tenuto sottovuoto.
					La parete frontale è occupata dallo schermo del cinescopio da 14 pollici protetto da un vetro e da alcuni comandi. Si hanno una manopola doppia per la regolazione di contrasto e volume, una per la regolazione orizzontale/verticale dell'immagine, una per la luminosità, una doppia per sintonia/canale. Al centro si ha una griglia a protezione dell'altoparlante.
Sui lati sono presenti delle griglie per l'aerazione.
Il retro è costituito da un pannello forato sul quale si ha un interruttore di accensione, dei comandi locali e fuoriesce il cavo per il collegamento alla rete elettrica.
L'inventore americano Philo T. Farnsworth sviluppò, nel 1927, il primo sistema pratico di televisione completamente elettronica nella storia. Il russo Vladimir Zworykin, nei laboratori americani della RCA, riuscirà poi a realizzare la televisione elettronica come prodotto commerciale nel 1939.
In Italia questa nuova tecnologia fu sviluppata a partire da metà degli anni Trenta da tre grandi aziende nazionali: la Magneti Marelli (sistema RCA), la Allocchio Bacchini (sistema Telefunken) e la Safar (sistema derivata dalla Telefunken e telepantoscopio).
Dopo un po' di sperimentazione dei diversi sistemi proposti dalle tre aziende, la Magneti Marelli e la Safar vennero autorizzate ad iniziare la produzione di apparecchi televisivi presentati alla "Fiera della Radio" del settembre 1939. L'obiettivo dell'EIAR, era quello di scegliere il sistema definitivo in tempo per il lancio ufficiale delle trasmissioni previsto per il 1942 (ventennale del regime fascista). Ma l'avvento della Guerra sospese ogni attività. Solo nel 1947 in Italia si ricominciò a parlare di Televisione.
In questi anni molte aziende straniere propongono i loro dispositivi per studi televisivi per farli testare alla RAI (L'EIAR diviene RAI nel 1946). Si afferma intanto lo "standard europeo unificato" come sistema televisivo da adottare in Europa, derivato da quello americano.
Tra il 1952 e il 1954 la RAI, concessionaria esclusiva dei servizi di radiodiffusione e televisione, trasmette regolarmente anche se in via sperimentale. Nel 1954 si ha l'inaugurazione ufficiale della televisione italiana.
La visione collettiva (nei bar, nei circoli, ecc) giocherà in questi primi anni un ruolo fondamentale.
I televisori degli anni '50 erano caratterizzati da circuiti completamente a valvole montati su di un telaio. Il tubo catodico all'inizio degli anni cinquanta passa dalla forma tonda a quella quadrata e la sua apertura di deflessione da 70° a 90°, angolo che rendeva comunque gli apparecchi molto ingombranti e profondi. Il materiale utilizzato per il mobile era quasi sempre il legno e il tubo catodico era protetto da un vetro frontale a causa dalla fragilità del tubo catodico tenuto sottovuoto.
							definizione
						televisore CRT, bianco e nero, 14 pollici, da tavolo, a valvole
					
							misure
						
							altezza: 44 cm; larghezza: 51 cm; lunghezza: 53 cm
					
							materiali
						
							legno; vetro; metallo
					
							iscrizioni
						
							tete master
																			TELAIO TIPO A2 54/ 1721 C
																			217 (commerciale/ documentaria)
MODELLO Radiomarelli RV 112 Telaio Sony KVM 1420 A TVC Data ultima revisione 13.09.2008 Collezione VALERIO MARCHESI tel 3286288632 Via Roma 89. Cassina dè Pecchi (Milano) (documentaria)
									 
								
					MODELLO Radiomarelli RV 112 Telaio Sony KVM 1420 A TVC Data ultima revisione 13.09.2008 Collezione VALERIO MARCHESI tel 3286288632 Via Roma 89. Cassina dè Pecchi (Milano) (documentaria)
							mostre
						
							Vedere Lontano. La televisione dalla trasmissione meccanica al digitale
					Milano, Triennale di Milano, 2010/05/03
								
							settore
						Telecomunicazioni
					
							bibliografia
						
							Soresini F., Di tubo in tubo : Storia dei tubi elettronici nel centenario del diodo : 1904-2004, a cura di A.I.R.E., Albino (Bergamo), Sandit, 2004
									
Grob B., La televisione, Torino, Einaudi - Edizioni Scientifiche, 1955
					Grob B., La televisione, Torino, Einaudi - Edizioni Scientifiche, 1955
							tipologia
						televisore
					
							scheda ICCD
						PST