Radiomarelli RM5


1960 post - 1965 ante

inventario
IGB-9244
autori
RadioMarelli (costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Apparecchio costituito da una scatola in legno rivestita da tela di colore blu elettrico e bianca (nella fascia centrale), dotata da coperchio anch'esso in legno ricoperto di tela dello stesso colore. Il lato superiore costituisce il piano di lavoro ed è dotato di due vani, nella parte posteriore, per la sistemazione dei cavi elettrici e del microfono. La plancia dei comandi è costituita da un piano inclinato in plastica bianca sul quale si trovano quattro pulsanti in plastica blu elettrica per l'avvio, il ravvolgimento veloce, l'arresto e l'avanzamento veloce del nastro. Ai lati della plancia sono collocate due manopole in plastica blu elettrica: la manopola di destra comprende il selezionatore del volume e il commutatore degli ingressi (radio, televisione, microfono); la manopola di sinistra comprende il selettore del volume e un pulsante per la sovrincisione del nastro; si trova infine un contatore numerico dei giri del nastro, azzerabile. Sul fianco destro della plancia si trovano due boccole per il collegamento del microfono o della radio; sul fianco sinistro sono presenti altri due boccole per il collegamento a cuffie/altoparlanti e per la presa fono. Dietro i comandi si trova lo spazio per le bobine, tra le quali si trova il commutatore della velocità del nastro a 9,5 - 4,75 - 2,38. Nel retro del piano in plastica bianca, in corrispondenza del vano sinistro, si trova un portafusibili, una boccola per la presa a terra e l'interruttore per il cambio di tensione di alimentazione. Sul lato anteriore l'apparecchio è dotata di una mascherina in plastica bianca che copre la cassa dell'autoparlante. Sul lato destro si trova la maniglia per il trasporto. La macchina è accessoriata con un microfono dinamico in plastica bianca e blu elettrico. Presa d'aria sul fondo, coperta da una mascherina in plastica bianca.

A partire dalla seconda metà degli anni '40, al termine della Seconda Guerra Mondiale, si imposero sul mercato i primi registratori magnetici, a filo e a nastro. Tuttavia i primi studi sulla registrazione magnetica risalgono alla fine del 1800 con la registrazione di un messaggio sonoro su un filo di acciaio di Valdemar Poulsen (1869-1942) nel 1898. Nella prima metà del 1900 seguirono altri tentativi, ma soltanto al termine della Seconda Guerra i registratori magnetici riuscirono a garantire prestazioni migliori dei dittafoni a cilindro. Inoltre, grazie ai prezzi concorrenziali, il magnetofono ebbe l'opportunità di diffondersi in fasce della popolazione molto più ampie del tradizionale mercato dei dittafoni. Rispetto ai cilindri, il supporto magnetico poteva essere immediatamente riavvolto e registrato nuovamente. I primi registratori magnetici erano a filo d'acciaio, ma già negli anni '50 il nastro magnetizzato si impose come principale supporto per la registrazione fino all'affermarsi delle tecnologie digitali negli anni '90.
definizione
magnetofono a valvole
misure
altezza: 19 cm ca.; larghezza: 37,5 cm ca.; lunghezza: 34 cm ca.
materiali
legno; metallo; plastica; tela
acquisizione
Cavenago Bignami (1997)
iscrizioni
RADIOMARELLI RM5 (commerciale)
RADIOMARELLI RM5 (commerciale)
57357 (documentaria)
RM / 5 (commerciale)
9244 (inventariale)
settore
Tecniche del suono
bibliografia
Morton D., Off the record : the technology and culture of sound recording in America, Piscataway, Rutgers University Press, 2000

Assante E./ Ballanti F., La musica registrata, Roma, Audino, 2004
tipologia
magnetofono
scheda ICCD
PST