Regisratore a nastro magnetico Geloso G 268
1961 circa
inventario
IGB-10591
autori
John Geloso S.A.
(costruttore/ progettista/ designer)
collocazione
deposito
descrizione
Apparecchio di forma rettangolare con involucro in materiale plastico color bianco, chiuso da una coperchio in plastica trasparente. Nella base sono inseriti il motore, i circuiti di funzionamento e l'altoparlante. Sulla superficie superiore sono presenti tutti i dispositivi d'uso ovvero due fusi nei quali sono inserite due bobine di nastro magnetico e alcuni comandi: un tasto nero per il fermo, uno rosso per la registrazione, uno giallo per il riavvolgimento, uno verde per l'ascolto, accanto l'interruttore generale, una spia di accensione e due potenziometri per la regolazione dei toni e del volume. Il nastro magnetico scorre tra le due testine di registrazione e riproduzione.
Sotto le testine è presente un indicatore del livello di registrazione e una leva di avanzamento rapido e caricamento nastro. Nel margine sinistro in basso è presente un contagiri-nastro.
Nella parte alta si ha un selettore per le tre velocità possibili: 9,5 - 4,75 - 2,38cm/sec.
Sul retro del registratore si trovano una presa contrassegnata con "Microfono", l'attacco per i comandi a distanza (telecomandi), una presa per cuffia e per il controllo delle registrazioni, l'attacco per un altoparlante esterno o per un amplificatore di potenza, il fusibile di protezione e la presa per il cordone di alimentazione.
Sotto alla base si trovano una griglia per l'aerazione e un cambiatensioni.
Era venduto con alcun accessori (ora mancanti): due microfoni Geloso/ una bobina n. 108/ LP con 260 m di nastro magnetico/ una bobina n. 108 vuota di diametro mm 127 di materia plastica trasparente/ una custodia-borsa originale.
Il primo sistema di registrazione del suono su una sottile lamina d'acciaio risale al 1898 con il telegrafono di Valdemar Poulsen. L'invenzione del magnetofono si deve ad Arrigo Castelli nel 1947. Inizialmente si trattava di registrazione su filo magnetico poi su nastro.
La "Geloso" produceva magnetofoni su licenza Castelli. Questo magnetofono era venduto al prezzo di catalogo ANIE (1961-62) a Lire 56.000.
Il nastro magnetico avvolto su bobine era comunque difficile da maneggiare e soggetto a facili danneggiamenti. A metà anni sessanta nascono le audiocassette, destinate a soppiantare sia l'uso dei registratori a nastro che dei dischi in vinile per la loro semplicità d'uso e per il basso costo.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale le forze riformiste, escluse dal governo e dalla politica, erano alla ricerca di formule operative in grado di riconciliare cultura e realtà. Tutto rifletteva il desiderio di ristabilire un rapporto conoscitivo attivo tra classe intellettuale e masse.
Nel frattempo, la ripresa economica vedeva la crescente richiesta di oggetti che fossero simbolo di modernità e ricchezza
Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale alla fine degli anni '50 la maggior parte degli arredi domestici era realizzato, almeno in Italia, in legno, in tubolare metallico, in imbottiti tradizionali, secondo processi già collaudati dalla produzione artigianale, destinati quindi a piccoli mercati locali o alle piccole serie. Diventava quindi necessaria una riorganizzazione della produzione, sia internamente alle aziende, sia attraverso le rete dei terzisti, per garantire una vera serialità e omogeneità dei prodotti, e per rispondere alla crescente esigenza di una produzione veloce. In questi anni il design si pose come interlocutore strategico delle piccole e medie industrie tecnologiche e, grazie ai nuovi materiale plastici, potè reinterpretare il rapporto tra l'utente e gli oggetti quotidiani. Vennero ideati oggetti facilmente lavabili, impilabili, studiati per risolvere problemi di componibilità e di flessibilità. Le materie plastiche divengono scelta privilegiata dei designer per le loro qualità tattili, di infrangibilità, possibilità di colori, serialità.
Sotto le testine è presente un indicatore del livello di registrazione e una leva di avanzamento rapido e caricamento nastro. Nel margine sinistro in basso è presente un contagiri-nastro.
Nella parte alta si ha un selettore per le tre velocità possibili: 9,5 - 4,75 - 2,38cm/sec.
Sul retro del registratore si trovano una presa contrassegnata con "Microfono", l'attacco per i comandi a distanza (telecomandi), una presa per cuffia e per il controllo delle registrazioni, l'attacco per un altoparlante esterno o per un amplificatore di potenza, il fusibile di protezione e la presa per il cordone di alimentazione.
Sotto alla base si trovano una griglia per l'aerazione e un cambiatensioni.
Era venduto con alcun accessori (ora mancanti): due microfoni Geloso/ una bobina n. 108/ LP con 260 m di nastro magnetico/ una bobina n. 108 vuota di diametro mm 127 di materia plastica trasparente/ una custodia-borsa originale.
Il primo sistema di registrazione del suono su una sottile lamina d'acciaio risale al 1898 con il telegrafono di Valdemar Poulsen. L'invenzione del magnetofono si deve ad Arrigo Castelli nel 1947. Inizialmente si trattava di registrazione su filo magnetico poi su nastro.
La "Geloso" produceva magnetofoni su licenza Castelli. Questo magnetofono era venduto al prezzo di catalogo ANIE (1961-62) a Lire 56.000.
Il nastro magnetico avvolto su bobine era comunque difficile da maneggiare e soggetto a facili danneggiamenti. A metà anni sessanta nascono le audiocassette, destinate a soppiantare sia l'uso dei registratori a nastro che dei dischi in vinile per la loro semplicità d'uso e per il basso costo.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale le forze riformiste, escluse dal governo e dalla politica, erano alla ricerca di formule operative in grado di riconciliare cultura e realtà. Tutto rifletteva il desiderio di ristabilire un rapporto conoscitivo attivo tra classe intellettuale e masse.
Nel frattempo, la ripresa economica vedeva la crescente richiesta di oggetti che fossero simbolo di modernità e ricchezza
Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale alla fine degli anni '50 la maggior parte degli arredi domestici era realizzato, almeno in Italia, in legno, in tubolare metallico, in imbottiti tradizionali, secondo processi già collaudati dalla produzione artigianale, destinati quindi a piccoli mercati locali o alle piccole serie. Diventava quindi necessaria una riorganizzazione della produzione, sia internamente alle aziende, sia attraverso le rete dei terzisti, per garantire una vera serialità e omogeneità dei prodotti, e per rispondere alla crescente esigenza di una produzione veloce. In questi anni il design si pose come interlocutore strategico delle piccole e medie industrie tecnologiche e, grazie ai nuovi materiale plastici, potè reinterpretare il rapporto tra l'utente e gli oggetti quotidiani. Vennero ideati oggetti facilmente lavabili, impilabili, studiati per risolvere problemi di componibilità e di flessibilità. Le materie plastiche divengono scelta privilegiata dei designer per le loro qualità tattili, di infrangibilità, possibilità di colori, serialità.
definizione
magnetofono a valvole, a tre velocità
misure
altezza: 15 cm ca.; larghezza: 34 cm ca.; lunghezza: 21,5 cm ca.; peso: 5,8 kg ca.; potenza: 2,5 W ca.; potenza: 38 VA ca.; potenza: 8 VA ca.
materiali
plastica; metallo
acquisizione
Società Geloso (2004)
iscrizioni
Geloso JG G. 268/ ALTA FEDELTA' (commerciale/ documentaria)
LINEA/ CUFFIA CONTROLLO/ ALTOPARLANTE ESTERNO (funzionale)
CAMBIO TENSIONI/ 110V/ 125V/ 160V/ 220V (funzionale)
Geloso 268/ LICENZA MAGNETOFONI CASTELLI (documentaria)
LINEA/ CUFFIA CONTROLLO/ ALTOPARLANTE ESTERNO (funzionale)
CAMBIO TENSIONI/ 110V/ 125V/ 160V/ 220V (funzionale)
Geloso 268/ LICENZA MAGNETOFONI CASTELLI (documentaria)
settore
Tecniche del suono
bibliografia
Catalogo radio, Catalogo radio, televisione, elettroacustica 1961-1962 / Associazione nazionale industrie elettrotecniche (ANIE), Milano, ANIE, 1961
G 268, G 268 Registratore magnetico ad alta fedeltà o per lunghe registrazioni (presa per comandi elettrici a distanza), in Bollettino Tecnico Geloso, Milano, Geloso, 1932-1972, n. 81, estate 1961
Branzi A., Capire il design, a cura di Branzi A., Giunti Editore, 2007
Magnaghi E., 50 anni di attività con la tecnica della registrazione e riproduzione analogica, Lomello, digilander.libero.it, 2005
G 268, G 268 Registratore magnetico ad alta fedeltà o per lunghe registrazioni (presa per comandi elettrici a distanza), in Bollettino Tecnico Geloso, Milano, Geloso, 1932-1972, n. 81, estate 1961
Branzi A., Capire il design, a cura di Branzi A., Giunti Editore, 2007
Magnaghi E., 50 anni di attività con la tecnica della registrazione e riproduzione analogica, Lomello, digilander.libero.it, 2005
tipologia
magnetofono
scheda ICCD
PST