proiettore cinematografico elettrico, per pellicole 35mm


1945 - 1955

inventario
IGB-8664
autori
Comelli, Angelo (progettista/ costruttore) ; La Scuola (costruttore obiettivo)
collocazione
deposito
descrizione
Proiettore di forma quasi cubica e aspetto molto spigoloso.
Nella parte sinistra è contenuto il motore elettrico, nella parte destra l'apparato illuminante anch'esso elettrico. Entrambi sono collegati al dispositivo di alimentazione mediante due boccole poste sul retro e sono attivati mediante due deviatori posti sempre sul retro.
La parte superiore dove è contenuto il dispositivo illuminante è fessurata per permettere il raffreddamento ma è disponibile un coperchio ad incastro.
Nella parte anteriore sono inserite due spine in metallo sulle quali sono inserite due bobine metalliche, una per la pellicola non ancora proiettata e l'altra per quella già proiettata. Tra le due è inserito l'obiettivo La Scuola Super Lumen 1:2 f=105mm. L'obiettivo è incernierato sul lato esterno. Facendolo ruotare si vedono l'otturatore costituito da un disco in ottone, oscurato per metà da un foglio in plastica nera. Dietro all'otturatore si vede la guida dove passa la pellicola e la finestrella dove passa il fotogramma che viene illuminato e quindi proiettato (dimensioni del fotogramma 8x25mm).
Una rotella posta lateralmente permette di far ruotare manualmente la bobina superiore.
Corredano l'apparecchio un negativo con relativa stampa a contatto di una veduta di Milano (25x115mm), 10 stampe bianco e nero di vedute di Milano (6x10cm), e l'obiettivo La Scuola Super Lumen 1:2 f=105 mm.

Il primo spettacolo a pagamento della storia del cinema fu tenuto dai fratelli Lumiere a Parigi nel 1895 ed usava una pellicola da 35mm. Questa pellicola veniva prodotta dalla Eastmann Kodak con quattro perforazioni rettangolari poste sui lati di ciascun fotogramma, che inizialmente aveva dimensioni 18x24m. Venne utilizzato soprattutto per riprese e proiezioni professionali.
Successivamente vennero prodotti diversi formati sia più grandi che ridotti rispetto a questo. I più grandi come il 70mm, per immagini più luminose e proiezioni su schermi più grandi, i più piccoli per questioni economiche a d uso amatoriale.
In generale bisogna anche ricordare che il più grande passo avanti rispetto all'uso amatoriale di cineprese e proiettori venne fatto con l'avvento delle pellicole in acetato in sostituzione di quelle in nitrato, altamente infiammabile. Queste pellicole si sotituirono ovviamente anche nell'ambito professionale.
I formati ridotti che ebbero maggiore diffusione furono il 9.5mm, il 16mm, l'8mm in tutte le sue varianti e il Super 8.
La massima diffusione delle ultime cineprese a pellicola si ebbe tra il 1980 e il 1982. Nel 1985 la produzione cessò a causa dell'avvento del nastro magnetico. Oggi a sua volta superato dalle videocamere digitali.
Le cineprese e i proiettori seguirono l'evoluzione delle pellicole, diventando sempre più piccoli e maneggevoli, adattandosi ai nuovi formati disponibili . Dal punto di vista tecnico l'evoluzione di obiettivi, diaframmi, otturatori, telemetri, ottiche porterà ad apparecchi sempre più accessoriati ma anche di facile uso soprattutto per il cineasta amatoriale.
Questo proiettore è stato progettato e realizzato artigianalmente da Angelo Comelli e donato al Museo dal figlio Antonio nel 1979.
definizione
proiettore cinematografico elettrico, per pellicole 35mm
misure
altezza: 33 cm ca.; larghezza: 23 cm ca.; lunghezza: 34 cm ca.; peso: 7 kg ca.
materiali
metallo; vetro
acquisizione
Comelli, Antonio (1979)
iscrizioni
"SUPER LUMEN" F=105 - 1:2- (documentaria)
MUSEO SCIENZA 8664 MILANO (documentaria)
settore
Fotocinematografia
tipologia
proiettore cinematografico
scheda ICCD
PST