Calcolatrice Monroe


1920 ca.

inventario
IGB-10939
autori
Monroe (costruttore) ; Baldwin, Frank Stephen (inventore)
collocazione
deposito
descrizione
Calcolatrice meccanica a tastiera estesa, costituita da un corpo metallico con verniciatura craquelé verde scuro su cui è montato un carello mobile. La macchina poggia su quattro piedini di gomma e presenta due gambe posteriori estraibili. La tastiera è formata da otto colonne di tasti in gomma dura, numerati da 1 a 9, più una riga inferiore di tasti rossi per lo zero. Alla destra della tastiera si trovano tre tasti di colore rosso che costituiscono i comandi delle operazioni: un tasto per l'azzeramento della tastiera, un tasto per addizioni e sottrazioni e un tasto per moltiplicazioni e divisioni. Ogni colonna di numeri è inframezzata da un indicatore visivo per il riconoscimento delle cifre decimali. Sul lato destro della macchina è situata la manovella per le operazioni. Sul lato anteriore è presenta la leva che comanda lo spostamento del carrello. Sul carrello sono posti due indicatori, uno inferiore, costituito da sedici finestrelle sul quale viene indicato il risultato di addizione e moltiplicazione e il dividendo della divisione, e uno superiore, formato da otto finestrelle per la visualizzazione del moltiplicatore della moltiplicazione e il quoziente della divisione. Sul lato destro del carrello è situata la manovella per l'azzeramento degli indicatori. L'apparecchio è conservato in una valigetta, provvista di chiave.

Nell'evoluzione del calcolo automatizzato, il passaggio dalle addizionatrici alle calcolatrici è caratterizzato dall'introduzione di un organo meccanico, detto traspositore, che consente l'automazione della moltiplicazione; per mezzo della registrazione del moltiplicatore su un un numeratore, il traspositore permette di eseguire la moltiplicazione con la ripetizione automatica dell'addizione, senza la necessità della continua reimpostazione dei numeri. La prima macchina di questo tipo fu realizzata tra il 1671 e il 1694 dal filosofo e matematico tedesco Gottfried Leibniz, che sviluppò la macchina aritmetica di Pascal del 1642. Il traspositore di Leibniz consisteva in un pignone con denti di diversa lunghezza. Una soluzione alternativa venne intrapresa dal fisico e matematico veneziano Giovanni Poleni che, nella costruzione della propria macchina da calcolo, utilizzò un traspositore costituito da una ruota con un numero variabile di denti.
Il progetto di Frank Stephen Baldwin, coniugando soluzioni meccaniche derivate da entrambe le concezioni del traspositore, permise alla Monroe di essere tra le prime aziende ad introdurre sul mercato delle calcolatrici dotate di tastiera al posto di sistemi di leve, garantendo un notevole miglioramento delle prestazioni. La prima calcolatrice Monroe venne realizzata nel 1912, ma le vendite incominciarono massicciamente solo dal 1914 in poi.
definizione
calcolatrice meccanica
misure
altezza: 9,2 cm; larghezza: 29 cm; lunghezza: 23,5 cm; altezza: 11 cm (valigetta); larghezza: 32,5 cm (valigetta); lunghezza: 32 cm (valigetta)
materiali
metallo; gomma; ebanite
acquisizione
Turkheimer, Cesare (2008)
iscrizioni
MONROE / REGISTERED TRADEMARK (commerciale)
MONROE / CALCULATING MACHINE COMPANY / NEW YORK, U.S.A. (commerciale)
CARLO ALLEVIN / TORINO - VIA LAGRANGE, 4 (commerciale)
settore
Calcolo e Informatica
bibliografia
Libro istruzioni, Libro istruzioni : della macchina addizionatrice - calcolatrice : Monroe, Torino, Carlo Allevin

Dal Quipu, Dal Quipu al Chip : mostra storica del calcolo, a cura di Soresini F., Milano, Smau, 1988
tipologia
calcolatrice
scheda ICCD
PST