Diehl A 18
1952 post - 1953 ante
inventario
IGB-8682
autori
Diehl
(costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Calcolatrice elettromeccanica a tastiera estesa, dotata di un carello mobile e coperta da una carrozzeria in plastica marrone, con superficie zigrinata. La macchina è provvista di una tastiera estesa, composta da 81 tasti in plastica beige a sezione quadrata, distribuiti su nove colonne e numerati da 1 a 9. I comandi operativi sono costituiti da dieci tasti in plastica di colore marrone scuro, situati alla destra della tastiera numerica: due tasti servono per l'addizione e la sottrazione, due tasti per moltiplicazione e divisione, due tasti per gli spostamenti del carrello, tre tasti per l'azzeramento dei tre visualizzatori ed infine un tasto per l'avvio delle operazioni. Al di sopra della tastiera è situato il visualizzatore di ingresso delle cifre impostate, costituito da nove finestrelle, una per ogni colonna di tasti. Nella parte posteriore della calcolatrice è sistemato il carrello mobile su cui sono posti il totalizzatore a diciotto finestrelle e un numeratore a nove finestrelle per la visualizzazione del moltiplicatore della moltiplicazione e il quoziente della divisione. Il cavo elettrico per l'alimentazione della calcolatrice esce dal fianco destro dell'apparecchio. La macchina è accessoriata con un telo plastificato di copertura.
Nell'evoluzione del calcolo automatizzato, il passaggio dalle addizionatrici alle calcolatrici è caratterizzato dall'introduzione di un organo meccanico, detto traspositore, che consente l'automazione della moltiplicazione; per mezzo della registrazione del moltiplicatore su un un numeratore, il traspositore permette di eseguire la moltiplicazione con la ripetizione automatica dell'addizione, senza la necessità della continua reimpostazione dei numeri. La prima macchina di questo tipo fu realizzata tra il 1671 e il 1694 dal filosofo e matematico tedesco Gottfried Leibniz, che sviluppò la macchina aritmetica di Pascal del 1642. Il traspositore di Leibniz consisteva in un pignone con denti di diversa lunghezza. Una soluzione alternativa venne intrapresa dal fisico e matematico veneziano Giovanni Poleni che, nella costruzione della propria macchina da calcolo, utilizzò un traspositore costituito da una ruota con un numero variabile di denti.
La Diehl A rientra nella tipologia delle calcolatrici pensate da Leibniz, utilizzando un pignone con denti di diversa lunghezza per l'impostazione delle cifre. Questo modello, introdotto nel 1952, segnò l'ingresso della Diehl, azienda siderurgica alla ricerca di nuovi sbocchi commerciali dopo lo sforzo bellico, nel mercato in grande espansione delle macchine da calcolo per ufficio.
Nell'evoluzione del calcolo automatizzato, il passaggio dalle addizionatrici alle calcolatrici è caratterizzato dall'introduzione di un organo meccanico, detto traspositore, che consente l'automazione della moltiplicazione; per mezzo della registrazione del moltiplicatore su un un numeratore, il traspositore permette di eseguire la moltiplicazione con la ripetizione automatica dell'addizione, senza la necessità della continua reimpostazione dei numeri. La prima macchina di questo tipo fu realizzata tra il 1671 e il 1694 dal filosofo e matematico tedesco Gottfried Leibniz, che sviluppò la macchina aritmetica di Pascal del 1642. Il traspositore di Leibniz consisteva in un pignone con denti di diversa lunghezza. Una soluzione alternativa venne intrapresa dal fisico e matematico veneziano Giovanni Poleni che, nella costruzione della propria macchina da calcolo, utilizzò un traspositore costituito da una ruota con un numero variabile di denti.
La Diehl A rientra nella tipologia delle calcolatrici pensate da Leibniz, utilizzando un pignone con denti di diversa lunghezza per l'impostazione delle cifre. Questo modello, introdotto nel 1952, segnò l'ingresso della Diehl, azienda siderurgica alla ricerca di nuovi sbocchi commerciali dopo lo sforzo bellico, nel mercato in grande espansione delle macchine da calcolo per ufficio.
definizione
calcolatrice elettromeccanica
misure
altezza: 16 cm; larghezza: 47 cm; lunghezza: 36 cm; peso: 20 kg
materiali
plastica; metallo
acquisizione
Gagliardi, Gagliardo (1979)
iscrizioni
DIEHL (commerciale)
ARCHIMEDES / LIZENZ (commerciale)
HEINRICH DIEHL G.M.B.H. / RECHENMASCHINENFABRIK / NURNBERG, STEPHANSTR. 49 / MOD. A 18 / FABR. NR. 10620 / VOLT 220 PER. 50 HZ (documentaria)
DIEHL (commerciale)
8682 (inventariale)
ARCHIMEDES / LIZENZ (commerciale)
HEINRICH DIEHL G.M.B.H. / RECHENMASCHINENFABRIK / NURNBERG, STEPHANSTR. 49 / MOD. A 18 / FABR. NR. 10620 / VOLT 220 PER. 50 HZ (documentaria)
DIEHL (commerciale)
8682 (inventariale)
settore
Calcolo e Informatica
bibliografia
Soresini F., Storia del calcolo automatico, Roma, Confederazione Generale dell'Industria Italiana, 1977, 3
I.B.M. Italia, Il calcolo automatico nella storia / Guida ai visitatori della mostra dedicata al "Calcolo automatico nella storia" ed organizzata dalla IBM ITALIA al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, Milano, I.B.M. Italia, 1959
Rechnerlexikon, Rechnerlexikon : Die große Enzyklopädie des mechanischen Rechnens, 2005
I.B.M. Italia, Il calcolo automatico nella storia / Guida ai visitatori della mostra dedicata al "Calcolo automatico nella storia" ed organizzata dalla IBM ITALIA al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, Milano, I.B.M. Italia, 1959
Rechnerlexikon, Rechnerlexikon : Die große Enzyklopädie des mechanischen Rechnens, 2005
tipologia
calcolatrice
scheda ICCD
PST