Calcolatrice di Leibniz
1940 - 1960
inventario
D-777
autori
Leibniz, Gottfried Wilhelm
(inventore)
; Guatelli, Roberto A.
(costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
La macchina, in scala rispetto all'originale, è completamente in ottone e acciaio, salvo le prese in legno delle due manovelle visibili una sul fronte e l'altra ad un'estremità della macchina. Sul fronte anteriore è presente una prima parte della macchina, la sezione di input, con otto manopoline in ottone che permettono di inserire il numero su cui operare. In questa stessa sezione della macchina, a destra, è presente una manopola di selezione del numero da moltiplicare (moltiplicatore); mentre la manovella sul fronte, con la presa in legno, permette, se ruotata, di eseguire l'operazione. Sul lato posteriore della macchina, sono visibili sedici finestrelle che visualizzano il risultato dell'operazione; questa parte della macchina è la sezione di accumulazione a sedici cifre decimali detta appunto accumulatore.
La sezione di input è montata su binari e grazie alla rotazione della manovella con presa in legno all'estremità sinistra della macchina, è possibile spostarla lungo la sezione dell'accumulatore.
Il matematico Gottfried Wilhelm Leibniz progetta nel 1671 una machina capace di attuare la moltiplicazione, utilizzando pignoni con denti di lunghezza proporzionale al valore delle singole cifre; l'esecuzione meccanica delle moltiplicazioni avviene sotto forma di addizioni ripetute.
Il concetto innovativo della macchina di Leibniz, fu quello di 'memorizzare' il moltiplicando grazie ad un congegno battezzato 'tamburo a denti scalati' (stepped drum), con il quale sarebbe bastato girare ripetutamente una manovella per continuare a sommare un numero a se stesso, senza doverlo riscrivere ogni volta. Con un opportuno accorgimento era anche possibile eseguire moltiplicazioni di due numeri di più cifre.
La sezione di input è montata su binari e grazie alla rotazione della manovella con presa in legno all'estremità sinistra della macchina, è possibile spostarla lungo la sezione dell'accumulatore.
Il matematico Gottfried Wilhelm Leibniz progetta nel 1671 una machina capace di attuare la moltiplicazione, utilizzando pignoni con denti di lunghezza proporzionale al valore delle singole cifre; l'esecuzione meccanica delle moltiplicazioni avviene sotto forma di addizioni ripetute.
Il concetto innovativo della macchina di Leibniz, fu quello di 'memorizzare' il moltiplicando grazie ad un congegno battezzato 'tamburo a denti scalati' (stepped drum), con il quale sarebbe bastato girare ripetutamente una manovella per continuare a sommare un numero a se stesso, senza doverlo riscrivere ogni volta. Con un opportuno accorgimento era anche possibile eseguire moltiplicazioni di due numeri di più cifre.
definizione
calcolatrice meccanica
misure
altezza: 10 cm; profondità: 21 cm; lunghezza: 53 cm; peso: 5 kg
materiali
ottone; legno
acquisizione
I.B.M. Italia (1975)
settore
Calcolo e Informatica
bibliografia
Soresini F., Storia del calcolo automatico, Roma, Confederazione Generale dell'Industria Italiana, 1977, 3
I.B.M. Italia, Il calcolo automatico nella storia / Guida ai visitatori della mostra dedicata al "Calcolo automatico nella storia" ed organizzata dalla IBM ITALIA al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, Milano, I.B.M. Italia, 1959
I.B.M. Italia, Il calcolo automatico nella storia / Guida ai visitatori della mostra dedicata al "Calcolo automatico nella storia" ed organizzata dalla IBM ITALIA al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, Milano, I.B.M. Italia, 1959
tipologia
calcolatrice
scheda ICCD
PST