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Aeroplano SAI Ambrosini Super S.7

Stefanutti, Sergio / SAI Ambrosini 1951 Monoplano da addestramento ad ala bassa montata a sbalzo, monomotore. L'ala, in un pezzo unico, presenta un profilo laminare ed ha una struttura costituita da due longheroni lungo tutta l'ala ed un terzo longherone limitato alla parte centrale, in corrispondenza delle gambe del carrello; gli alettoni e gli ipersostenitori, entrambi in legno, sono attaccati ad un falso longherone posto in corrispondenza del bordo di uscita dell'ala. La fusoliera è interamente in legno, con una conformazione a guscio, e rivestita di compensato intelato; l'ossatura è costituita da quattro travi che sostengono ordinate e correnti; le ultime due ordinate in coda costituiscono il longherone che forma la deriva. Gli impennaggi comprendono, oltre alla deriva integrata alla fusoliera, anche due piani stabilizzatori costituiti da un unico pezzo, di concezione simile all'ala. L'abitacolo è dotato di una copertura ampiamente finestrata, apribile da entrambi i lati; il seggiolino del pilota è realizzato in lega leggera. Il velivolo è equipaggiato con un motore de Havilland Gipsy Queen da 340 cavalli che muove un'elica tripala; tre serbatoi alari servono per contenere il carburante. Il carrello è costituito da un triciclo posteriore in cui le ruote anteriori, poste sotto l'ala, sono retrattili con rotazione verso l'interno e dotate di ammortizzatori oleo-pneumatici, mentre il ruotino posteriore orientabile è carenato ma non retrattile. L'aeroplano infine presenta una verniciatura grigia metallizzata, con una fascia verde nella parte anteriore. IGB-8359

Zoegling

L'aliante libratore Zoegling era usato soprattutto per insegnare i rudimenti di pilotaggio nelle scuole di volo. Lo Zoegling del Museo , con ogni probabilità è stato costruito artigianalmente nel primo dopo guerra ed appartiene ad un modello derivato dallo Zoegling classico degli anni Venti, in quanto presenta una struttura a doppia trave di coda e non a singolo trave come sul modello originale. Tale modifica, già realizzata in Germania prima della guerra per ragioni di robustezza strutturale, ha trovate qualche applicazione anche in Italia, specie in Veneto. Nel primo dopo guerra, quando volare era difficile e costoso, il libratore costituiva un modo semplice economico e senza burocrazia, per poter stare brevemente in aria ed imparare i primi rudimenti del pilotaggio. Lo Zoegling in oggetto non pare aver mai avuto una immatricolazione ufficiale. Da Museoscienza n. 6 anno 1975, pag. 50: "è stato donato al Museo un interessante esemplare del leggendario veleggiatore <>. Il cimelio è stato donato dal serg. magg. Pilota da caccia Ferdinando Zanardi divenuto poi Capo Nucleo dell'Associazione Arma Aeronautica. Su questo Zoegling, Zanardi imparò a volare nel 1936, partecipando l'anno dopo (1937) alla manifestazione aerea fra i più giovani piloti. Entrato in Aeronautica nel 1939 partecipò alla guerra 1940-43 valorosamente meritandosi 2 medaglie d'argento, 1 di bronzo, 2 croci di guerra. Zanardi pilotò tutti i tipi di aereo fino al Macchi MC 202." Articolo relativo al Ns. Zoegling n°435 a p.19 . Notizie storiche su su la rivista "Volo a vela 1952" a cura dell'Associazione volovelistica milanese, inv.Bibl. MNST37054, collocazione MNST MISC E.1135. IGB-8415