Rivelatore di particelle dell'esperimento BaBar
BaBar è stato un rivelatore di particelle a tecnologia multistrato. Nella zona di interazione, posta nel centro del rivelatore, elettroni da 9 GeV entravano in collisione con antielettroni (positroni) da 3,1 GeV per produrre un'energia di collisione del centro di massa di 10,58 GeV.
Per rilevare le particelle prodotte dall'interazione, per lo più coppie di mesoni B0 e anti-B0 piuttosto che coppie di mesoni B+ e B-, esistevano una serie di sottosistemi disposti cilindricamente attorno alla regione centrale che era occupata dall'inseguitore di vertice al silicio (SVT) lo strumento oggetto di questa scheda. L'SVT è composto da 5 strati di strisce di silicio a doppia faccia in grado di registrare tracce di particelle cariche anche molto vicine alla regione di interazione all'interno di BaBar.
Più all'esterno rispetto a SVT vi era una Camera di deriva (DCH) composta da 40 strati di fili immersi in uno specifico gas che rilevavano le tracce delle particelle cariche che erano in grado di allontanarsi dal punto centrale fornendo una misurazione della loro quantità di moto.
Vi era poi un rilevatore di luce Cherenkov (DIRC) composto da 144 barre di silice fusa e un calorimetro elettromagnetico (EMC) realizzato con 6580 cristalli scintillatori in Ioduro di Cesio usato per identificare elettroni e antielettroni.
Nella parte più esterna di BaBar era collocato l'enorme magnete, in grado di produrre un campo di 1,5 T all'interno del rivelatore, che veniva usato per piegare le tracce delle particelle cariche consentendone la deduzione della quantità di moto.
D-1261