Televisore Brionvega Yades 23"
1964 - 1966
inventario
IGB-14975
autori
collocazione
deposito
descrizione
Mobile in legno verniciato a poliestere con facce leggermente bombate e base in legno separata dal resto del mobile che contiene i comandi d'uso. Lo schermo del cinescopio occupa tutta la parte superiore ed è tenuto in posizione da quattro sbarrette in metallo poste ai vertici. Il cinescopio è di tipo bonded sheld - velvetone, da 23 pollici con angolo di deflessione da 110°.
I comandi constano in due rotelle per la selezione dei due programmi (1 e 2) e due per la regolazione di contrasto e luminosità. Tra le rotelle si ha una tastiera (tipo pianoforte) di cinque tasti bianchi rettangolari con le indicazioni I, E, T, S, P.
Il retro è in plastica nera forata per l'aerazione.
Sul retro si trovano un selettore per i canali VHF da A ad H e una manopola per i canali UHF da 5 a 35. SI hanno inoltre le viti per la regolazione di linearità orizzontale superiore inferiore, ampiezza verticale e orizzontale, fuoco, frequenza orizzontale, sensibilità, controllo automatico, cancellazione righe e regolazione fine della sintonia automatica, un cambia tensione. Dal retro fuoriesce il cavo per il collegamento alla rete elettrica.
All'interno si ha un circuito a valvole (16) e due transistor (il gruppo UHF è a transistor), diodi a cristallo (7), due raddrizzatori metallici, una fotocellula (funzioni di valvole: 38), il cinescopio, l'altoparlante ellittico frontale.
L'inventore americano Philo T. Farnsworth sviluppò, nel 1927, il primo sistema pratico di televisione completamente elettronica nella storia. Il russo Vladimir Zworykin, nei laboratori americani della RCA, riuscirà poi a realizzare la televisione elettronica come prodotto commerciale nel 1939.
La visione collettiva (nei bar, nei circoli, ecc) giocherà nei primi anni un ruolo fondamentale.
Fino agli anni '50 i televisori erano caratterizzati da circuiti completamente a valvole montati su di un telaio. Il tubo catodico, all'inizio degli anni cinquanta, passa dalla forma tonda a quella quadrata e la sua apertura di deflessione da 70° a 90°, angolo che rendeva comunque gli apparecchi molto ingombranti e profondi. Il materiale utilizzato per il mobile era quasi sempre il legno e il tubo catodico era protetto da un vetro frontale a causa dalla fragilità del tubo catodico tenuto sottovuoto.
Già agli inizi degli anni '60 il panorama cambia: il pubblico diventa più numeroso, la visione non è più collettiva ma familiare, non ancora privata.
I tubi catodici assumono angoli di deflessione ancora più ampi (fino a 110°) riducendone così le dimensioni. Nel tubo catodico viene integrata la protezione (bonded) e nei televisori sparisce quindi il vetro frontale. Il legno comincia ad essere verniciato in poliestere.
Gradualmente, nel corso degli anni '60, i transistor sostituiranno le valvole, le materie plastiche sostituiranno il legno e l'aspetto dei televisori cambierà velocemente. Altro grande passo avanti di questi anni sarà la nascita della televisione a colori.
Il primo modello di televisore a transitor fu della Sony nel 1959. Il primo televisore a transitor in Europa si ebbe nel 1962 su progetto di Marco Zanuso e Richard Sapper per la Brionvega, era il Doney 14, vincitore del Compasso d'Oro.
Sempre della coppia Zanuso/Sapper è anche questo modello Yades 23" del 1962 (e modelli successivi con piccole modifiche). Prezzo di listino ANIE dell'epoca: Lire 290.000.
Questo modello era concepito come un oggetto d'arredamento dalla forma inusuale. Era un apparecchio tecnologicamente molto all'vanguardia con schermo non riflettente, automaticità sui programmi e il contrasto delle immagini in rapporto luce-ambiente, circuito a transistor e altoparlanti ad alta fedeltà.
Nella seconda metà degli anni '70 si ebbe un altro passo avanti sia nel modo di rapportarsi con la TV a causa della diffusione del telecomando, sia per questioni tecniche grazie all'avvento della microelettronica.
La Brionvega fu tra le aziende italiane più all'avanguardia in questi anni '60/ '80, grazie anche ai numerosi designer che collaboravano con l'azienda.
I comandi constano in due rotelle per la selezione dei due programmi (1 e 2) e due per la regolazione di contrasto e luminosità. Tra le rotelle si ha una tastiera (tipo pianoforte) di cinque tasti bianchi rettangolari con le indicazioni I, E, T, S, P.
Il retro è in plastica nera forata per l'aerazione.
Sul retro si trovano un selettore per i canali VHF da A ad H e una manopola per i canali UHF da 5 a 35. SI hanno inoltre le viti per la regolazione di linearità orizzontale superiore inferiore, ampiezza verticale e orizzontale, fuoco, frequenza orizzontale, sensibilità, controllo automatico, cancellazione righe e regolazione fine della sintonia automatica, un cambia tensione. Dal retro fuoriesce il cavo per il collegamento alla rete elettrica.
All'interno si ha un circuito a valvole (16) e due transistor (il gruppo UHF è a transistor), diodi a cristallo (7), due raddrizzatori metallici, una fotocellula (funzioni di valvole: 38), il cinescopio, l'altoparlante ellittico frontale.
L'inventore americano Philo T. Farnsworth sviluppò, nel 1927, il primo sistema pratico di televisione completamente elettronica nella storia. Il russo Vladimir Zworykin, nei laboratori americani della RCA, riuscirà poi a realizzare la televisione elettronica come prodotto commerciale nel 1939.
La visione collettiva (nei bar, nei circoli, ecc) giocherà nei primi anni un ruolo fondamentale.
Fino agli anni '50 i televisori erano caratterizzati da circuiti completamente a valvole montati su di un telaio. Il tubo catodico, all'inizio degli anni cinquanta, passa dalla forma tonda a quella quadrata e la sua apertura di deflessione da 70° a 90°, angolo che rendeva comunque gli apparecchi molto ingombranti e profondi. Il materiale utilizzato per il mobile era quasi sempre il legno e il tubo catodico era protetto da un vetro frontale a causa dalla fragilità del tubo catodico tenuto sottovuoto.
Già agli inizi degli anni '60 il panorama cambia: il pubblico diventa più numeroso, la visione non è più collettiva ma familiare, non ancora privata.
I tubi catodici assumono angoli di deflessione ancora più ampi (fino a 110°) riducendone così le dimensioni. Nel tubo catodico viene integrata la protezione (bonded) e nei televisori sparisce quindi il vetro frontale. Il legno comincia ad essere verniciato in poliestere.
Gradualmente, nel corso degli anni '60, i transistor sostituiranno le valvole, le materie plastiche sostituiranno il legno e l'aspetto dei televisori cambierà velocemente. Altro grande passo avanti di questi anni sarà la nascita della televisione a colori.
Il primo modello di televisore a transitor fu della Sony nel 1959. Il primo televisore a transitor in Europa si ebbe nel 1962 su progetto di Marco Zanuso e Richard Sapper per la Brionvega, era il Doney 14, vincitore del Compasso d'Oro.
Sempre della coppia Zanuso/Sapper è anche questo modello Yades 23" del 1962 (e modelli successivi con piccole modifiche). Prezzo di listino ANIE dell'epoca: Lire 290.000.
Questo modello era concepito come un oggetto d'arredamento dalla forma inusuale. Era un apparecchio tecnologicamente molto all'vanguardia con schermo non riflettente, automaticità sui programmi e il contrasto delle immagini in rapporto luce-ambiente, circuito a transistor e altoparlanti ad alta fedeltà.
Nella seconda metà degli anni '70 si ebbe un altro passo avanti sia nel modo di rapportarsi con la TV a causa della diffusione del telecomando, sia per questioni tecniche grazie all'avvento della microelettronica.
La Brionvega fu tra le aziende italiane più all'avanguardia in questi anni '60/ '80, grazie anche ai numerosi designer che collaboravano con l'azienda.
definizione
televisore CRT, bianco e nero, 23 pollici, da tavolo, a valvole e transistor
misure
altezza: 56 cm ca.; larghezza: 59 cm ca.; lunghezza: 37 cm ca.; peso: 33,5 kg ca.
materiali
legno; vetro; metallo; plastica
acquisizione
Società Aros (2006)
iscrizioni
BRIONVeGa
RADIO TELEVISIONE MILANO
23 yades
modello depositato (commerciale/ documentaria)
mostre
Vedere Lontano. La televisione dalla trasmissione meccanica al digitale
Milano, Triennale di Milano, 2010/05/03
settore
Telecomunicazioni
bibliografia
Soresini F., Di tubo in tubo : Storia dei tubi elettronici nel centenario del diodo : 1904-2004, a cura di A.I.R.E., Albino (Bergamo), Sandit, 2004
Grob B., La televisione, Torino, Einaudi - Edizioni Scientifiche, 1955
Spazio '900 Modernariato&Design, Il successo di un marchio made in Italy/ The success of a brand made in Italy, in Il design di Brionvega/ The design of Brionvega, Milano, Spazio '900 Modernariato&Design, 2001
Carugati D.G.R., BRIONVEGA progetto l'emozione, Milano, Electa, 2003
Enciclopedia Televisione, Enciclopedia della Televisione, a cura di Grasso A., Milano, Garzanti, 2008
Fossati P., Il design in Italia: 1945-1972, Torino, G. Einaudi, 1972
Catalogo radio, Catalogo radio, televisione, elettroacustica 1965-1966 / Associazione nazionale industrie elettrotecniche (ANIE), Milano, ANIE, 1965
Grob B., La televisione, Torino, Einaudi - Edizioni Scientifiche, 1955
Spazio '900 Modernariato&Design, Il successo di un marchio made in Italy/ The success of a brand made in Italy, in Il design di Brionvega/ The design of Brionvega, Milano, Spazio '900 Modernariato&Design, 2001
Carugati D.G.R., BRIONVEGA progetto l'emozione, Milano, Electa, 2003
Enciclopedia Televisione, Enciclopedia della Televisione, a cura di Grasso A., Milano, Garzanti, 2008
Fossati P., Il design in Italia: 1945-1972, Torino, G. Einaudi, 1972
Catalogo radio, Catalogo radio, televisione, elettroacustica 1965-1966 / Associazione nazionale industrie elettrotecniche (ANIE), Milano, ANIE, 1965
tipologia
televisore
scheda ICCD
PST