Dimafon


1950 ca.

inventario
IGB-8881
autori
Assmann GmbH (costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
L'apparecchio è costituto da una base rettangolare in metallo, poggiante su quattro piedini in gomma, sulla quale è fissato uno chassis in metallo di base rettangolare e con lato anteriore inclinato; un coperchio in metallo racchiude l'apparecchio. Base, chassis e coperchio sono verniciati di colore grigio. All'interno dello chassis ssono posti il motore e i circuiti elettrici. Sul piano superiore è collocato il piatto rivestito di velluto arancione; alla destra del piatto si trova il braccio in bachelite nera portante il fonorivelatore elettromagnetico. I comandi sono situati sul lato anteriore inclinato e consistono in due manopole per la registrazione e la regolazione del volume; sempre sul lato frontale si trovano una spia luminosa verde e la boccola per il collogamento della cuffia. Sul lato posteriore è posto il supporto per l'alimentazione, accanto alla presa d'aria per il motore. L'apparecchio è accessoriato con una chiave per la serratura del coperchio, una pedaliera, una cavo elettrico per l'alimentazione e una cuffia.

I dittafoni sono apparecchi che venivano prelaventemente impiegati negli uffici per la registrazione e la riproduzione di corrispondenza corrente, successivamente da dattilografare. Fino agli '50 del secolo scorso i dittafoni avevano un principio di funzionamento derivato direttamente dal fonografo brevettato da Thomas Alva Edison (1848-1931) nel 1877: i suoni dettati venivano incisi da una puntina su un cilindro in cera rotante su un mandrino. A partire dal secondo dopoguerra, i dittafoni a cilindro vennero rapidamente sostituiti da apparecchi, basati su diverse categorie di supporti magnetici (a filo, a nastro, a disco), che offrivano prestazioni notevolmente superiori, a costi e dimensioni contenuti, riunendo in un solo dispositivo le tre separate unità che componevano il sistema a cilindri (apparecchio registratore, apparecchio riproduttore, piallatrice). La riduzione delle dimensioni degli apparecchi a supporto magnetico permise inoltre l'uscita dagli uffici dei dittafoni e registratori portatili. A partire dagli anni '70 il mercato si standardizzò sull'utilizzo dei registratori a nastro magnetico ed in particolare sulle audiocassette, fino a che, negli anni '90, la massiccia diffusione delle tecnologie informatiche portò con sé un radicale cambiamento del mercato dei prodotti per l'ufficio. I dittafoni Dimafon, apparsi sul finire degli anni '40, dovevano il loro nome dalla combinazione dei termini "dittafono" e "magnetofono"; il principio di funzionamento è basato su uno speciale disco magnetico costituito da una spirale di filo di acciaio, inglobata in un disco di plastica.
definizione
dittafono a disco magnetico
misure
altezza: 15 cm ca.; larghezza: 37 cm ca.; lunghezza: 39 cm ca.
materiali
metallo; bachelite; feltro
iscrizioni
DIMAFON (commerciale)
DIMAFON (commerciale)
MADE IN GERMANY (documentaria)
W. ASSMANN G.M.B.H. / BAD HOMBURG / TYPE: / GERAT: 0206011 (documentaria)
OFFICINA SPECIALIZZATA / MACCHINE PER UFFICIO / GALIMBERTI-DE JULI / COMPAGNONI / VIA MARINO 3 - MILANO - TEL. 82027 (commerciale)
8881 (inventariale)
settore
Tecniche del suono
bibliografia
Fonoteca Nazionale, Fonoteca Nazionale Svizzera, Lugano, Fonoteca Nazionale Svizzera, 2008
tipologia
dittafono
scheda ICCD
PST