Dictaphone Model B-E
1925
inventario
IGB-8353
autori
Dictaphone Corporation
(costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
L'apparecchio è costituito da un corpo in metallo, verniciato di grigio, montato su un carrellino interamente in metallo, anch'esso verniciato di grigio e dotato di quattro ruote in gomma dura. Il lato anteriore del carrello presenta un portacilindri con nove spazi disposti su tre file. Il dittafono vero e proprio chiude la sommità del carrellino ed è costituito da una base contenente il motore elettrico e un piano superiore ospitante il mandrino e la testina di riproduzione. Il motore elettrico, per mezzo di una cinghia di trasmissione, aziona il volano in cui è infilato l'asse del mandrino; mandrino e volano sono riparati da una copertura in metallo dalle linee arrotondate. L'asse del mandrino, per mezzo di ruote dentate, mette a sua volta in rotazione la vite senza fine che, ruotando, trascina il supporto della testina lungo una guida parallela al mandrino. Alla testina è fissato un indicatore che scorre lungo il vassoietto frontale sul quale vanno posizionati i foglietti riportanti le informazioni sull'incisione da riprodurre. I comandi sono disposti orizzontalmente sul lato anteriore dell'apparecchio e consistono in tre selettori dei livelli di volume, tono e velocità; sempre sul lato anteriore si trova il gancio commutatore rivestito in gomma per appendere la cuffia. Sull'angolo anteriore sinistro è installato il sostegno dell'altoparlante dotato di braccio allungabile in alluminio; grazie al giunto a sfera, l'altoparlante è posizionabile in tutte le direzioni; sul basamento dell'altoparlante è posto un interruttore e un supporto bipolare per l'allacciamento della cuffia. Il supporto bipolare per l'alimentazione dell'apparecchio è collocato sul lato posteriore, mentre sul fianco sinistro si trovano il supporto bipolare per il collegamento dell'altoparlante e il supporto a cinque poli per il collegamento della pedaliera. La connessione della cuffia avviene mediante un supporto bipolare posto sul microfono. Il dittafono è provvisto del cavo elettrico per l'alimentazione, una cuffia, una pedaliera e nove cilindri di cera, conservati all'interno di contenitori in cartone.
I dittafoni sono apparecchi che venivano prelaventemente impiegati negli uffici per la registrazione e la riproduzione di corrispondenza corrente, successivamente da dattilografare. I primi dittafoni derivarono dal fonografo brevettato da Thomas Alva Edison (1848-1931) nel 1877. Sfruttando le vibrazioni sonore, Edison riuscì a incidere, per mezzo di una puntina mossa dalle vibrazioni di una membrana, la superficie di un cilindro, mantenuto ad una velocità di rotazione costante; facendo ripercorrere alla puntina il solco dell'incisione con la stessa velocità, le oscillazioni della puntina trasmettevano a loro volta la vibrazione alla membrana, che riproduceva il suono precedentemente registrato. Inizialmente, la superficie del cilindro era ricoperta di stagnola, ma la bassa qualità del suono spinse alla sperimentazione di diversi supporti per l'incisione; per la produzione dei cilindri, vennero quindi adottati speciali impasti a base di cera in diverse combinazioni di ingredienti. A partire dall'ultimo decennio del 1800 prese avvio lo sfruttamento commerciale del fonografo per le registrazioni musicali. Dal 1893 tuttavia il cilindro dovette confrontarsi con la concorrenza del disco che andò progressivamente affermandosi durante il primo decennio del 1900, per giungere al definitivo abbandono dei cilindri nel 1929. Se il consumo domestico vide prevalere il disco, il cilindro trovò tuttavia un'applicazione negli uffici con la diffusione dei dittafoni per la registrazione della corrispondenza destinata ad essere successivamente dattilografata. Per questo scopo vennero sviluppate macchine specializzate, basate su un principio di funzionamento del tutto simile al fonografo di Edison, che comprendevano apparecchi registratori, apparecchi riproduttori e piallatrici per livellare la superficie incisa. L'utilizzo dei dittafoni a cilindri rimase diffuso fino agli anni '50 del 1900, quando vennero sostituiti da dispositivi magnetici.
I dittafoni sono apparecchi che venivano prelaventemente impiegati negli uffici per la registrazione e la riproduzione di corrispondenza corrente, successivamente da dattilografare. I primi dittafoni derivarono dal fonografo brevettato da Thomas Alva Edison (1848-1931) nel 1877. Sfruttando le vibrazioni sonore, Edison riuscì a incidere, per mezzo di una puntina mossa dalle vibrazioni di una membrana, la superficie di un cilindro, mantenuto ad una velocità di rotazione costante; facendo ripercorrere alla puntina il solco dell'incisione con la stessa velocità, le oscillazioni della puntina trasmettevano a loro volta la vibrazione alla membrana, che riproduceva il suono precedentemente registrato. Inizialmente, la superficie del cilindro era ricoperta di stagnola, ma la bassa qualità del suono spinse alla sperimentazione di diversi supporti per l'incisione; per la produzione dei cilindri, vennero quindi adottati speciali impasti a base di cera in diverse combinazioni di ingredienti. A partire dall'ultimo decennio del 1800 prese avvio lo sfruttamento commerciale del fonografo per le registrazioni musicali. Dal 1893 tuttavia il cilindro dovette confrontarsi con la concorrenza del disco che andò progressivamente affermandosi durante il primo decennio del 1900, per giungere al definitivo abbandono dei cilindri nel 1929. Se il consumo domestico vide prevalere il disco, il cilindro trovò tuttavia un'applicazione negli uffici con la diffusione dei dittafoni per la registrazione della corrispondenza destinata ad essere successivamente dattilografata. Per questo scopo vennero sviluppate macchine specializzate, basate su un principio di funzionamento del tutto simile al fonografo di Edison, che comprendevano apparecchi registratori, apparecchi riproduttori e piallatrici per livellare la superficie incisa. L'utilizzo dei dittafoni a cilindri rimase diffuso fino agli anni '50 del 1900, quando vennero sostituiti da dispositivi magnetici.
definizione
dittafono a cilindri
misure
altezza: 71 cm ca.; larghezza: 39 cm ca.; lunghezza: 25,5 cm ca.
materiali
metallo; plastica; gomma; cartone; cera
acquisizione
Alberti Mario SpA (1972)
iscrizioni
DICTAPHONE / REG. U.S. PAT. OFF. / ELECTRONIC / TRANSCRIBING MACHINE / MODEL B-E (commerciale)
DICTAPHONE / REG. U.S. PAT. OFF. (commerciale)
MODEL / B-E / SERIAL NO. / 376566 (documentaria)
DICTAPHONE / NUPHONIC (commerciale)
DICTAPHONE / NUPHONIC / REG. U.S. / PAT. OFF. / MADE IN / U.S.A. (commerciale)
INSP / 671 (documentaria)
30380 (documentaria)
8353 (inventariale)
DICTAPHONE / REG. U.S. PAT. OFF. (commerciale)
MODEL / B-E / SERIAL NO. / 376566 (documentaria)
DICTAPHONE / NUPHONIC (commerciale)
DICTAPHONE / NUPHONIC / REG. U.S. / PAT. OFF. / MADE IN / U.S.A. (commerciale)
INSP / 671 (documentaria)
30380 (documentaria)
8353 (inventariale)
settore
Tecniche del suono
bibliografia
Hemardinquer P., Le phonographe : et ses merveilleux progrès, Parigi, Masson, 1930
Chew V.K., Talking machins 1877 -1914 : Some aspects of the early history of the gramophone, London, H. M. Stationery Office, 1967
Assante E./ Ballanti F., La musica registrata, Roma, Audino, 2004
Chew V.K., Talking machins 1877 -1914 : Some aspects of the early history of the gramophone, London, H. M. Stationery Office, 1967
Assante E./ Ballanti F., La musica registrata, Roma, Audino, 2004
tipologia
dittafono
scheda ICCD
PST