Dictaphone Type A Model 12


1927

inventario
IGB-8876
autori
collocazione
deposito
descrizione
L'apparecchio è costituito da un corpo in ghisa, verniciato di nero, montato su un carrellino interamente in metallo, anch'esso verniciato di nero e dotato di quattro ruote in gomma dura. Nella parte bassa del carrello è posizionato un portacilindri, provvisto di nove spazi, disposti su tre file; sul lato destro si trova un portafogli a molla. Il dittafono vero e proprio è montato sulla sommità del carrellino ed è costituito da una base in ghisa, all'interno della quale sono sistemati il motore e i circuiti elettrici, e da un piano superiore, dove si trovano il mandrino e la testina di registrazione, protetti da una copertura in metallo asportabile. Il piano superiore è sollevabile per accedere direttamente al motore e ai circuiti, per la riparazione o la sostituzione delle parti. L'asse del mandrino è infilato in un volano riparato da una copertura in metallo, al quale il motore trasmette la rotazione per mezzo di una cinghia di pelle. L'asse inoltre, per mezzo di ruote dentate, mette in rotazione anche la vite senza fine che, ruotando, trascina il supporto della testina lungo una guida parallela al mandrino. Alla testina è collegato, attraverso un tubo flessibile in metallo, una cornetta in celluloide che funge da collettore del suono per la registrazione; l'impugnatura dell'imbuto è provvista di un pulsante che, per mezzo di una lunga molla posta nel tubo, permettere di controllare operativamente la registrazione. Davanti al mandrino, si trova una levetta azionante uno stantuffo che spinge il cilindro fuori dal mandrino. Sul lato frontale è fissato un vassoietto per l'inserimento del blocchetto di foglietti per appuntare i dati dell'incisione; su di esso, durante le fasi di registrazione, si muove un indicatore fissato sulla testina di registrazione. Sul fianco destro dell'apparecchio è presente un gancio rivestito di gomma per appendere la cornetta; col sollevamento della cornetta, il gancio viene alzato da una molla che comanda l'accensione del dittafono. Il supporto bipolare per l'alimentazione dell'apparecchio si trova sul lato posteriore. La macchina è accessoriata con una vaschetta estraibile da inserire sotto il mandrino per la raccolta degli scarti dell'incisione e con una pedaliera ad aria compressa.

I dittafoni sono apparecchi che venivano prelaventemente impiegati negli uffici per la registrazione e la riproduzione di corrispondenza corrente, successivamente da dattilografare. I primi dittafoni derivarono dal fonografo brevettato da Thomas Alva Edison (1848-1931) nel 1877. Sfruttando le vibrazioni sonore, Edison riuscì a incidere, per mezzo di una puntina mossa dalle vibrazioni di una membrana, la superficie di un cilindro, mantenuto ad una velocità di rotazione costante; facendo ripercorrere alla puntina il solco dell'incisione con la stessa velocità, le oscillazioni della puntina trasmettevano a loro volta la vibrazione alla membrana, che riproduceva il suono precedentemente registrato. Inizialmente, la superficie del cilindro era ricoperta di stagnola, ma la bassa qualità del suono spinse alla sperimentazione di diversi supporti per l'incisione; per la produzione dei cilindri, vennero quindi adottati speciali impasti a base di cera in diverse combinazioni di ingredienti. A partire dall'ultimo decennio del 1800 prese avvio lo sfruttamento commerciale del fonografo per le registrazioni musicali. Dal 1893 tuttavia il cilindro dovette confrontarsi con la concorrenza del disco che andò progressivamente affermandosi durante il primo decennio del 1900, per giungere al definitivo abbandono dei cilindri nel 1929. Se il consumo domestico vide prevalere il disco, il cilindro trovò tuttavia un'applicazione negli uffici con la diffusione dei dittafoni per la registrazione della corrispondenza destinata ad essere successivamente dattilografata. Per questo scopo vennero sviluppate macchine specializzate, basate su un principio di funzionamento del tutto simile al fonografo di Edison, che comprendevano apparecchi registratori, apparecchi riproduttori e piallatrici per livellare la superficie incisa. L'utilizzo dei dittafoni a cilindri rimase diffuso fino agli anni '50 del 1900, quando vennero sostituiti da dispositivi magnetici.
definizione
dittafono a cilindri
misure
altezza: 85 cm ca.; larghezza: 48 cm ca.; lunghezza: 32,5 cm ca.
materiali
metallo; gomma; celluloide; pelle
iscrizioni
DICTAPHONE / REG. U.S. PAT. OFF. (commerciale)
DICTAPHONE / REG. U.S. PAT. OFF. (commerciale)
12 (documentaria)
DICTAPHONE / PATENT NOTICE INSIDE / REG. U.S. PAT. OFF.. REGISTERED / TRADE MARK. MARQUE DEPOSEE. M.R. SCHUTZMARKE. / MARCA INDUSTRIAL REGISTRADA / BAJO N°2721. MARCA INDUS- / TRIAL REGISTRADA N°11903 / 8 ENERO 1912 / DICTATING MACHINE / TYPE A MODEL 12 / SOLE MANUFACTURERS / DICTAPHONE CORPORATION / NEW YORK / MADE IN U.S.A. (documentaria)
DICTAPHONE / REG. U.S. PAT. OFF. / UNIVERSAL / ELETRIC MOTOR / NO. 18885 / DICTAPHONE / CORPORATION / NEW YORK / SOLE MANUFACTURER / MADE IN U.S.A. / WOUND FOR A.C. OR D.C. / ANY VOLTAGE WITH / PROPER RESISTANCE / TYPE N (documentaria)
PAT. 1630367 / PATS. PEND. (documentaria)
8876 (inventariale)
settore
Tecniche del suono
bibliografia
Hemardinquer P., Le phonographe : et ses merveilleux progrès, Parigi, Masson, 1930

Chew V.K., Talking machins 1877 -1914 : Some aspects of the early history of the gramophone, London, H. M. Stationery Office, 1967

Assante E./ Ballanti F., La musica registrata, Roma, Audino, 2004
tipologia
dittafono
scheda ICCD
PST