Idroplano


1972 circa

inventario
IGB-8401
autori
Tullio Abbate Group s.r.l (costruttore imbarcazione) ; S.B.M. Marine Propulsion s.r.l. (costruttore/ progettista elica) ; B.P.M. Motori Marini e Industriali s.r.l. (costruttore V-drive moltiplicatore) ; Perkins Engines Ltd. (costruttore/ produttore motore)
collocazione
deposito
descrizione
Motoscafo da competizione con carena a catamarano, costituita da due galleggianti laterali uniti da un piano nel quale è collocato l'abitacolo; i galleggianti presentano un rialzamento del fondo in corrispondenza della prua. A metà circa della lunghezza, lo scafo è profilato con un redan. A poppavia dell'abitacolo è sistemato il vano per il motore entrobordo, chiuso da due cofani laterali, apribili verso l'alto. Lo scafo termina con una poppa quadra, da cui sporge il timone sospeso. L'abitacolo dispone di un volante a tre razze e di un cruscotto con i tre quadranti circolari dell'indicatore del numero di giri, della temperatura dell'olio e della velocità. Lo scafo presenta una verniciatura di colore azzurro con strisce longitudinali bianche. Il motoscafo è conservato senza il motore.

La ricerca della velocità sull'acqua ha da sempre animato una vivace sperimentazione di nuove soluzioni progettuali, in particolare dopo l'avvento dei motori a combustione interna, propulsori leggeri e potenti capaci di aprire nuovi sviluppi. La progettazione degli scafi si è orientata verso la realizzazione di carene che limitassero il più possibile gli effetti della resistenza dell'acqua: dagli scafi solcanti si è passati alla carena planante, che permette di navigare ad alta velocità planando sulla superficie dell'acqua, dislocando un volume d'acqua minore di quello equivalente al peso dello scafo. Gli scafi plananti sono stati successivamente perfezionati con l'introduzione di uno o più redan, ovvero interruzioni nello sviluppo della carena con lo scopo di diminuire i punti di contatto tra lo scafo e l'acqua; sono stati elaborati scafi in cui i punti di contatto si sono ridotti a tre: il motore a poppa e due alette laterali. Con la sostituzione delle alette con due scafi affiancati, opportunamente profilati per consentire un'ottimale presa dell'acqua, si è giunti alla realizzazione dei catamarani. Nel 1972, a bordo di questo motoscafo, Livio Macchia stabilì il record mondiale di velocità per scafi Diesel, con la media di 126,097 km/h ottenuta nelle acque del Lago di Como, sulla base misurata di Lenno. Lo scafo era spinto da un motore Perkins.
definizione
motoscafo a catamarano
misure
altezza: 170 cm ca.; larghezza: 260 cm ca.; lunghezza: 726 cm ca.; peso: 450 kg ca.
materiali
legno
acquisizione
Macchia, Livio (1975)
iscrizioni
PERKINS (documentaria)
RECORD DEL MONDO VELOCITÀ (documentaria)
PILOTA LIVIO MACCHIA (documentaria)
settore
Navale
bibliografia
Baader J., Il libro completo della motonautica : Motoscafi da crociera e barche sportive veloci, Milano, Mursia, 1973
tipologia
motoscafo
scheda ICCD
PST