Plastico del porto di Genova
1932 post - 1933 ante
inventario
IGB-17286
autori
Cav NICOLA ROSSI - PLASTICI E CARTE TOPOGRAFICHE
(costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Plastico in gesso, con cornice in legno, raffigurante il Porto di Genova nell'anno 1933, in scala 1:5000.
Sono segnalate, tramite scritte dipinte sulla superficie, accanto al rilievo, tutte le parti del porto.
plastico del porto di Genova nell'anno 1933, con l'aggiunta dei moli del Bacino Benito Mussolini non ancora realizzati (colorati di rosa). Questo modello fu fatto realizzare dal CNR in occasione dell'Esposizione Universale di Chicago del 1933, "A Century of Progress", che intendeva celebrare il progresso scientifico e tecnologico.
Situato in un approdo naturale, protetto dai venti e in una posizione strategica, il Porto di Genova è attivo fin dal V secolo a.C.. Fin dall'antichità fu il fulcro dei commerci marittimi nel Mediterraneo ma il primato lo raggiunse nel Medioevo, consolidandolo con la nascita del Comune e durante il '500.
Tra la metà del '200 e l'inizio del '300 vi furono i lavori che portarono alla costruzione del Porto Antico, rimasto sostanzialmente invariato fino al '500, quando venne ingrandito il molo (1553). Nel '600 venne costruito il Molo Nuovo per ovviare alla inefficienza del Porto Antico. La città e il porto incontrano un periodo di crisi e declino fino alla caduta sotto il dominio francese nel 1797. Con la Restaurazione vi sono i primi interventi di adeguamento delle infrastrutture ma dopo l'apertura del canale di Suez nel 1871 si rendono necessari degli ammodernamenti per sostenere il nuovo flusso di commercio. Dal 1874, grazie alla donazione de Marchese Raffaele De Ferraris, Duca di Galliera, si inizia ad avere un rinnovamento attraverso un processo ininterrotto di sviluppo che proseguì fino ai nostri giorni. Sono distinguibili quattro fasi di ammodernamento: la prima, dal 1874 al 1900, fu quella sovvenzionata dal marchese in cui venne creato il molo Umberto Cagni, prolungato il Molo Nuovo, realizzati 12 pontili con aree di stoccaggio, due bacini di carenaggio, i magazzini generali di Fassolo e collegamenti ferroviari adeguati ai nuovi traffici; la seconda fase, che corrisponde ai primi trent'anni del 1900, inizia con l'ampliamento del porto verso ponente attraverso la creazione del bacino della Lanterna, un molo a Sampierdarena e il prolungamento con apertura a ponente del molo di Galliera; la terza fase rappresenta la conclusione dei lavori del bacino di Sampierdarena e la costruzione di infrastrutture durante gli anni trenta del Novecento; l'ultima fase ha inizio con il piano regolatore Capocaccia del 1964 e continua dopo il piano regolatore Gallanti del 2001e tutte le proposte progettuali successive.
Sono segnalate, tramite scritte dipinte sulla superficie, accanto al rilievo, tutte le parti del porto.
plastico del porto di Genova nell'anno 1933, con l'aggiunta dei moli del Bacino Benito Mussolini non ancora realizzati (colorati di rosa). Questo modello fu fatto realizzare dal CNR in occasione dell'Esposizione Universale di Chicago del 1933, "A Century of Progress", che intendeva celebrare il progresso scientifico e tecnologico.
Situato in un approdo naturale, protetto dai venti e in una posizione strategica, il Porto di Genova è attivo fin dal V secolo a.C.. Fin dall'antichità fu il fulcro dei commerci marittimi nel Mediterraneo ma il primato lo raggiunse nel Medioevo, consolidandolo con la nascita del Comune e durante il '500.
Tra la metà del '200 e l'inizio del '300 vi furono i lavori che portarono alla costruzione del Porto Antico, rimasto sostanzialmente invariato fino al '500, quando venne ingrandito il molo (1553). Nel '600 venne costruito il Molo Nuovo per ovviare alla inefficienza del Porto Antico. La città e il porto incontrano un periodo di crisi e declino fino alla caduta sotto il dominio francese nel 1797. Con la Restaurazione vi sono i primi interventi di adeguamento delle infrastrutture ma dopo l'apertura del canale di Suez nel 1871 si rendono necessari degli ammodernamenti per sostenere il nuovo flusso di commercio. Dal 1874, grazie alla donazione de Marchese Raffaele De Ferraris, Duca di Galliera, si inizia ad avere un rinnovamento attraverso un processo ininterrotto di sviluppo che proseguì fino ai nostri giorni. Sono distinguibili quattro fasi di ammodernamento: la prima, dal 1874 al 1900, fu quella sovvenzionata dal marchese in cui venne creato il molo Umberto Cagni, prolungato il Molo Nuovo, realizzati 12 pontili con aree di stoccaggio, due bacini di carenaggio, i magazzini generali di Fassolo e collegamenti ferroviari adeguati ai nuovi traffici; la seconda fase, che corrisponde ai primi trent'anni del 1900, inizia con l'ampliamento del porto verso ponente attraverso la creazione del bacino della Lanterna, un molo a Sampierdarena e il prolungamento con apertura a ponente del molo di Galliera; la terza fase rappresenta la conclusione dei lavori del bacino di Sampierdarena e la costruzione di infrastrutture durante gli anni trenta del Novecento; l'ultima fase ha inizio con il piano regolatore Capocaccia del 1964 e continua dopo il piano regolatore Gallanti del 2001e tutte le proposte progettuali successive.
definizione
plastico del porto di Genova
misure
altezza: 11,4 cm ca.; larghezza: 80 cm ca.; lunghezza: 140,2 cm ca.
materiali
gesso; metallo; legno; pittura
iscrizioni
PORTO DI GENOVA
1933 A.XI
SCALA 1:5000 (celebrativa)
Cav NICOLA ROSSI PLASTICI E CARTE TOPOGRAFICHE Viale Abruzzi 80 - MILANO (commerciale)
CONSORZIO AUTONOMO DEL PORTO DI GENOVA (commemorativa)
Cav NICOLA ROSSI PLASTICI E CARTE TOPOGRAFICHE Viale Abruzzi 80 - MILANO (commerciale)
CONSORZIO AUTONOMO DEL PORTO DI GENOVA (commemorativa)
settore
Navale
tipologia
plastico
scheda ICCD
PST