Porto di Traiano


1932 - 1933

inventario
IGB-5143
autori
manifattura
collocazione
deposito
descrizione
Plastico in gesso, con struttura in legno e rinforzi in ferro, rappresentante l'aspetto del porto di Traiano, e i suoi dintorni, in epoca romana.

modello architettonico del Porto di Traiano. Questa copia fu fatta realizzare dal CNR in occasione dell'Esposizione Universale di Chicago del 1933, "A Century of Progress", che intendeva celebrare il progresso scientifico e tecnologico.
Per ovviare all'insabbiamento dello scalo fluviale di Ostia l'Imperatore Claudio fece costruire, a partire dal 42 d.C., un grande porto marittimo. I lavori terminarono nel 64 d.C. sotto la guida di Nerone. Il continuo e progressivo insabbiamento dell'area portuale e la sempre maggiore e crescente mole dei traffici marittimi internazionali, rese il porto sempre meno funzionale e sicuro, tanto da spingere l'Imperatore Traiano, tra il 100 e il 112 d.C., alla costruzione di un nuovo bacino, il Porto di Traiano. Il progetto, opera dell'architetto e scrittore romano di origine nabatea Apollodoro di Damasco, integrava il Faro e le banchine del porto di Claudio, che andarono a formare il bacino esterno del nuovo sistema portuale, a un bacino interno a pianta esagonale. Il progetto includeva inoltre la costruzione di diversi canali, tra i quali la Fossa Traiana, l'odierno canale di Fiumicino. Queste vie d'acqua consentivano lo sfogo delle piene verso il mare, liberando Roma dal flagello delle inondazioni. Il molo misurava su ognuno dei lati 358 metri e la sua superficie totale era di circa 33 ettari. Il bacino poteva ospitare all'interno almeno 200 navi di grande tonnellaggio che potevano attraccare alla prima fila della banchina e scaricare merci, soldati, schiavi e animali provenienti da ogni parte dell'impero. Le costruzioni più importanti, i magazzini Severiani e il Palazzo Imperiale, si concentrarono sul lato nord-ovest del bacino mentre i magazzini Traianei intorno alla Darsena. Nel II e III secolo l'accresciuta importanza dello scalo portò alla nascita di un insediamento stabile, che nel 314 d.C. divenne ufficialmente città con il nome di Portus Romae. L'intero bacino esagonale di Traiano, comprensivo dei resti delle strutture di stoccaggio ad esso pertinenti, ricade ai giorni d'oggi in aree di proprietà privata in prospicienza con il sito di Portus, che insieme alla parte in cui anticamente ricadevano i mastodontici magazzini di stoccaggio merci, gli "Horrea", fanno parte della pertinenza della Sovrintendenza Archeologica di Roma.
definizione
plastico del porto di Roma-Ostia
misure
altezza: 24 cm; larghezza: 337,5 cm; lunghezza: 350 cm
materiali
gesso; legno; stoppa; ferro
acquisizione
C.N.R. - Consiglio Nazionale delle Ricerche (1954)
settore
Collezioni d'arte
tipologia
plastico
scheda ICCD
PST