Plastico del Palazzo della civiltà italiana o della civiltà del lavoro
inventario
IGB-5780
collocazione
deposito
descrizione
Il Palazzo della Civiltà Italiana, noto anche come Palazzo della Civiltà del Lavoro o semplicemente Colosseo Quadrato è uno dei simboli dell'EUR, quartiere di Roma, ed è considerata come l'icona architettonica del Novecento romano e modello esemplare della monumentalità del quartiere. È quel neoclassicismo semplificato di Marcello Piacentini, che è il coordinatore della commissione per E42, che si impone sul Razionalismo italiano di Giuseppe Pagano, Adalberto Libera e Giovanni Michelucci, anch'essi tra i progettisti del nuovo quartiere.
Progettato dagli architetti Giovanni Guerrini, Ernesto Bruno La Padula e Mario Romano, il palazzo fu costruito tra il 1938 e il 1943 (fu inaugurato il 30 novembre 1940 nonostante i lavori fossero ancora in corso).
Si tratta di una costruzione imponente: la superficie coperta è di 8.400 m2, per una cubatura 205.000 m3 ed un'altezza di 50 metri (68 con il basamento).
Il Colosseo Quadrato, come si intuisce dal soprannome con il quale è noto, voluto da Benito Mussolini, si ispira al più celebre Colosseo, riprendendone l'architettura caratterizzata da file di archi: ha 6 file orizzontali di 9 archi ciascuna. Una diceria vuole che tale scelta non sia casuale, ma simbolizzi il nome (Benito, 6 lettere) e cognome (Mussolini, 9 lettere) del dittatore fascista. In realtà l'edificio, soprattutto in alcune ore del giorno ed in particolare di notte, esprime un evidente fascino di architettura metafisica, che non a caso ha ispirato vari autori cinematografici.
Il Palazzo, ricoperto all'esterno interamente in travertino, caratteristico di tutto il quartiere, è un parallelepipedo su base quadrata a sei piani, e sorge su un podio con due gradinate collocate ai due alti opposti. Ai quattro angoli del podio sono collocati quattro gruppi scultorei equestri raffiguranti i Dioscuri, i due mitici eroi greci, figli di Zeus e Leda, realizzati da Publio Morbiducci e Alberto Felci.
Sotto i fornici del pian terreno, invece, sono collocate, 28 statue (una per arco) che illustrano arti e mestieri: alte circa 3,40 metri, sono state realizzate nel 1942 da otto ditte specializzate nella lavorazione del marmo, provenienti dalle province di Lucca e Massa Carrara. Le statue rappresentano, partendo dalla porta di ingresso da sinistra in senso orario, l'Eroismo, la Musica, l'Artigianato, il Genio politico, l'Ordine sociale, il Lavoro, l'Agricoltura, la Filosofia, il Commercio, l'Industria, l'Archeologia, l'Astronomia, la Storia, il Genio inventivo, l'Architettura, il Diritto, il Primato della navigazione, la Scultura, la Matematica, il Genio del Teatro, la Chimica, la Stampa, la Medicina, la Geografia, la Fisica, il Genio della Poesia, la Pittura e il Genio Militare.
Sull'attico di tutte e quattro le facciate vi è un'iscrizione a grandi lettere:
UN POPOLO DI POETI DI ARTISTI DI EROI
DI SANTI DI PENSATORI DI SCIENZIATI
DI NAVIGATORI DI TRASMIGRATORI
Progettato dagli architetti Giovanni Guerrini, Ernesto Bruno La Padula e Mario Romano, il palazzo fu costruito tra il 1938 e il 1943 (fu inaugurato il 30 novembre 1940 nonostante i lavori fossero ancora in corso).
Si tratta di una costruzione imponente: la superficie coperta è di 8.400 m2, per una cubatura 205.000 m3 ed un'altezza di 50 metri (68 con il basamento).
Il Colosseo Quadrato, come si intuisce dal soprannome con il quale è noto, voluto da Benito Mussolini, si ispira al più celebre Colosseo, riprendendone l'architettura caratterizzata da file di archi: ha 6 file orizzontali di 9 archi ciascuna. Una diceria vuole che tale scelta non sia casuale, ma simbolizzi il nome (Benito, 6 lettere) e cognome (Mussolini, 9 lettere) del dittatore fascista. In realtà l'edificio, soprattutto in alcune ore del giorno ed in particolare di notte, esprime un evidente fascino di architettura metafisica, che non a caso ha ispirato vari autori cinematografici.
Il Palazzo, ricoperto all'esterno interamente in travertino, caratteristico di tutto il quartiere, è un parallelepipedo su base quadrata a sei piani, e sorge su un podio con due gradinate collocate ai due alti opposti. Ai quattro angoli del podio sono collocati quattro gruppi scultorei equestri raffiguranti i Dioscuri, i due mitici eroi greci, figli di Zeus e Leda, realizzati da Publio Morbiducci e Alberto Felci.
Sotto i fornici del pian terreno, invece, sono collocate, 28 statue (una per arco) che illustrano arti e mestieri: alte circa 3,40 metri, sono state realizzate nel 1942 da otto ditte specializzate nella lavorazione del marmo, provenienti dalle province di Lucca e Massa Carrara. Le statue rappresentano, partendo dalla porta di ingresso da sinistra in senso orario, l'Eroismo, la Musica, l'Artigianato, il Genio politico, l'Ordine sociale, il Lavoro, l'Agricoltura, la Filosofia, il Commercio, l'Industria, l'Archeologia, l'Astronomia, la Storia, il Genio inventivo, l'Architettura, il Diritto, il Primato della navigazione, la Scultura, la Matematica, il Genio del Teatro, la Chimica, la Stampa, la Medicina, la Geografia, la Fisica, il Genio della Poesia, la Pittura e il Genio Militare.
Sull'attico di tutte e quattro le facciate vi è un'iscrizione a grandi lettere:
UN POPOLO DI POETI DI ARTISTI DI EROI
DI SANTI DI PENSATORI DI SCIENZIATI
DI NAVIGATORI DI TRASMIGRATORI
definizione
plastico
misure
lunghezza: 129 cm; larghezza: 164 cm; altezza: 80 cm
materiali
gesso
acquisizione
Cavalieri del Lavoro (1961)
settore
Collezioni d'arte
tipologia
plastico
scheda ICCD
OA