Macchina per scrivere Hammond Multiplex


1920 - 1925

inventario
IGB-8840
autori
collocazione
deposito
descrizione
Macchina con telaio in metallo fissato su una base sagomata di legno. La tastiera diritta presenta 30 tasti rotondi a sfondo bianco e bordo in plastica nera, disposti su tre file; la barra spaziatrice è in ebanite. Alle spalle della tastiera, si trova la torretta ospitante il cinematico, rivestita da una calotta metallica verniciata di nero. Sulla sommità della torretta sono montate contemporaneamente due navette, aventi ognuna 90 caratteri; un punzone è sistemato sul retro del rullo della carta, in corrispondenza del punto di battitura. Tra la navetta portacaratteri e il punzone è interposta una striscia di tessuto gommato, appesa ai supporti laterali dell'archetto del carrello. Ai due lati della torretta inoltre si trovano due bobine orizzontali di nastro inchiostrato. In corrispondenza del punto di battuta è montato un sistema di sollevamento e abbassamento del nastro. Il carrello monta due rulli rivestiti di gomma che costituiscono il sistema di alimentazione della carta. Nella parte inferiore del carrello, inoltre, è montata una retina metallica circolare per la sistemazione del foglio di carta. Sul retro del carrello è fissato l'archetto reggicarta. Il coperchio sagomato in legno con cui la macchina è accessoriata non combacia perfettamente con la base su cui è fissata.

Le Hammond furono le terze macchine per scrivere ad essere messe in commercio dopo le Remington e le Caligraph. Ideate da James B. Hammond nel 1880 per risolvere i problemi di allineamento delle prime macchine, le Hammond montavano i caratteri su navette rotanti ed intercambiabili, imponendosi come prima valida alternativa alle macchine a martelletti portacaratteri, grazie al minor costo e alla scrittura semivisibile. Entrate in produzione nel 1884, le Hammond hanno tracciato una seconda strada nella progettazione della macchina per scrivere, proponendo soluzioni di notevole longevità: passando attraverso il cambio di nome in Varytiper negli anni'20 e l'elettrificazione negli anni '30, il sistema progettato da Hammond, infatti, giunse pressochè invariato fino agli anni '70 del 1900.
La Hammond Multiplex, introdotta nel 1913, rappresentò l'evoluzione del precedente modello N. 12, dal quale non differiva in maniera sostanziale. Le principali innovazioni, infatti, riguardarono il rivestimento della torretta con una copertura metallica e l'equipaggiamento con due navette intercambiabili per la stampa con font di caratteri differenti. Il nome Multiplex indicava infatti la possibilità di scrivere con molteplici font ed alfabeti contemporaneamente.
definizione
macchina per scrivere ad elementi intercambiabili
misure
altezza: 19 cm; larghezza: 38 cm; lunghezza: 35,5 cm
materiali
metallo; plastica; gomma; tessuto gommato
acquisizione
Agente Generale Verona (1987/09/01)
iscrizioni
MADE IN U.S.A. / HAMMOND (commerciale)
MULTIPLEX (commerciale)
... / DIR. PROC. A. TOMBOLINI / CAMPIONE IT. DI DATTILOGRAFIA / VIA VERRI 13 (NEGOZIO) TEL 667 (documentaria)
HAMMOND (commerciale)
220898 (documentaria)
8840 (inventariale)
settore
Macchine per ufficio
bibliografia
Tilghman Richards, G., Handbook of the collection illustrating typewriters : a brief outline of the history and development of the correspondence typewriter with reference to the national collection, and descriptions of the exhibits, London, H. M. Stationery Office, 1948

Mostra celebrativa, Mostra celebrativa della invenzione della macchina per scrivere sotto gli auspici del Ministero della P.I. : centenario del brevetto di Giuseppe Ravizza : novembre 1955, Milano, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica, 1955

Dal cembalo, Dal cembalo scrivano alla scrittura elettronica : più di un secolo di macchine per scrivere : Firenze, 25 maggio - 30 giugno 1985, Firenze, Istituto e Museo di Storia della Scienza, 1985

The Virtual, The Virtual Typewriter Museum, a cura di Robert P., 2008
tipologia
macchina per scrivere
scheda ICCD
PST