Storia del fiammifero

Banco per la astucciatura e bollatura a mano

E' un autentico banco di astucciatura a 3 posti, di cui 2 posti sono attrezzati con tutto l'occorrente per l'astucciatura a mano ed 1 posto per la bollatura a mano. Per l'astucciatura il banco è provvisto di: - tramoggia per le scatole vuote - banco di appoggio del telaio - tavoletta di tenuta del telaio aperto - mensolette con saponaria per le dita e stracci bagnati per domare eventuali incendi La donna esperta, facendo scorrere rapidamente le dita delle due mani parterndo dalle estremità di una fila di cerini fino ad incontrarsi al centro, riesce ad aferrare tutti i 100 cerini della fila e ad inserirli in gruppo nel tiretto diuna scatola preventivamente aperta e tenuta in una mano. E' incredibile l'abilità e la rapidità delle operaie, che riuscivano ad astuccire da 375 a 500 scatolette/ora (3.000/4.000 scatole/giorno). Le principianti operavano su 50 cerini alla volta. Le scatolette astucciate erano poi raccolte ordinatamente in cassette di legno. Il posto di bollatura ha valore puramente dimostrativo in quanto la bollatura era fatta da altra squadra di donne su un altro banco (fino al 1937 quando entrarono in funzione le bollatrici automatiche Saffa). L'attrezzatura occorrente consiste di: - un recipiente di salda con pennello - una tavoletta per la stesura della salda - un serbatoietto per i bolli La ragazza distibuiva un certo numero di bolli sulla tavoletta spianata da salda e quindi applicava i bolli uno a uno sulle scatolette (che venivano successivamente raccolte ordinatamente in cassette di legno a 4 lati). Didascalia - Banco per la astucciatura e bollatura a mano: è un banco a 3 posti di cui 2 posti sono attrezzati con tutto l'occorrente per l'astucciatura a mano e un posto per la bollatura a mano. Per l'operazione di astucciatura è nato con i cerini ed è stato inpiegato sino agli anni 1945-50 IGB-11332

Incapocchiatrice per cerini SAFFA

Macchina realizzata in vari esemplari dalla SAFFA nel 1943/44 per meccanizzare l'operazione di incapocchiatura. Ha funzione analoga alla linea Schuchmann per fiammiferi di legno e cioè un percorso di scorrimento dei telai ove si effettua il trattamento di sgrassatura delle punte degli steli, un nucleo centrale di incapocchiatura e un percorso abbastanza lungo di consolidamento delle capocchie (dopodichè i telai sono caricati sul carrello per invio alle celle di essicazione). Complessivamente la macchina è lunga … m.;la parte presentata comprende il solo settore di incapocchiatura, sfrondato del paranco di sollevamento con serbatoio circolazione miscela e del percorso di estrazione della vasca con cilindro per il lavaggio. Sono visibili nel troncone di macchina le guide di scorrimento telai, la catena di comando sulla vasca col tamburo incapocchiatore e mezzi di dosatura della pasta; superiormente, vi sono due rulli pressatori dei telai, in corrispondenza dei quali occorre lasciare le strisce libere di fiammiferi in fase di intelaiatura. Questa macchina, che lavorava fino a ad alcuni decenni fa, coesistendo dopo il 1950 con le continue cerini SAFFA, rappresenta un metodo fi incapocchiatura in alternativa a quello manuale, a quello a tavola rotante della schuchmann ed infine a quello a tavola alternativa delle continue cerini. Didascalia - Incapocchiatrice cerini SAFFA: la macchina risale alla fine del novecento ('800 ??). La parte esposta contiene l'apparato di incapocchiatura nato per lo stelo del cerino in cotone e stearina. A partire dal 1946-47, per l'incapocchiatura degli steli in carta e paraffina, a questo apparato è stato aggiunto un gruppo, non esposto, per la sgrassatura dello stelo prima dell'operazione di incapocchiatura. IGB-11333

Intelaiatrice automatica MUZARD

Nel campo dee macchinario per cerini acquistò rinomanza, nella seconda metà del XX° secolo, la ditta A. MUZARD di Marsiglia (operante dal 1855 fino al I° conflitto mondiale). L'intelaiatrice che presentiamo è completamente automatica e risale, come epoca, ai primi anni del xx° secolo. E' del tipo a 80 fili (normalmente sono a 100 fili). La funzione e le modalità di lavoro sono quelle della macchina a mano Bollito, ma con funzionamento automatico cioè senza fermarsi dal momento dell'avviamento, all'inizio del telaio fino al completamento del telaio. La macchina è alimentata da due tamburi dentati (per complessivi 80 o 100 fili) su base in legno, con castello intermedioguidafili e due rulli. I meccanismi principali sulla macchina sono: - 2 barre guidafili a 80 fori - 2 rulli telati per trazione fili dai tamburi - barra guidafiliintroduzione fili ai telai - taglierina a ghigliottina comandata in fase - portatelaio con introduzione automatica delle stecche, con contrappeso e leva di disinnesto - Albero a camme per comando vari meccanismi e puleggia diam. 250 mm Il telaio Muzard, che è diventato il tipo standard di telaio per cerini, misura 67,5x68 cm con 80/82 stecche per una contenenza di 80x80 (oppure 100x80) fiammiferi. Velocità: 800 giri/min alla puleggia corrispondenti a 110 colpi/min. Produzione: secondo l'abilità della donna era di 60/75 telai/ora, corrispondenti a 4.800/6.000 scat/ora, se la macchina è completamente servita nella sezione alimentazione fili: Altrimenti la produzione scende a circa 40 telai/ora se la ragazza deve anche provvedere ai fili. Didascalia - Intelaiatrice automatica MUZARD: è la prima intelaiatrice nella quale tutte le operazioni erano eseguite automaticamente, tranne il posizionamento della ossatura del telaio, delle stecche e lo scarico del telaio pieno di cerini. Risale al decennio 1860-70. Dimensioni supporto rulli avvolgitori: 178x99x102h IGB-11334

Intelaiatrice a mano BOLLITO

La costruzione di macchinario per cerini della ditta BOLLITO di Torino (legata ai numerosi fabbricanti piemontesi e in particolare al Della Chà di Moncalieri) è localizzabile dal 1870 fin al I° conflitto mondiale: L'intelaiatrice che presentiamo, probabilmente, è una dei primi modelli. E' una macchina a 50 fili e il suo scopo è quello di tagliare i fili in steli di lunghezza adeguata al tipo di cerino che si vuol produrre e intelaiare gli steli in file di 50 entro le stecche del telaio. Funzionamento: - mediante il pedale a ruota alzare completamente il portatelaioed inserire un telaio vuoto con qualche stecca - azionare la leva di avanzamento dei fili (50) a mezzo della coppia di rulli telaiati (coi fili precedentemente inseriti nei fori della guida) - ruotare il volante di azionamento della tagkierina a coltello mobile, fino a completo ritorno di questo al punto di partenza; al tempo stesso, il portatelaio si sarà abbassato di uno spazio corrispondente allo spessore di una stecca - introdurre un'altra stecca nel telaio, coprendo con essa 50 steli staccati dalla taglierina - continuare il riempimento del telaio azionando alternativamente la leva avanzamento fili e il volantino della taglierina Macchina completa di due telai a 80 stecche di dimensioni standard 66,5x68 cm. (ufficiale 69x69). Produzione: circa 20/25 telai/ora con 50 fili da 90 cerini cad. Didascalia - Intelaiatrice a mano BOLLITO: è il primo esemplare di meccanizzazione per il taglio e l'intelaiatura degli steli per cerini. Il carico delle stecche di legno rivestite di panno, il carico e lo scarico del telaio erano operazioni eseguite manualmente. L'avanzamento degli 80 fili cerini al di sopra di una stecca di legno, il loro bloccaggio dall'alto con un'altra stecca in legno, il loro taglio in lunghezza e l'abbassamento della fila di cerini intelaiati per raccogliere altri 80 fili erano tutte operazioni eseguite da dispositivi meccanici su comando manuale di volantini e leve. I fili cerini erano alimentati da una coppia di tamburi da 40 fili ciascuno. La macchina risale al decennio 1860-70. Dimensione supporto ligneo: 73x30x77h IGB-11335

Macchina per torsione carta a 10 file

Macchina torsione carta a 10 fili. Fu progettata e costruita in parecchi esemplarinegli anni 1936/38 con l'intento di produrre filo di carta ritorta adatto per cerini da usarsi in sostituzione del cotone non più importato in Italia a causa delle sanzioni. Solo negli anni 1938/41 si utilizzò il filo prodotto da queste macchine per i cerini, cioè fino a quando non fu possibile risolvere i problemi del tiraggio tradizionale con carta non ritorta, che dava un filo più uniforme. Le macchine torcitrici carta furono usate ancora fin verso il 1945 per produrre spago di carta nel periodo bellico. L macchina comprende: - macchina a 10 meccanismi torcitori della carta, ciascuno costituito da un piatto svolgitore a 3 filiere girevoli in senso contrario, leva comando frizione conica per distacco meccanismi, motore da 5 HP. - gruppo avvolgitore con 10 rocchetti in legno, comandati da motore da ….. HP per trazione fili dalla macchina (10 fili contemporaneamente) Ogni disco di carta viene caricato in alloggiamento a forma di imbuto e fissato entro le ganasce periferiche di un piatto svolgitore; il filo è tirato dal rocchetto avvolgitore; attraverso le filiere e l'imbuto, svolgendo il nastro dal centrodel disco fissato al piatto svolgitore (girevole a velocità costante): il senso di rotazione del piatto, essendo contrario a quello dele filiere, determina la torsione del filo. Didascalia - Macchina per torsione carta a 10 file: è la macchina progettata e costruita negli anni 1936-37, ispirandosi alla macchina per la corda di carta, per un primo tipo di stelo di carta kraft e paraffina, in sostituzione dell'antico stelo di cotone e stearina. Questa macchina venne sostituita nel 1938-39 da trafile senza torsione e che davano un cerino migliore. Dimensioni del portarulli con 10 rulli: 150x90x116h IGB-11340