Comptometer


1931 - 1939

inventario
IGB-18113
autori
collocazione
deposito
descrizione
Calcolatrice meccanica Comptometer, a 8 colonne di tasti con due colorazioni. Le prime due colonne da sinistra sono bianche, seguono tre colonne di tasti verdi, infine tre colonne di tasti bianchi. Il modello al momento è ignoto.

Questo esemplare di calcolatrice meccanica Comptometer è stato utilizzato dalla sig.ra Carla Giardini di Milano, che l'ha successivamente donato al Museo.
La sig.ra Giardini era impiegata come "computerista", come lei stessa ha raccontato nella sua storia orale (Giardini, 2021). Cominciò ad usare questa macchina nel 1942, a quindici anni, come contabile dell'ufficio personale dell'azienda Isotta Fraschini.
Per effettuare calcoli in modo efficiente e veloce con la Comptometer erano necessarie destrezza manuale e allenamento mentale, ottenuti con una formazione specifica. La macchina riporta l'etichetta "Ferraris", ditta dei concessionari italiani Comptometer, C. & R. Ferraris di Torino, che erogavano anche il servizio di formazione per le operatrici e operatori destinati ai centri di calcolo delle aziende (Comptometer News, 1929, pp. 32-33).
USO E FUNZIONAMENTO DELLA MACCHINA
La macchina era unicamente addizionatrice: poteva compiere velocemente addizioni, con i risultati visualizzati sul totalizzatore (display meccanico) posto alla base dei tasti. Premendo i tasti in successione, le quantità corrispondenti vengono aggiunte in automatico, con un meccanismo di riporto al raggiungimento della decina. Tasti di colonne diverse possono essere premuti contemporaneamente per introdurre numeri a più cifre. Operazioni diverse dall'addizione possono essere compiute utilizzando il metodo della sottrazione per complemento. Per usare tale metodo, occorre conoscere i complementi a 9 di ciascuna cifra, che sono infatti indicati su ciascun tasto, che riporta due cifre, scritte con caratteri di dimensioni diverse. Le piccole leve sopra i totalizzatori servono per escludere il meccanismo di riporto, in modo da restituire un risultato corretto. Altre operazioni più complesse venivano eseguite tramite una combinazione di tecniche di addizione e sottrazione (si veda l'approfondimento sotto).
IL CONTESTO STORICO E SOCIALE
La Comptometer fu ideata nel 1884 e brevettata nel 1887 negli Stati Uniti, dall'inventore Dorr Eugene Felt (1862-1930). Fu la prima macchina da calcolo automatica, dotata di una tastiera, ad essere stata commercializzata. Nel 1889, Felt strinse un accordo con l'industriale Robert Tarrant di Chicago e la Comptometer iniziò ad essere prodotta in serie sotto il marchio Felt&Tarrant.
Nel corso dell'Ottocento sul mercato erano già disponibili calcolatrici meccaniche, come l'Aritmometro di Thomas de Colmar (1785-1870), inventato nel 1820 come perfezionamento della macchina ideata dal filosofo tedesco Gottfried Wilhelm Leibniz (1646-1716). L'Aritmometro veniva operato tramite cursori e una manovella. Già nella prima metà del secolo, alcuni cominciano a pensare a un'interfaccia a tastiera. Dopo il brevetto e la commercializzazione della Comptometer, nel giro di un decennio fiorirono le industrie costruttrici di addizionatrici a tastiera, settore produttivo che proseguirà ben oltre la metà del secolo successivo (Hénin, 2017, p.35). Nelle collezioni del Museo è ben rappresentato con macchine di marche come Burroughs o Odhner.
Le macchine addizionatrici a tastiera permettevano di eseguire con destrezza e velocità calcoli in campo scientifico, industriale, commerciale, amministrativo. La meccanizzazione del lavoro contabile aumentò e standardizzò l'informazione disponibile nei vari campi produttivi, contribuendo all'aumento di scala della dimensione delle organizzazioni e introducendo la produzione in massa di dati (Wotton e Kammerer, 2007; Grier, 2007).
I costi per ottenere un flusso di dati continuo cominciarono a calare per vari fattori. Se da un lato le macchine aumentarono la velocità con cui era possibile eseguire calcoli a ripetizione, dall'altro contribuirono a mutare lo status del mestiere di contabile, in precedenza visto come lavoro di concetto. Nel momento in cui i calcoli poterono essere realizzati con le addizionatrici, l'attenzione si spostò sulle capacità necessarie ad operare con lo strumento, come la destrezza manuale e la pazienza, ritenute caratteristiche "femminili". L'ingresso nel mondo del lavoro delle donne, specie giovani, fu un altro fattore di maggiore economicità della potenza di calcolo di un'organizzazione, poiché le retribuzioni erano inferiori a quelle maschili. Nella seconda metà dell'Ottocento c'è "un'esplosione" del lavoro impiegatizio, ma la forza lavoro femminile in questo campo aumenta con un tasso di oltre 10 volte quello della crescita di posti di lavoro occupati da uomini (Hicks 2018, p.8).
È interessante notare come la Felt & Tarrant intervenisse nel mercato fornendo non solo i propri prodotti ma anche un articolato sistema di assistenza e di formazione, oltre che azioni che oggi definiremmo di "branding", tese a creare una comunità non solo di clienti ma anche di operatrici, tramite la pubblicazione di una rivista diretta a loro, chiamata "Comptometer News": un'operazione che, in termini retorici, rafforzava l'idea del binomio addizionatrice-ragazze.
APPROFONDIMENTO: LA SOTTRAZIONE PER COMPLEMENTO
Nella sottrazione per complemento, al minuendo si somma un addendo formato dal complemento a 10 della cifra significativa di ordine più basso del sottraendo e il complemento a 9 di tutte le cifre del sottraendo alla sua sinistra. Un modo per ottenere questo numero è sottrarre il sottraendo a 10n , dove n è = il numero di cifre del minuendo (Wikipedia, 30-11-2022).
Facciamo un esempio con la sottrazione di due numeri scelti casualmente: 555-123.
Metodo A:
- componiamo l'addendo per ottenere il risultato. Il complemento di 3 a 10 (cifra significativa di ordine più basso del minuendo, 123) è 7; i complementi a 9 delle due cifre di ordine superiore, 1 e 2, sono 8 e 7. Componiamo quindi il numero 8-7-7.
- sommiamo 877 a 555 e otteniamo 1432
- il risultato della sottrazione iniziale è 432: occorre infatti ignorare il primo 1, che compare sul display per il meccanismo di riporto automatico
Metodo B:
- il minuendo 555 è composto da 3 cifre. Ho quindi 10 alla terza = 1000
- sommiamo a 555 il risultato di 1000-123; ossia: 555+877
- sul display della macchina compare 1432
- il risultato della sottrazione iniziale è 432: occorre infatti ignorare il primo 1, che compare sul display per il meccanismo di riporto automatico.
(Scherphuis, 2015)
definizione
addizionatrice meccanica
materiali
metallo
acquisizione
Giardini, Carla (2021/02/10)
iscrizioni
J347744 (documentaria)
settore
Calcolo e Informatica
bibliografia
"Le scuole Comptometer in Italia", Comptometer News, 3,1, January 1929, pp. 32-33

Bella, Enrico, La comptometria, 2a ed. Milano: Ist. Zanoni, 1959

Wotton, C., & Kammerer, B. E., The emergence of mechanical accounting in the US, 1880-1930. Accounting Historians Journal, 34, 2007, pp. 91-124

Grier, David Alan, When Computers Were Human, Princeton, N.J.: Princeton Univ. Press, 2007

Hénin, Silvio. Il racconto del computer. Come è nato e perché. Casalnuovo di Napoli (NA): Edizioni Manna, 2017

Hicks, Mar, Programmed Inequality: How Britain Discarded Women Technologists and Lost Its Edge in Computing, Cambridge (Mass.): MIT press, 2018

«Sottrazione per complemento». In Wikipedia, 24 luglio 2015
tipologia
addizionatrice
scheda ICCD
PST