biciclo
1875 circa
inventario
IGB-12493
autori
E. Meyer
(costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Biciclo con telaio tubolare, forcella e manubrio in ferro, verniciati di nero. Una predellina posta in corrispondenza della ruota posteriore consente la salita in sella e il riposo delle gambe durante la guida a ruota libera. Il biciclo monta una sella in metallo e sughero rivestita cuoio, sospesa elasticamente su una balestra in lamina metallica, ammortizzata da due barre in metallo, leggermente ricurve, inserite nella parte posteriore del telaio. Un piccolo parafango, costituito da un foglio di cuoio intelaiato su un supporto metallico, protegge la posizione del guidatore. Il manubrio dritto presenta manopole in legno tornito. Il biciclo dispone di un freno a pattino sulla ruota posteriore, azionato a funicella dalla rotazione della manopola del manubrio. Il funzionamento del biciclo si basa su due pedali registrabili in metallo, applicati all'asse della ruota anteriore. Il veicolo poggia su due ruote con cerchi e raggi in metallo e gomme piene; la ruota anteriore presenta 32 raggi in legno, mentre la ruota posteriore conta 18 raggi.
L'origine delle attuali biciclette viene fatta risalire ad alcuni veicoli, apparsi alla fine del 1700, dotati di due ruote collegate ad una trave di legno ed azionati dalla spinta sul terreno dei piedi del conducente, posto a cavalcioni sulla trave; uno di questi veicoli, il celerifero, fu adoperato dal conte di Sivrac a Parigi nel 1791. Un passo in avanti verso la moderna bicicletta venne intrapreso dal barone tedesco Karl Friderich von Drais, che, nel 1818, ottenne un brevetto per un veicolo del tutto simile al cerelifero, ma dotato di sterzo in modo da permettere al conducente di cambiare direzione. Fu proprio con la diffusione dell'invenzione di von Drais che iniziò ad affermarsi il termine velocipede, rimasto in uso per oltre un cinquantennio. Per un ulteriore passo in avanti fu necessario attendere fino al 1863 circa, quando nell'officina dei meccanici francesi Pierre ed Ernest Michaux due leve contrapposte munite di appoggi furono applicate al mozzo della ruota anteriore di un velocipede, dando origine ai pedali. All'invenzione dei pedali seguirono altri miglioramenti e modifiche tecniche: i telai in legno vennero progressivamente sostituiti con telai in ferro forgiato, si incominciò ad accrescere il diametro della ruota anteriore per aumentare la velocità e per superare più agevolmente le asperità del terreno, venne adoperato del caucciù a protezione dei cerchi delle ruote, si utilizzarono selle sospese su balestre metalliche per attutire i contraccolpi, si utilizzarono pedali regolabili che, variando il braccio di leva, modificavano la spinta da applicare, vennero introdotti dei freni a pattino. A partire dai primi anni '70 del 1800 iniziarono a diffondersi nuovi bicicli con ruota anteriore di grande diametro, ruota posteriore molto ridotta e telaio tubolare che monopolizzarono il mercato per un ventennio. L'aumento del diametro della ruota anteriore derivava dalla continua ricerca della velocità.
L'origine delle attuali biciclette viene fatta risalire ad alcuni veicoli, apparsi alla fine del 1700, dotati di due ruote collegate ad una trave di legno ed azionati dalla spinta sul terreno dei piedi del conducente, posto a cavalcioni sulla trave; uno di questi veicoli, il celerifero, fu adoperato dal conte di Sivrac a Parigi nel 1791. Un passo in avanti verso la moderna bicicletta venne intrapreso dal barone tedesco Karl Friderich von Drais, che, nel 1818, ottenne un brevetto per un veicolo del tutto simile al cerelifero, ma dotato di sterzo in modo da permettere al conducente di cambiare direzione. Fu proprio con la diffusione dell'invenzione di von Drais che iniziò ad affermarsi il termine velocipede, rimasto in uso per oltre un cinquantennio. Per un ulteriore passo in avanti fu necessario attendere fino al 1863 circa, quando nell'officina dei meccanici francesi Pierre ed Ernest Michaux due leve contrapposte munite di appoggi furono applicate al mozzo della ruota anteriore di un velocipede, dando origine ai pedali. All'invenzione dei pedali seguirono altri miglioramenti e modifiche tecniche: i telai in legno vennero progressivamente sostituiti con telai in ferro forgiato, si incominciò ad accrescere il diametro della ruota anteriore per aumentare la velocità e per superare più agevolmente le asperità del terreno, venne adoperato del caucciù a protezione dei cerchi delle ruote, si utilizzarono selle sospese su balestre metalliche per attutire i contraccolpi, si utilizzarono pedali regolabili che, variando il braccio di leva, modificavano la spinta da applicare, vennero introdotti dei freni a pattino. A partire dai primi anni '70 del 1800 iniziarono a diffondersi nuovi bicicli con ruota anteriore di grande diametro, ruota posteriore molto ridotta e telaio tubolare che monopolizzarono il mercato per un ventennio. L'aumento del diametro della ruota anteriore derivava dalla continua ricerca della velocità.
definizione
biciclo
misure
lunghezza: 178 cm ca.; profondità: 59 cm ca.; altezza: 148 cm ca.
materiali
metallo; legno; pelle; caucciù
iscrizioni
E.MEYER / B.TE SGDG / R. DES ACACIAS [...] / PARIS (commemorativa)
settore
Trasporti terrestri
bibliografia
Andric D./ Bozzini G./ Ormezzano G.P., Storia della bicicletta : Dalle origini alla mountain bike, Milano, TCI, 1991
Smith Hempstone O./ Berkebile D.H., Wheels and wheeling : The Smithsonian cycle collection, Washington, Smithsonian Instituition Press, 1974
Smith Hempstone O./ Berkebile D.H., Wheels and wheeling : The Smithsonian cycle collection, Washington, Smithsonian Instituition Press, 1974
tipologia
biciclo
scheda ICCD
PST