biciclo tipo Michaux
1870
inventario
D-45
autori
officina Cernusco, Domenico
(costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Biciclo con telaio, forcella e manubrio forgiati in ferro. Un piccolo paracosce è sistemato al di sopra della ruota anteriore, a protezione delle gambe del guidatore durante le curve; anteriormente, il paracosce comprende due staffe appoggiagambe laterali per gli spostamenti a ruota libera. Il manubrio presenta manopole in legno ed è provvisto di un portalume frontale. La sella, costituita da una sottile lamina metallica, è posta su una balestra poggiante anteriormente sul nodo di sterzo e sorretta, nella parte posteriore, da due aste inserite nel telaio vicino all'asse della ruota posteriore. Il biciclo dispone di un freno a pattino sulla ruota posteriore, comandato dalla rotazione della manopola del manubrio azionante a funicella una lunga leva. Il funzionamento si basa su due pedali in metallo, applicati all'asse della ruota anteriore. Le ruote del veicolo sono in legno, cerchiate in metallo, e contano entrambe 14 razze, pur avendo dimensioni differenti.
L'origine delle attuali biciclette viene fatta risalire ad alcuni veicoli, apparsi alla fine del 1700, dotati di due ruote collegate ad una trave di legno ed azionati dalla spinta sul terreno dei piedi del conducente, posto a cavalcioni sulla trave; uno di questi veicoli, il celerifero, fu adoperato dal conte di Sivrac a Parigi nel 1791. Un passo in avanti verso la moderna bicicletta venne intrapreso dal barone tedesco Karl Friderich von Drais, che, nel 1818, ottenne un brevetto per un veicolo del tutto simile al celelifero, ma dotato di sterzo in modo da permettere al conducente di cambiare direzione. Fu proprio con la diffusione dell'invenzione di von Drais che iniziò ad affermarsi il termine velocipede, rimasto in uso per oltre un cinquantennio. Per un ulteriore passo in avanti fu necessario attendere fino al 1863 circa, quando nell'officina dei meccanici francesi Pierre ed Ernest Michaux due leve contrapposte munite di appoggi furono applicate al mozzo della ruota anteriore di un velocipede, dando origine ai pedali. All'invenzione dei pedali seguirono altri miglioramenti e modifiche tecniche: i telai in legno vennero progressivamente sostituiti con telai in ferro forgiato, si incominciò ad accrescere il diametro della ruota anteriore per aumentare la velocità e per superare più agevolmente le asperità del terreno, venne adoperato del caucciù a protezione dei cerchi delle ruote, si utilizzarono selle sospese su balestre metalliche per attutire i contraccolpi, si utilizzarono pedali regolabili che, variando il braccio di leva, modificavano la spinta da applicare, vennero introdotti dei freni a pattino.
L'origine delle attuali biciclette viene fatta risalire ad alcuni veicoli, apparsi alla fine del 1700, dotati di due ruote collegate ad una trave di legno ed azionati dalla spinta sul terreno dei piedi del conducente, posto a cavalcioni sulla trave; uno di questi veicoli, il celerifero, fu adoperato dal conte di Sivrac a Parigi nel 1791. Un passo in avanti verso la moderna bicicletta venne intrapreso dal barone tedesco Karl Friderich von Drais, che, nel 1818, ottenne un brevetto per un veicolo del tutto simile al celelifero, ma dotato di sterzo in modo da permettere al conducente di cambiare direzione. Fu proprio con la diffusione dell'invenzione di von Drais che iniziò ad affermarsi il termine velocipede, rimasto in uso per oltre un cinquantennio. Per un ulteriore passo in avanti fu necessario attendere fino al 1863 circa, quando nell'officina dei meccanici francesi Pierre ed Ernest Michaux due leve contrapposte munite di appoggi furono applicate al mozzo della ruota anteriore di un velocipede, dando origine ai pedali. All'invenzione dei pedali seguirono altri miglioramenti e modifiche tecniche: i telai in legno vennero progressivamente sostituiti con telai in ferro forgiato, si incominciò ad accrescere il diametro della ruota anteriore per aumentare la velocità e per superare più agevolmente le asperità del terreno, venne adoperato del caucciù a protezione dei cerchi delle ruote, si utilizzarono selle sospese su balestre metalliche per attutire i contraccolpi, si utilizzarono pedali regolabili che, variando il braccio di leva, modificavano la spinta da applicare, vennero introdotti dei freni a pattino.
definizione
biciclo tipo Michaux
misure
altezza: 131 cm; larghezza: 62 cm; lunghezza: 185 cm
materiali
metallo; legno
acquisizione
Civico Museo Navale Didattico-Comune di Milano (1966)
iscrizioni
DOMENICO CERNUSCO / TORINO (commerciale)
mostre
L'arte della bicicletta : Biciclette nell'arte da Balla a Rauschenberg
Varese, Villa Menafolgio Litta Panza, 12 maggio - 16 settembre 2001
settore
Trasporti terrestri
bibliografia
Andric D./ Bozzini G./ Ormezzano G.P., Storia della bicicletta : Dalle origini alla mountain bike, Milano, TCI, 1991
Smith Hempstone O./ Berkebile D.H., Wheels and wheeling : The Smithsonian cycle collection, Washington, Smithsonian Instituition Press, 1974
Smith Hempstone O./ Berkebile D.H., Wheels and wheeling : The Smithsonian cycle collection, Washington, Smithsonian Instituition Press, 1974
tipologia
biciclo
scheda ICCD
PST