Durst Laborator 138 Lavako


1948 ca. - 1970 ca.

inventario
IGB-9329
autori
Durst (costruttore) ; Schneider (costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Questo dispositivo è costituito da un corpo superiore, collegato mediante una colonna rigida ad un piedistallo in metallo. Sull'asta è sistemato un piano in legno che può essere posizionato a diverse altezze consentendo diversi fattori di ingrandimento.
Il corpo superiore è fissato alla colonna e la sua altezza può essere variata (fino a 57 cm) agendo su un'apposita manopola.
Il corpo superiore è costituito da due parti. La prima è una scatola contenente, nella parte posteriore, un dispositivo illuminante con davanti un telaio estraibile lateralmente contenente un vetro bianco e sotto due lenti condensatrici estraibili (Latico 240 e Latico 180), ciascuna inserita in un telaio in metallo. Le lenti sono inserite, quella superiore, con la faccia piana rivolta verso l'alto e quella curva rivolta verso il basso, quello inferiore, viceversa. Sotto si ha una fessura dove si inserisce un telaio porta negativo formato 13x18cm con riduttore per formati 9x12cm. Sotto si ha un soffietto a lunghezza regolabile che termina con una torretta girevole che prevede la possibilità di inserire tre obiettivi: attualmente ne è presente solo uno, un Durst Componon 1:5,6 f=210cm della Schneider con diaframma a iride interno e aperture regolabili da f/5,6 a f/45.
Sopra a questa scatola è inserita la testa a colori a condensatore, con adattatore Lavako, costituita da lampada, specchio concavo e due piccole lenti condensatrici e con tre manopole di regolazione e tre connettori. Agendo sulla manopola posta frontalmente è possibile regolare la distanza tra lampada e condensatore. Questo dispositivo è coperto da un una lamiera con camino.

Con stampa si possono intendere due diversi procedimenti. Il primo è la stampa a contatto ottenuta mettendo il negativo a contatto con della carta fotografica, che viene impressionata esponendola alla luce. Il secondo prevede l'impiego dell'ingranditore tramite il quale l'immagine del negativo viene proiettata sulla carta sensibile. Se la stampa a contatto ha dimensioni uguali a quelle del negativo da cui deriva, con l'ingranditore si possono ottenere stampe di dimensioni molto maggiori rispetto al negativo, a seconda dell'obiettivo usato. L'uso dell'ingranditore si è reso necessario soprattutto con la nascita dei negativi di piccole dimensioni su vetro prima e su pellicola poi. Se con i primi apparecchi da studio o da terrazza era sufficiente ottenere stampe a contatto o al limite proiettare le immagini per visioni più grandi, con i negativi in medio e piccolo formato si è reso necessario l'uso di ingranditori per ottenere immagini di dimensioni superiori.
definizione
ingranditore fotografico con messa a fuoco manuale
misure
altezza: 205 cm ca.; larghezza: 80 cm ca.; lunghezza: 80 cm ca.
materiali
metallo; vetro; legno
acquisizione
Maj, Diomira Santa (1997)
iscrizioni
Lavako (documentaria)
LABORATOR 138 LATICO 240 DURST MADE IN ITALY (commerciale)
LABORATOR 138 LATICO 180 DURST MADE IN ITALY (documentaria)
LABORATOR 138 COLOR Form 13x18cm - Color Filter 12x12 App. 119509 S.1151 [segue uno schema dell'ingranditore con due tabelle per determinare a seconda dell'obiettivo il fattore di ingrandimento massimo e minimo possibili e le possibili combinazioni di lampada-lenti condensatrici-formato-negativo-obiettivo] (commerciale)
Durst Componon 1:5,6/210 8830870 (commerciale)
NEGA DURST MADE IN ITALY (commerciale)
settore
Fotocinematografia
bibliografia
Hedgecoe J., Fotografare : tecnica e arte, Milano, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., 1976
tipologia
ingranditore fotografico
scheda ICCD
PST