Durst D659 Duomat Super Color
1946 ca. - 1967 ca.
inventario
IGB-9330
collocazione
deposito
descrizione
Questo dispositivo è costituito da un corpo superiore, collegato mediante una colonna rigida ad una base in legno.
Una rotella, posta sulla colonna, permette la regolazione della distanza tra ingranditore vero e proprio e base (al massimo di 60mm), così da poter variare la messa a fuoco.
Il corpo superiore è apribile superiormente ed è costituito da un apparecchio illuminante (lampada da 100-200W), alimentato a corrente elettrica, con lente condensatrice estraibile frontalmente e un telaio porta filtro a colori (6x6cm) posto tra lampada e lente, estraibile frontalmente. Una rotella posta lateralmente permette di inclinare la posizione della lampada e quindi di avvicinarla/allontanarla dalla lente condensatrice. Il coperchio superiore può essere estratto e al suo posto può essere inserita una testa a colori (non in dotazione).
Su retro, in corrispondenza della lampada, fuoriesce il cavo elettrico di alimentazione di rete.
Sotto a questa parte illuminante è presente una fessura nella quale si inserisce il telaio porta negativi in metallo (lastre o pellicole).
Nella parte inferiore di questo dispositivo sono inseriti due portaobiettivi ciascuno con un telaio circolare (che probabilmente conteneva un filtro rosso) posizionabile a piacere davanti agli obiettivi. Un porta obiettivo è vuoto, l'altro contiene un obiettivo Schneider Componar azzurrato 1:4,5 f=105cm con diaframma a iride ed aperture da f/4,5 a f/22 regolabili direttamente ruotando una ghiera sull'obiettivo stesso. Lo stesso obiettivo poteva essere inserito indifferentemente in ciascun portaobiettivo. Inserito in quello con f=50mm è da utilizzare per negativi 24x36mm e permette ingrandimenti da 2,3 a 16 volte, inserito in quello con focale f=105mm è da utilizzare con negativi 7x9cm e permette ingrandimenti da 1,4 a 7 volte.
La messa a fuoco avviene ruotando tutto il cilindro che contiene l'obiettivo, ruotando l'apposito dispositivo posto sul fianco, che avvicina e allontana negativo e obiettivo.
Un'asta laterale con pomello in materiale plastico permette di orientare orizzontalmente tutto il dispositivo e centrare l'immagine proiettata.
Sulla base in legno fuoriesce un cavo di alimentazione di rete.
Con stampa si possono intendere due diversi procedimenti. Il primo è la stampa a contatto ottenuta mettendo il negativo a contatto con della carta fotografica, che viene impressionata esponendola alla luce. Il secondo prevede l'impiego dell'ingranditore tramite il quale l'immagine del negativo viene proiettata sulla carta sensibile. Se la stampa a contatto ha dimensioni uguali a quelle del negativo da cui deriva, con l'ingranditore si possono ottenere stampe di dimensioni molto maggiori rispetto al negativo, a seconda dell'obiettivo usato. L'uso dell'ingranditore si è reso necessario soprattutto con la nascita dei negativi di piccole dimensioni su vetro prima e su pellicola poi. Se con i primi apparecchi da studio o da terrazza era sufficiente ottenere stampe a contatto o al limite proiettare le immagini per visioni più grandi, con i negativi in medio e piccolo formato si è reso necessario l'uso di ingranditori per ottenere immagini di dimensioni superiori.
Questo ingranditore, prodotto dal 1946 al 1967, era venduto a Lire 216.000 (prezzo di listino del 1955).
Una rotella, posta sulla colonna, permette la regolazione della distanza tra ingranditore vero e proprio e base (al massimo di 60mm), così da poter variare la messa a fuoco.
Il corpo superiore è apribile superiormente ed è costituito da un apparecchio illuminante (lampada da 100-200W), alimentato a corrente elettrica, con lente condensatrice estraibile frontalmente e un telaio porta filtro a colori (6x6cm) posto tra lampada e lente, estraibile frontalmente. Una rotella posta lateralmente permette di inclinare la posizione della lampada e quindi di avvicinarla/allontanarla dalla lente condensatrice. Il coperchio superiore può essere estratto e al suo posto può essere inserita una testa a colori (non in dotazione).
Su retro, in corrispondenza della lampada, fuoriesce il cavo elettrico di alimentazione di rete.
Sotto a questa parte illuminante è presente una fessura nella quale si inserisce il telaio porta negativi in metallo (lastre o pellicole).
Nella parte inferiore di questo dispositivo sono inseriti due portaobiettivi ciascuno con un telaio circolare (che probabilmente conteneva un filtro rosso) posizionabile a piacere davanti agli obiettivi. Un porta obiettivo è vuoto, l'altro contiene un obiettivo Schneider Componar azzurrato 1:4,5 f=105cm con diaframma a iride ed aperture da f/4,5 a f/22 regolabili direttamente ruotando una ghiera sull'obiettivo stesso. Lo stesso obiettivo poteva essere inserito indifferentemente in ciascun portaobiettivo. Inserito in quello con f=50mm è da utilizzare per negativi 24x36mm e permette ingrandimenti da 2,3 a 16 volte, inserito in quello con focale f=105mm è da utilizzare con negativi 7x9cm e permette ingrandimenti da 1,4 a 7 volte.
La messa a fuoco avviene ruotando tutto il cilindro che contiene l'obiettivo, ruotando l'apposito dispositivo posto sul fianco, che avvicina e allontana negativo e obiettivo.
Un'asta laterale con pomello in materiale plastico permette di orientare orizzontalmente tutto il dispositivo e centrare l'immagine proiettata.
Sulla base in legno fuoriesce un cavo di alimentazione di rete.
Con stampa si possono intendere due diversi procedimenti. Il primo è la stampa a contatto ottenuta mettendo il negativo a contatto con della carta fotografica, che viene impressionata esponendola alla luce. Il secondo prevede l'impiego dell'ingranditore tramite il quale l'immagine del negativo viene proiettata sulla carta sensibile. Se la stampa a contatto ha dimensioni uguali a quelle del negativo da cui deriva, con l'ingranditore si possono ottenere stampe di dimensioni molto maggiori rispetto al negativo, a seconda dell'obiettivo usato. L'uso dell'ingranditore si è reso necessario soprattutto con la nascita dei negativi di piccole dimensioni su vetro prima e su pellicola poi. Se con i primi apparecchi da studio o da terrazza era sufficiente ottenere stampe a contatto o al limite proiettare le immagini per visioni più grandi, con i negativi in medio e piccolo formato si è reso necessario l'uso di ingranditori per ottenere immagini di dimensioni superiori.
Questo ingranditore, prodotto dal 1946 al 1967, era venduto a Lire 216.000 (prezzo di listino del 1955).
definizione
ingranditore fotografico doppio, automatico, sincronizzato
misure
altezza: 110 cm ca.; larghezza: 60 cm ca.; lunghezza: 60 cm ca.
materiali
metallo; vetro; legno
acquisizione
Maj, Diomira Santa (1997)
iscrizioni
Duomat
Super Color
D 659
DOPPIO AUTOMATICO SINCRONO - SYNCHRONISED TWIN AUTOMAT
SYNCHRO DOPPEL AUTOMAT - AUTOMATIQUE BI FORMAT SYNCHRONISE'
Opt. f = 5cm Appar. Opt f. = 10,5cm
Nr. 5167789 Nr.53663 Nr. 5457496 (documentaria)
Duomat Color (documentaria)
Componar 1:4,5/105 5457496 (documentaria)
ISTRUZIONI PER L'USO - GEBRAUCHSANWEISUNGEN OPERATING INSTRUCTIONS - MODE D'EMPLOI [segue uno schema dell'ingranditore con indicate le caratteristiche della lampada, dei filtri, delle ottiche, dei fattori di ingrandimento] PAT. N° I.358779 D.17439 I.479192 D.706640 I.479790 D.919859 I.514135 F. 848851 D.12395 F. 848853 DURST - DUOMAT (documentaria)
Duomat Color (documentaria)
Componar 1:4,5/105 5457496 (documentaria)
ISTRUZIONI PER L'USO - GEBRAUCHSANWEISUNGEN OPERATING INSTRUCTIONS - MODE D'EMPLOI [segue uno schema dell'ingranditore con indicate le caratteristiche della lampada, dei filtri, delle ottiche, dei fattori di ingrandimento] PAT. N° I.358779 D.17439 I.479192 D.706640 I.479790 D.919859 I.514135 F. 848851 D.12395 F. 848853 DURST - DUOMAT (documentaria)
settore
Fotocinematografia
bibliografia
Hedgecoe J., Fotografare : tecnica e arte, Milano, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., 1976
tipologia
ingranditore fotografico
scheda ICCD
PST